ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11426

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 644 del 23/02/2022
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 22/02/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/02/2022
Stato iter:
23/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2022
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/06/2022

CONCLUSO IL 23/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11426
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Mercoledì 23 febbraio 2022, seduta n. 644

   BIGNAMI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da 18 mesi Carlo d'Attanasio, velista abruzzese di 52 anni, è sottoposto a carcerazione preventiva e, dopo continui rinvii del processo, ancora oggi è in attesa di giudizio in Papua Nuova Guinea, con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti per aver importato 611 chilogrammi di cocaina;

   le accuse a suo carico, fin da subito, sono apparse inconsistenti, in quanto formulate e poi smentite dagli stessi trafficanti (arrestati dopo il rinvenimento del velivolo precipitato con cui trasportavano la droga sequestrata dalle autorità) che, inizialmente, senza in realtà sapere nemmeno chi fosse, avevano indicato d'Attanasio come il fornitore della cocaina; tali accuse non sono state a tutt'oggi comprovate;

   l'infondatezza delle accuse e la mancanza di prove per il reato contestato troverebbero ulteriore avvaloramento nella riformulazione da parte degli inquirenti di una nuova ipotesi di reato a suo carico, quale quella di «riciclaggio di denaro sporco finalizzato al finanziamento del terrorismo internazionale», dopo la conclusione delle indagini terminate l'11 gennaio 2021;

   d'Attanasio, cittadino italiano non iscritto all'Aire e pertanto residente in Italia, detenuto ormai da due anni (senza che risulti sia stato emesso un mandato d'arresto) in condizioni igienico-sanitarie e strutturali inaccettabili, che hanno seriamente compromesso il suo stato di salute ed ancora in attesa di cure, da mesi denuncia l'assenza delle istituzioni italiane dalle quali si sente totalmente abbandonato;

   da quanto raccontato anche in una recente intervista rilasciata ad un giornalista delle Iene, nella quale d'Attanasio ripercorre l'intera vicenda, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti e la gravissima violazione dei diritti umani e giuridici alla quale sarebbe sottoposto, sia l'ambasciata italiana a Canberra, sia la rete consolare in loco non gli avrebbero fornito il necessario supporto e la dovuta protezione propria delle loro funzioni a tutela e a beneficio dei cittadini italiani che si trovano all'estero –:

   se sia a conoscenza della vicenda del signor Carlo d'Attanasio e se quanto evidenziato sia stato oggetto di riscontro da parte del Ministero presso l'ambasciata d'Italia a Canberra;

   in caso di risposta affermativa, quali informazioni siano state acquisite in merito alle iniziative di protezione diplomatica e consolare adottate finora nei confronti del signor Carlo d'Attanasio e quante visite di personale diplomatico e consolare abbia ricevuto dall'inizio della sua detenzione risalente ad agosto del 2020;

   se d'Attanasio sia l'unico cittadino italiano detenuto ed in attesa di giudizio in quell'area geografica, per la quale è competente l'ambasciata d'Italia in Australia, non iscritto all'Aire e pertanto residente in Italia;

   in caso contrario quanti siano i cittadini italiani che si trovano nella medesima situazione;

   di quali informazioni disponga riguardo allo stato e al grado del procedimento penale al quale risulta sottoposto il signor d'Attanasio e circa quali siano le ragioni ostative al suo rilascio;

   quale sia lo stato di salute del signor d'Attanasio e se abbia ricevuto l'assistenza necessaria e le cure dovute;

   se e quali iniziative siano state intraprese, per quanto di competenza, al fine di garantire al signor d'Attanasio, cittadino italiano in attesa di giudizio, il pieno rispetto dei diritti fondamentali universalmente riconosciuti.
(4-11426)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 giugno 2022
nell'allegato B della seduta n. 713
4-11426
presentata da
BIGNAMI Galeazzo

  Risposta. — Il signor Carlo D'Attanasio, nato il 28 maggio 1969 a Ortona – Chieti, è stato arrestato il 3 agosto 2020 in Papua Nuova Guinea nell'ambito di un'operazione antidroga che ha portato alla cattura di diversi individui e al sequestro di circa 600 chilogrammi di cocaina. Secondo l'accusa, il signor D'Attanasio avrebbe partecipato all'operazione trasportando in Papua Nuova Guinea il carico di stupefacenti con la sua barca a vela.
  L'Ambasciata d'Italia a Canberra, informata il 4 agosto 2020 della detenzione del connazionale dalla polizia federale australiana, si è immediatamente attivata, in stretto raccordo con i competenti Uffici della Farnesina, per verificare le condizioni del signor D'Attanasio e per fargli avere una sistemazione migliore rispetto a quella del penitenziario cui era stato inizialmente destinato.
  Il 23 settembre 2020, nel pieno dell'emergenza pandemica che ha comportato la chiusura totale dei confini papuani e australiani, è stata svolta una prima visita consolare da parte del console onorario italiano in Papua Nuova Guinea, grazie alla quale è stato possibile constatare le buone condizioni di salute del connazionale.
  Il successivo 24 settembre 2020 si è tenuta la prima udienza, nella quale al signor D'Attanasio sono stati contestati vari reati, tra i quali il riciclaggio.
  Da allora, nel corso della fase istruttoria il connazionale ha revocato in più di un'occasione il mandato al proprio legale e si è rifiutato talvolta di presenziare alle udienze, che hanno subìto dei rinvii continui sia per il decesso intervenuto del procuratore incaricato delle indagini sia per l'emergenza epidemiologica che ha colpito gran parte del personale della magistratura papuana.
  L'11 novembre 2021 il tribunale di Port Moresby ha decretato il rinvio a giudizio del signor D'Attanasio, con l'accusa di occultamento di beni derivanti da attività criminose, in cui è inquadrato il traffico di droga.
  Sin dalle prime fasi della vicenda, il signor D'Attanasio ha lamentato problemi fisici e medici. L'Ambasciata d'Italia a Canberra si è prontamente attivata riuscendo, attraverso un centro medico privato papuano, a sottoporre il connazionale a un
check- up completo. Proprio in ragione delle criticità fisiche lamentate dal connazionale, l'Ambasciata si è resa disponibile a farsi integralmente carico delle spese mediche tramite l'erogazione di un sussidio. Anche grazie agli stretti contatti con i rappresentanti della Croce Rossa nel Paese, al connazionale è stata altresì offerta l'opportunità di vaccinarsi contro il COVID-19.
  Sempre grazie agli sforzi dell'Ambasciata e ai contatti del Console onorario in Port Moresby, è stato possibile migliorare il trattamento detentivo del connazionale. Dopo essere stato trasferito nel braccio medico dell'istituto penitenziario nel settembre 2021 (noto come «
The Clinic»), egli può beneficiare di una dieta diversificata, di un telefono cellulare a uso personale e della possibilità di accesso a un'area esterna.
  L'Ambasciata d'Italia a Canberra, che ha sollevato la vicenda anche con il Ministro della giustizia della Papua Nuova Guinea, ha organizzato una visita consolare al connazionale dal 21 al 23 febbraio 2022, a seguito dell'eliminazione da parte delle autorità locali delle restrizioni all'accesso nel Paese. Un funzionario diplomatico si è recato in Papua Nuova Guinea appositamente per incontrare il signor D'Attanasio (insieme al Console onorario e al presidente della Conferenza episcopale nel Paese, Padre Giorgio) e discutere del caso con le autorità locali, tra cui il Ministero degli affari esteri.
  A seguito della decisione del signor D'Attanasio di revocare il mandato al proprio legale, in occasione dell'ultima visita consolare è stata fornita al connazionale una lista di legali favorevolmente noti operanti nel Paese, da contattare in qualsiasi momento. Gli è stato inoltre consegnato l'intero fascicolo processuale del precedente legale, in formato sia cartaceo che elettronico.
  Preciso infine che il signor D'Attanasio è l'unico connazionale detenuto in Papua Nuova Guinea di cui l'Ambasciata e la Farnesina abbiano notizia.
  L'Ambasciata d'Italia a Canberra, in stretto raccordo con i competenti Uffici della Farnesina e con l'aiuto del Console onorario a Port Moresby, continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione, garantendo al signor D'Attanasio tutta la dovuta assistenza consolare.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico di stupefacenti

cittadino della Comunita'

trasporto internazionale