ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11652

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 663 del 23/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 22/03/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/03/2022
Stato iter:
20/07/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/07/2022
DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/07/2022

CONCLUSO IL 20/07/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11652
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 23 marzo 2022, seduta n. 663

   CIRIELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   l'Europa sta vivendo una profonda crisi umanitaria senza precedenti nel dopoguerra a causa della drammatica azione bellica che la Russia ha intentato contro l'Ucraina e il suo popolo, mietendo vittime tra i civili, purtroppo anche bambini, oltre che provocando devastazioni inimmaginabili;

   molti Paesi dell'Unione europea, tra cui anche l'Italia, hanno deciso di compattarsi dopo l'invasione russa e inviare armamenti alle forze armate ucraine per rafforzare la difesa militare; il Consiglio dei ministri italiano, al pari degli altri Stati, ha infatti di recente adottato provvedimenti di urgenza per l'adozione di misure per fronteggiare la crisi ucraina;

   le immagini che ci vengono trasmesse mostrano le città ucraine rase al suolo, bombardate di continuo e assediate da mezzi blindati russi, molti dei quali acquistati proprio dagli Stati europei negli anni in cui Vladimir Putin rappresentava uno dei principali clienti dell'industria europea di armi;

   secondo i dati del gruppo di lavoro sulle esportazioni di armi convenzionali del Consiglio Ue (Coarm) analizzati da Investigate Europe, tra il 2015 e il 2020 oltre dieci Paesi, tra cui anche l'Italia, hanno esportato 346 milioni di euro di armi a Mosca, nonostante dall'agosto del 2014, a seguito dell'annessione illegale della Crimea, l'Unione europea avesse imposto un embargo sul materiale bellico destinato alla Russia da parte degli Stati membri;

   attraverso l'adozione da parte del Consiglio europeo della Decisione 2014/512/CFSP è stato proibito agli Stati membri di vendere, fornire, trasferire o esportare armi e materiale accessorio di qualsiasi tipo verso la Russia, inclusi munizioni, veicoli ed equipaggiamenti militari completi o loro parti;

   l'embargo non è servito ad arrestare le esportazioni di armamenti verso la Russia, molti dei quali oggi sono utilizzati nei barbari attacchi contro il popolo ucraino;

   anche la nostra Nazione non è esente da tale accusa atteso che, nel 2015, il Governo Renzi autorizzò la vendita di veicoli blindati terrestri per un valore di 25 milioni di euro, di cui 22,5 milioni di euro di blindati Iveco sono stati forniti alla Russia. Si tratta del modello «Lince», assemblato in Russia in uno degli stabilimenti Iveco, con componenti italiani, filmato a inizio marzo 2022 sul fronte ucraino, in un servizio della trasmissione «Piazzapulita»;

   dopo il 2015, l'esportazione di armamenti dall'Italia nei confronti della Russia ha registrato un'impennata nel 2020-2021 in cui sarebbero stati ceduti 21,9 milioni di euro di armi e munizioni; l'elusione dell'embargo imposto sarebbe stato possibile da parte dell'Italia in virtù dei fatto che la decisione assunta dall'Unione europea non prevedeva sanzioni nei confronti di chi avesse continuato a fornire armamenti alla Russia e, soprattutto, prevedeva un'esenzione per i contratti di fornitura sottoscritti prima del 2014;

   nonostante ciò, i Governi italiani – prima nel 2015 e successivamente nel 2020-2021 – avrebbero dovuto tenere conto non solo della decisione dell'Unione europea, ma altresì del contesto sociale e politico entro cui operavano, potendo giungere a rifiutare la fornitura di armi in favore di un Paese che presentava evidenti segni di belligeranza in virtù degli scontri avvenuti in Crimea e, successivamente, per la nota instabilità nei rapporti con l'Ucraina –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, se non intenda verificare e chiarire se l'esportazione di armamenti in favore della Russia da parte dell'Italia a partire dal 2015 sia avvenuta nel rispetto della normativa nazionale e sovranazionale vigente.
(4-11652)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 luglio 2022
nell'allegato B della seduta n. 728
4-11652
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — Sin dal 2014, a seguito dell'annessione illegale della Crimea da parte della Federazione russa e del deflagrare del conflitto in Ucraina orientale, l'Italia ha condannato fermamente le violazioni del diritto internazionale da parte russa e rimarcato il fermo sostegno all'integrità territoriale, sovranità e indipendenza dell'Ucraina, contribuendo all'adozione di misure individuali e settoriali nei confronti di Mosca, alcune delle quali varate proprio durante la Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea nel 2014.
  L'embargo sulle forniture di armi verso la Russia, disposto con decisione del Consiglio dell'Unione europea 2014/512/CFSP, prevede all'articolo 2 che le disposizioni restrittive non si applichino ai contratti firmati anteriormente al 1° agosto 2014. La fornitura di autocarri effettuata da IVECO alla Federazione russa nel 2015, per l'importo di circa 25 milioni di euro, rappresentava il completamento di un contratto firmato dalla stessa azienda nel 2011. Per tale ragione, rientrando tra le eccezioni previste dalla 20.14/512/CFSP, la suddetta fornitura IVECO è stata regolarmente autorizzata.
  Non risultano ulteriori licenze di esportazione di materiali d'armamento verso la Federazione russa autorizzate dall'Italia dopo il 2015 sulla base della pertinente normativa (legge n. 185/1990). Il nostro Paese, dunque, si è attenuto scrupolosamente all'embargo disposto con la citata Decisione UE 2014/512/CFSP, nel pieno rispetto della normativa.
  Ciò premesso, l'Italia insieme ai
partner dell'Unione europea e agli alleati internazionali continuerà a condannare con la massima fermezza l'ingiustificata e non provocata aggressione russa all'Ucraina. Proseguiremo con grande determinazione nell'applicazione del solido e incisivo impianto sanzionatorio adottato a seguito dell'aggressione russa, al fine di indurre Mosca a cessare immediatamente le ostilità e impegnarsi costruttivamente per una soluzione diplomatica della crisi.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Manlio Di Stefano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esportazione comunitaria