ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11471

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 647 del 28/02/2022
Firmatari
Primo firmatario: SAPIA FRANCESCO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA
Data firma: 28/02/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA CULTURA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA CULTURA delegato in data 28/02/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11471
presentato da
SAPIA Francesco
testo di
Lunedì 28 febbraio 2022, seduta n. 647

   SAPIA. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   in un articolo di Sergio Pelaia pubblicato il 13 dicembre 2021 dalla testata on line i Calabresi, si legge che sotto un palazzone di cemento, a Vibo Valentia, ci sono i resti di una strada e di una villa romana che Giovanni Giamborino, «considerato uno 'ndranghetista», «ha ricoperto, pur essendo un luogo sottoposto a vincolo archeologico, grazie ad una successione impressionante di presunte, connivenze che passa per la Soprintendenza, coinvolge massoni di alto rango e, dal Comune di Vibo, arriva fino ai palazzi ministeriali»;

   Pelaia aggiunge che a «partire da gennaio 2016 Giamborino si muove per ottenere dalla Soprintendenza archeologica l'approvazione di una variante “necessaria” per completare i lavori e poter vendere almeno parte del fabbricato», mentre il «Ros monitora tanti contatti tra Giamborino e Mariangela Preta, archeologa “di fiducia dell'impresa” che effettua i lavori, e con un funzionario all'epoca in servizio alla Soprintendenza di Reggio, Fabrizio Sudano», precisando che «sia Preta che Sudano non sono indagati» e che la «prima oggi dirige il Polo museale di Soriano e spesso ha collaborato da esterna con la Soprintendenza, il secondo dal 15 novembre scorso è il nuovo soprintendente per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia»;

   dai brogliacci dell'inchiesta Rinascita Scott, racconta Pelaia, «emerge quello che per gli inquirenti è un “rapporto di confidenza” tra Giamborino e Sudano, in una triangolazione di contatti che coinvolge quasi sempre anche Preta»;

   Pelaia racconta che «a un certo punto serve una firma da parte di un alto burocrate del Ministero dei beni culturali che, in quel momento, ricopre anche l'incarico di soprintendente della Calabria», cioè Gino Famiglietti;

   è Preta, prosegue l'articolo, a spiegare a Giamborino che ruolo abbia, suggerendogli anche di chiamare Simonetta Bonomi, oggi soprintendente del Friuli Venezia Giulia, che «lo conosce»;

   il passaggio con Famiglietti rischia però di comportare un'ulteriore perdita di tempo, allora Giamborino dice alla stessa Preta che «se ci sono problemi vado e chiama a Franceschini... vado e trovo Franceschini», continua Pelaia;

   l'articolo informa che il presunto fedelissimo di Luigi Mancuso, quindi, non nasconde l'intenzione di rivolgersi «ad amicizie» non meglio specificate «in modo – annotano gli inquirenti – da poter, raggiungere gli uffici ministeriali»;

   secondo il racconto giornalistico, nei colloqui con Sudano spunta addirittura una relazione redatta da Giamborino, o da chi per lui, che il funzionario, garantisce, avrebbe fatto propria;

   «allora ti mando quella carta – dice Giamborino – finta che l'hai fatta tu la relazione», e il funzionario risponde: «Questa mandamela che mi serve...», aggiungendo: «Quella la faccio mia, che io faccio l'istruttoria come se ho notato la differenza del progetto e le cose positive sono queste... io più di quello...»;

   in seguito, riporta Pelaia, Sudano ribadisce: «La relazione che ha fatto, che hai fatto tu, che ha fatto non lo so l'ingegnere, sulle cose positive rispetto al progetto vecchio, l'ho fatta già mia, che gliela spiego io, molte cose non gliele spiegherò neanche, comunque non ti preoccupare che faccio in modo da farti avere un ok» –:

   di quali informazioni disponga sulla vicenda;

   se con solerzia non intenda assumere – e quali, all'occorrenza – iniziative di competenza per assicurare l'imparzialità degli uffici dipendenti dal Ministero della cultura di cui in premessa;

   se non si ritenga opportuno trasferire altrove i funzionari pubblici interessati, alle dipendenze del Ministero della cultura;

   quali urgenti iniziative di competenza abbia assunto o intenda assumere per tutelare i resti della strada e della villa romana di cui al succitato articolo di Sergio Pelaia.
(4-11471)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

relazione

archeologia

funzionario