ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12500

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 719 del 05/07/2022
Firmatari
Primo firmatario: TIMBRO MARIA FLAVIA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 30/06/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 30/06/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12500
presentato da
TIMBRO Maria Flavia
testo di
Martedì 5 luglio 2022, seduta n. 719

   TIMBRO. — Al Ministro della salute, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da organi di stampa che nella provincia di Messina è, oggi, di fatto, impossibile praticare l'interruzione volontaria di gravidanza così come prevista dalla legge n. 194 del 1978, stante il fatto che la quasi totalità dei medici locali ha scelto di appellarsi alla coscienza ed è, dunque, un medico obiettore;

   52 su 53 sono i ginecologi obiettori di coscienza a Messina e provincia, il 98,2 per cento dei medici secondo una statistica che relega la provincia peloritana all'ultimo posto tra i capoluoghi siciliani (più precisamente i medici obiettori sono 14 su 14 presso l'ospedale Papardo, 22 su 23 presso il Policlinico; 10 su 10 a Milazzo; 8 su 8 a Santa Teresa; 10 su 10 a Taormina; 10 su 10, questo secondo i dati forniti ufficialmente dalle stesse strutture sanitarie nell'ottobre 2021);

   analoga è la situazione per i medici anestesisti: su 90 professionisti solo 10, in tutta la provincia di Messina, si dichiarano non obiettori;

   la legge 22 maggio 1978, n. 194 («Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza»), ha riconosciuto il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza, nonché la facoltà, per il personale sanitario, di sollevare obiezione di coscienza e quindi di non prendere parte alle procedure finalizzate all'interruzione di gravidanza;

   la decisione del 10 settembre 2013 del Comitato europeo dei diritti sociali (Ceds) sul reclamo n. 87 del 2012 (caso International Planned Parenthood FederationEuropean Network – IPPF EN – v. Italy), avente ad oggetto l'applicazione, in Italia, della legge in materia di interruzione di gravidanza, ha precisato che l'articolo 9, comma 4, della legge n. 194 del 1978 stabilisce un giusto equilibrio per risolvere il conflitto tra il diritto individuale all'obiezione di coscienza e il dovere delle strutture sanitarie di assicurare «in ogni caso» la soddisfazione del diritto all'interruzione di gravidanza;

   il Comitato europeo dei diritti sociali, con decisione pubblicata in data 11 aprile 2016, ha condannato l'Italia per la violazione di numerose disposizioni della Carta sociale europea, poiché l'alta percentuale di obiezione di coscienza all'interruzione volontaria di gravidanza del personale sanitario e la mancata adozione delle necessarie misure da parte delle competenti autorità statali e regionali per rendere effettiva l'applicazione della legge violano il diritto alla salute della donna;

   il Comitato ha ritenuto, nella decisione sopra menzionata, che la disparità nelle possibilità di accedere ai servizi abortivi per le donne e la necessità di spostarsi sul territorio nazionale per interrompere la gravidanza comporta una discriminazione ingiustificata con conseguente violazione del combinato disposto tra diritto alla salute e divieto di discriminazione previsto dall'articolo 11 della Carta sociale europea e dell'articolo E della medesima –:

   quali urgenti iniziative di competenza intendano assumere per garantire alle donne di accedere al servizio di interruzione volontaria di gravidanza in ogni struttura e su tutto il territorio nazionale, ivi compreso il territorio siciliano e la provincia di Messina, nella piena applicazione della legge n. 194 del 1978, nonché per favorire il potenziamento dell'azione di contrasto del fenomeno degli aborti clandestini, soprattutto tra le donne di origine straniera e tra le giovani;

   se i Ministri interrogati non ritengano di assumere tutte le iniziative di competenza, in raccordo con la Regione Siciliana, al fine di evitare che un diritto di siffatta importanza venga negato nei fatti.
(4-12500)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aborto

diritti della donna

professione sanitaria