ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11735

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 670 del 01/04/2022
Firmatari
Primo firmatario: RAVETTO LAURA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 31/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER 01/04/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA delegato in data 31/03/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11735
presentato da
RAVETTO Laura
testo di
Venerdì 1 aprile 2022, seduta n. 670

   RAVETTO e TONELLI. — Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi è tornata alla ribalta delle cronache nazionali la vicenda giudiziaria di Antonio Gozzini, ottantunenne professore in pensione che nell'ottobre del 2019 uccise a coltellate a Brescia la moglie, l'insegnante Cristina Maioli;

   nel dicembre del 2020 l'uomo era stato assolto in primo grado – a fronte di una richiesta di condanna alla pena dell'ergastolo –, per incapacità di intendere e di volere legata a un delirio di gelosia: una forma di infermità che secondo la corte d'assise di Brescia avrebbe escluso l'imputabilità di Gozzini;

   già in quell'occasione la vicenda aveva sollevato polemiche e reazioni, tanto da costringere i giudici a diffondere una nota per chiarire che ci si trovava di fronte a una patologia da tenere ben distinta dal movente di gelosia;

   anche il Ministro della giustizia aveva interessato l'ispettorato generale sul caso;

   nei giorni scorsi, l'uomo è stato assolto anche in appello, a fronte di una richiesta di condanna alla pena di 21 anni di reclusione avanzata dal procuratore generale;

   i giudici di secondo grado hanno, infatti, ritenuto l'uomo incapace di intendere e volere perché affetto da delirio di gelosia;

   anche in questa occasione la sentenza ha suscitato reazioni di indignazione sia in ambito politico che nella società civile;

   considerato il percorso imboccato dal legislatore ormai da diversi anni, per dar risposte ai numerosi casi di violenza sulle donne che ogni anno si registrano in Italia, nella direzione di inasprire le pene per i reati che hanno come vittime le donne, nonché di prevedere specifiche aggravanti;

   considerato che, al netto del merito della vicenda emerso in ambito processuale, episodi come questo, sul piano della comunicazione, hanno la conseguenza negativa di lanciare un messaggio di distanza da parte dello Stato nei confronti di tante donne che quotidianamente sono vittime di violenza, anche in ambito domestico, e incidono negativamente anche su quell'effetto di deterrenza che la legislazione sin qui varata dovrebbe esercitare nei confronti di potenziali aggressori;

   fermi restando i principi di autonomia e indipendenza dei magistrati nell'esercizio delle funzioni giurisdizionali –:

   se il Governo, prendendo le mosse dal dibattito sviluppatosi intorno ai fatti indicati in premessa, intenda quantomeno cogliere l'occasione per assumere, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative volte a ribadire la vicinanza dello Stato alle donne vittime di violenza e a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, affinché non passi il messaggio che decenni di lotte per i diritti delle donne sono stati vani.
(4-11735)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti della donna

magistrato

delitto contro la persona