ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11755

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 672 del 05/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 05/04/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/04/2022
Stato iter:
20/07/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/07/2022
SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/07/2022

CONCLUSO IL 20/07/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11755
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Martedì 5 aprile 2022, seduta n. 672

   BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21, recante «Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina» mira a potenziare le capacità di accoglienza delle persone in fuga dalla guerra in corso;

   il menzionato decreto affianca al Sistema di accoglienza e integrazione e ai Centri di accoglienza straordinaria, un sistema di accoglienza diffusa per altre 15 mila persone, da realizzarsi mediante la collaborazione degli enti locali, degli enti del Terzo settore, dei Centri di servizio per il volontariato, degli enti e le associazioni iscritte al registro di cui all'articolo 42 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e degli enti religiosi civilmente riconosciuti. È prevista la sostanziale omogeneità di servizi e costi con le tradizionali strutture di accoglienza;

   inoltre, per le regioni e per le province autonome di Trento e di Bolzano, sono stanziate risorse relazione al numero delle persone accolte sul territorio che servono a riconoscere un contributo forfetario per l'accesso alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale per i richiedenti e i titolari della protezione temporanea per chi fugge dalla guerra, riconosciuta dalla Unione europea. Per i titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione, verranno definite ulteriori forme di sostentamento per la durata massima di 90 giorni dall'ingresso in Italia e non oltre il 31 dicembre 2022;

   gli italiani, come spesso accade, hanno dimostrato, sin da subito, di essere un popolo accogliente, in particolare la città di Rimini, risultando la prima città in Italia per numero di profughi accolti. In pochi giorni, numerose strutture ricettive della riviera hanno offerto ospitalità ai profughi ucraini;

   va sottolineato che, nel primo periodo, gli albergatori riminesi hanno offerto ospitalità gratuitamente senza ricevere alcun sostegno e alcun contributo da parte delle istituzioni. Le strutture ricettive sono state le prime realtà della riviera ad essersi attivate per l'emergenza profughi, ancora prima delle istituzioni;

   a distanza di 15 giorni dalle prime accoglienze, hanno avuto luogo i primi incontri, tavoli tecnici e riunioni a vari livelli chiesto dagli albergatori ospitanti;

   la sera dell'11 marzo 2022, alle ore 21, degli agenti di polizia con personale della Protezione Civile regionale, si presentano nella prima struttura aperta e prelevano 45 persone per portarle in un Centro di accoglienza straordinaria a Misano Adriatico. Tutto questo avviene senza preavviso e nell'incredulità generale. Operazione analoga è stata ripetuta a distanza di 15 giorni, con le stesse modalità presso un'altra struttura ricettiva riminese. Rifugiati ucraini via dagli hotel per raggiungere i Cas, un centinaio ospiti alla Villa Fusco di Misano (riminitoday.it);

   il piano del Ministero dell'interno di trasferire i profughi verso altre regioni italiane ha trovato numerosi dinieghi da parte dei rifugiati, in quanto molti di essi si trovano nella città romagnola per ricongiungimento familiare. Vale la pena ricordare che la comunità ucraina riminese è tra le più grandi d'Italia;

   arrivano all'interrogante numerosissime segnalazioni di profughi che hanno accettato il trasferimento e che ora vogliono ritornare a Rimini, in quanto le nuove sedi di collocazione sono fredde, sporche, con insetti circolanti –:

   se il Ministro interrogato non intenda adottare iniziative affinché si arrivi all'adozione di un piano nazionale volto alla gestione dell'emergenza umanitaria in corso;

   se non ritenga opportuno e doveroso un intervento che non lasci i profughi in condizioni umane e sanitarie molto precarie, permettendo a quest'ultimi condizioni abitative dignitose.
(4-11755)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 luglio 2022
nell'allegato B della seduta n. 728
4-11755
presentata da
BIGNAMI Galeazzo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, si rappresenta quanto segue.
  Con l'apertura della fase emergenziale legata all'accoglienza dei cittadini ucraini, la prefettura di Rimini, fin dai primi giorni di marzo, ha provveduto ad attivare un apposito tavolo di coordinamento, alle cui riunioni hanno partecipato numerosi sindaci, i responsabili dell'agenzia di Protezione civile regionale, i rappresentanti della diocesi di Rimini e della comunità ucraina, al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sistemazione alloggiativa dei profughi nonché agevolare l'accesso alla scuola e alle prestazioni sanitarie.
  In particolare, sono state definite le linee fondamentali dell'assetto organizzativo dell'accoglienza attraverso l'individuazione di canali di accesso quali i Centri di accoglienza straordinaria (Cas), il Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) e la stipula di una convenzione tra prefettura e comune per una diretta gestione del servizio rivolto ai profughi anche attraverso le associazioni o i privati ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 241 del 1990.
  La prefettura di Rimini ha, inoltre, riferito che una decina di strutture alberghiere aderenti alla associazione «Riviera sicura», fin dai primi giorni dell'emergenza, avrebbe accolto, a titolo gratuito, numerosi profughi giunti sul territorio con bus o auto private, dandone ampia pubblicità sui
social ed i media locali e nazionali. Ai riguardo, la Prefettura ha specificato di non aver avuto alcun rapporto contrattuale con la citata associazione. Col passare dei giorni, la progressiva intensificazione dell'afflusso di cittadini ucraini, nel determinare nella provincia di Rimini un'elevata concentrazione di arrivi in un breve arco temporale, ha reso necessaria una redistribuzione dei profughi sul territorio nazionale. In tale ottica, il Ministero dell'interno, d'intesa con la regione Emilia-Romagna e la locale prefettura, ha disposto un piano di trasferimento degli ospiti verso altre regioni, sulla base della loro volontaria accettazione.
  Con riferimento specifico all'episodio menzionato nell'interrogazione, si riferisce che delle 45 persone ospitate in una struttura alberghiera, 36 risultano effettivamente essere state trasferite in un Cas di Misano Adriatico e 7 in un Cas di Rimini.
  Lo spostamento, effettuato a cura del personale della agenzia regionale di protezione civile e preceduto da interlocuzioni tra prefettura e gestore della struttura alberghiera interessata, è avvenuto l'11 marzo scorso con l'adesione volontaria dei cittadini ucraini ospitati.
  Anche il successivo trasferimento di profughi da strutture alberghiere verso altre sistemazioni, avvenuto nella giornata del 26 marzo, è stato condiviso in una riunione tenutasi nei giorni precedenti presso la prefettura con il presidente dell'associazione degli albergatori ospitanti.
  Gli ulteriori trasferimenti dei profughi dalle strutture ricettive alberghiere sono stati eseguiti sulla base dell'interlocuzione diretta con gli interessati; in particolare, alcuni ospiti hanno accettato volontariamente l'accoglienza in altre regioni mentre altri hanno dichiarato di rinunciare ad una sistemazione alternativa, ribadendo la volontà di rimanere a Rimini.
  Si evidenzia che ad eccezione di alcuni cittadini ucraini che hanno rifiutato la sistemazione in unità abitative preventivamente ispezionate da AUSL e dai vigili del fuoco, e di altri che hanno fatto rientro nella provincia riminese trovando una autonoma soluzione alloggiativa, la quasi totalità dei trasferiti permane nelle località di destinazione manifestando apprezzamento per la collocazione ricevuta.
  È inoltre da rilevare che gli spostamenti dei rifugiati hanno avuto luogo senza turbative sul piano dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  Oltre a ciò, si segnala che la maggior parte cittadini ucraini presenti nella provincia di Rimini ha trovato ospitalità presso famiglie o connazionali.
  Su un piano più generale, preme sottolineare come il Governo stia dedicando la massima attenzione al tema dell'accoglienza dei profughi ucraini sul nostro territorio. Con un insieme di interventi normativi è stata prevista una modulazione dell'accoglienza sulla base di tre possibili soluzioni. La prima è rappresentata dalla autonoma sistemazione dei profughi presso la propria comunità presente in Italia. La seconda è costituita dal tradizionale circuito di accoglienza gestito dal Ministero dell'interno e dagli enti locali, e incentrato sui centri di accoglienza straordinaria e sul sistema di accoglienza e integrazione. La terza, infine, si basa sul modello di accoglienza diffusa da attuare mediante i comuni, gli enti dei terzo settore, i centri di servizio per il volontariato, associazioni ed enti religiosi.
  In questo quadro, con il decreto-legge n. 16 del 28 febbraio 2022 è stato disposto il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri con l'attivazione di 5.000 nuovi posti nell'ambito delle strutture di prima accoglienza, nonché di ulteriori 3.000 posti nel Sistema di accoglienza e integrazione. È stato, altresì, stabilito che i cittadini ucraini possano essere ospitati nelle strutture di prima accoglienza e nella rete Sai anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale o dal possesso degli altri titoli di accesso previsti dalla legge. Inoltre, è stata estesa al profughi provenienti dall'Ucraina la riserva di 5.000 posti nell'ambito della rete Sai già previsti e finanziati per gli afghani colpiti dagli sconvolgimenti interni avvenuti nell'estate 2021. Successivamente, con il decreto-legge n. 21 del 2022, sono state stanziate risorse per oltre 7,5 milioni di euro finalizzate ad incrementare ulteriormente le capacità del sistema d'accoglienza gestito dal Ministero dell'interno.
  Con la progressiva implementazione delle misure appena ricordate, ulteriori 583 strutture sono state attivate nell'ambito della rete governativa di accoglienza, incrementando la capienza complessiva dei centri di circa 5.000 posti.
  Per quanto riguarda l'ampliamento della rete Sai, è stato disposto il finanziamento in ampliamento di 197 progetti per un totale di 3.470 posti. Inoltre, al fine di realizzare ulteriori incrementi della rete Sai, il Ministero dell'interno ha pubblicato:

   il 16 marzo 2022 una comunicazione rivolta agli enti locali titolari di progetti attivi per la presentazione di richieste di ampliamento per 3.530 posti da destinare con priorità all'accoglienza di nuclei familiari, anche monoparentali. In relazione a tale comunicazione sono pervenute istanze per 6.775 posti da parte di 280 Enti locali, in corso di valutazione;

   il 25 marzo 2022 una comunicazione rivolta agli enti locali per la presentazione di nuove proposte progettuali per complessivi 1.000 posti, da destinare all'accoglienza di nuclei familiari, anche monoparentali.

  Nel medesimo quadro è utile ricordare che, col citato decreto-legge n. 21/2022, il dipartimento della protezione civile è stato autorizzato a definire forme di accoglienza diffusa mentre per i profughi che ricorrono a sistemazione autonoma, sono state previste apposite forme di sostentamento. In particolare, con ordinanza n. 881 del 29 marzo 2022, è stato autorizzato un contributo di sostentamento una tantum pari a 300 euro mensili pro capite, per la durata massima di tre mesi in favore delle persone richiedenti protezione temporanea che abbiano trovato un'autonoma sistemazione. È inoltre stato riconosciuto un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio di età inferiore ai 18 anni.
  Più di recente, ulteriori misure sono state adottate con il decreto-legge n. 50 del 2022, che ha incrementato per l'anno 2022, le risorse già destinate all'accoglienza dei profughi ucraini, per la parte di competenza del Ministero dell'interno, per un importo pari ad oltre 112 milioni di euro. Tali risorse assicureranno il potenziamento della rete dei centri governativi di accoglienza con la possibilità di attivare circa 13.000 nuovi posti.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Ivan Scalfarotto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infrastruttura turistica

aiuto sociale

conseguenza economica