ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12015

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 689 del 06/05/2022
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 05/05/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/05/2022
Stato iter:
30/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/06/2022
DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/06/2022

CONCLUSO IL 30/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12015
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Venerdì 6 maggio 2022, seduta n. 689

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   con la scadenza della clausola di salvaguardia successiva all'abolizione dei dazi doganali sul riso, la Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato una bozza di di revisione del regolamento sulle «preferenze tariffarie generalizzate», ovverosia l'insieme di regole doganali adottate dai Paesi avanzati nei confronti di quelli in via di sviluppo;

   la revisione in questione mira a salvaguardare la risicoltura europea, prevedendo l'introduzione di un meccanismo di attivazione automatica dei dazi doganali per questi tipi di prodotti provenienti dal Sud Est asiatico ogni qualvolta si registri una situazione di crisi per il settore e indipendentemente dalla quantità di riso importata, al fine di superare l'attuale meccanismo attivabile solamente alla luce di segnalazioni lanciate dalle associazioni, così come verificatosi nel 2018, anno in cui si è proceduto al ripristino della clausola di salvaguardia;

   la bozza di revisione, già approvata nella Commissione sopracitata con 33 voti a favore e 8 astenuti, verrà presentata dal Parlamento europeo ai negoziati informali con la Commissione e il Consiglio;

   la massiccia importazione di riso estero è stata resa possibile dal cosiddetto «dazio zero», previsto dal regime EBA (Everything But Arms) a favore dei Paesi meno sviluppati, quali Cambogia, Myanmar o anche Afghanistan, Bielorussia e Congo. Tale pratica ha danneggiato gravemente le imprese italiane, incidendo negativamente sulla concorrenza di un settore che primeggia in Europa per qualità e sicurezza del prodotto immesso nel mercato, rappresentando, inoltre, un rischio dal punto di vista sanitario. Sovente questi Paesi, in particolar modo quelli del Sud Est asiatico, risultano essere ben lontani dagli standard minimi di sicurezza richiesti e sono inoltre esenti dall'attuazione di norme presenti invece in Europa: solo nel 2016 sono state 12 le allerte da contaminazione del riso importato dai Paesi Meno Avanzati (P.M.A.), ove venne registrata la presenza di residui, antiparassitari, aflatossine cancerogene o altre tossine oltre i limiti massimi consentiti, infestazioni da insetti, presenza di metalli pesanti e di OGM proibiti in Italia e in Europa;

   giova ricordare come la nostra Nazione risulti essere la prima produttrice di riso in Europa, a cui è ricondotta la paternità di diverse varietà risicole riconosciute e apprezzate in tutto il mondo: dal Nano Vialone Veronese in Veneto, cui è riconosciuto il marchio IGP, al Carnaroli della Lombardia, seconda regione per produzione, al riso del Delta del Po, IGP dell'Emilia Romagna. In Piemonte, prima regione produttrice, viene coltivato l'unica DOP italiana del riso, il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese e da dove proviene, sempre a Baraggia, uno dei più famosi risi italiani da risotto, ossia il riso Arborio;

   nel corso degli anni si è potuto verificare come l'assenza di un regime doganale in questo settore abbia comportato enormi svantaggi ai grandi Paesi produttori, come per l'appunto l'Italia, a tutto vantaggio, invece, di altri partner del Nord Europa, quali Germania e Olanda: tale previsione, infatti, comporta grandi benefici alle industrie di trasformazione, campo in cui questi Paesi si sono impegnati con ingenti investimenti in Cambogia e Myanmar, e non alla manodopera coinvolta nella coltivazione del riso;

   da quanto sopraesposto, si evince chiaramente quanto l'attivazione di dazi doganali nei confronti dell'importazione di riso proveniente dalle nazioni del Sud Est asiatico possa garantire quella necessaria e irrinunciabile tutela a questo settore d'eccellenza già oltremodo danneggiato negli anni passati –:

   se il Ministro interrogato intenda sostenere apertamente le posizioni assunte dal Parlamento europeo in sede di negoziati con la Commissione e il Consiglio dell'Unione europea.
(4-12015)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 giugno 2022
nell'allegato B della seduta n. 717
4-12015
presentata da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea

  Risposta. — Il regolamento 978/2012 sul Sistema della preferenze generalizzate persegue l'obiettivo di promuovere l'integrazione nel commercio internazionale e lo sviluppo economico dei Paesi in via di sviluppo (Pvs) e dei Paesi meno avanzati (Pma) tramite le preferenze commerciali che permettono a questi Paesi di esportare in Europa molteplici prodotti a dazio nullo o ridotto.
  La vigenza del regolamento scadrà il 31 dicembre 2023 e attualmente Consiglio europeo e Parlamento europeo stanno procedendo a discuterne la revisione, sulla base di una proposta della Commissione del settembre 2021.
  Nell'ambito della revisione del regolamento 978/2012, l'Italia sostiene il rafforzamento dei meccanismi di tutela a favore dei produttori europei, ovvero delle salvaguardie, in particolare per proteggere i nostri produttori di riso dalla concorrenza di due Pma, Cambogia e Myanmar, che proprio in quanto tali attualmente godono delle preferenze
Everything But Arms (EBA), ovvero tariffe a zero su tutti i prodotti che esportano, tranne le armi.
  Dal gennaio 2019 al gennaio 2022, alcuni tipi di riso provenienti da Cambogia e Myanmar sono stati sottoposti a dazio grazie alla salvaguardia generale prevista nell'articolo 22 del regolamento attualmente in vigore.
  L'Italia ritiene tuttavia che gli interessi dei suoi produttori di riso sarebbero meglio protetti tramite la «salvaguardia automatica», in base alla quale vengono ristabiliti i dazi ordinariamente in vigore nel caso in cui le importazioni di alcuni prodotti superino soglie predeterminate. Attualmente, in base all'articolo 29 del regolamento in vigore, questa salvaguardia non si applica né al riso né ai Pma (in ambito agricolo, vale solo per l'etanolo).
  Nell'ambito delle discussioni sulla revisione del regolamento, l'Italia ha quindi sostenuto fin dall'inizio in Consiglio la richiesta che la salvaguardia automatica venga estesa al riso proveniente dai Pma. La posizione emersa a inizio maggio nella Commissione per il commercio internazionale (Commissione INTA) del Parlamento europeo riflette quindi la posizione che finora l'Italia ha sostenuto, con un lavoro intenso del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e in costante contatto con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e con Ente nazionale risi.
  Il negoziato rimane però complesso, in vista del «trilogo» tra Commissione, Parlamento europeo e Consiglio.
  La Commissione non è, infatti, propensa alla richiesta di allargare la salvaguardia automatica al riso proveniente dai Paesi che beneficiano delle preferenze
Everything But Arms (EBA), mentre appare aperta a migliorare le condizioni di applicazione della salvaguardia generale, in particolare con l'attivazione automatica dell'investigazione da parte della Commissione, a certe condizioni.
  Anche in Consiglio un gruppo rilevante di Paesi membri contesta l'estensione dell'applicazione della salvaguardia automatica ex articolo 29. Secondo questi Stati membri, il sistema di preferenze generalizzate è stato creato con l'obiettivo di contribuire alla riduzione della povertà e aumentare le esportazioni dai paesi vulnerabili. Esso deve quindi rimanere aperto e generoso, mettendo al primo posto i bisogni di sviluppo dei paesi beneficiari. Questi stessi Paesi sono nettamente contrari all'estensione della salvaguardia automatica ai Pma, considerata difficilmente giustificabile davanti ai beneficiari e politicamente non sostenibile, in quanto non aiuterebbe lo sviluppo dei Pma né ridurrebbe la povertà. Rischierebbe anzi di essere letta come un segnale drastico tale da causare un grave danno alla reputazione dell'Unione europea, in particolare tenendo in conto l'impatto sociale ed economico della pandemia di COVID-19 sui Pma.
  La posizione italiana appare quindi al momento in minoranza, anche considerando che sono pochi i Paesi che hanno un forte interesse economico analogo a quello del nostro Paese.
  Pur in un tale difficile quadro negoziale, il Governo e, in particolare, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale continueranno a rappresentare e sostenere nelle opportune sedi con il massimo impegno gli interessi italiani, al fine di ottenere ogni possibile miglioramento della disciplina delle salvaguardie.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Manlio Di Stefano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cerealicoltura

politica tariffaria

denominazione di origine