ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11388

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 639 del 16/02/2022
Firmatari
Primo firmatario: FERRAIOLI MARZIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/02/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA CULTURA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA CULTURA delegato in data 16/02/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11388
presentato da
FERRAIOLI Marzia
testo di
Mercoledì 16 febbraio 2022, seduta n. 639

   FERRAIOLI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   il complesso monumentale Odescalchi-Giustiniani a Bassano Romano rappresenta uno dei più importanti complessi barocchi per la fusione degli elementi architettonici, scultorei e pittorici, «unicum inscindibile» come indicato dalle relazioni tecniche delle Soprintendenze al Ministero della cultura che avevano motivato ed indotto l'acquisto dell'insieme nel 2003;

   il complesso è stato a suo tempo vincolato dal Ministero della pubblica istruzione, con provvedimento generico, come si faceva allora, senza inventario. Ciò ha facilitato la spoliazione degli apparati decorativi, pertinenziali, della statuaria che era ancorata al palazzo, creando dubbi interpretativi che hanno consentito la rimozione di ogni cosa. Si trattava di opere legate al sito anche sotto il profilo storico ed identitario che davano anche il nome agli ambienti. La statuaria, anche se non elencata specificamente nel vincolo, è documentata nelle numerose pubblicazioni scientifiche, che non sono riuscite però a fermare i venditori Odescalchi a spogliare palazzo, villa e rocca, di tutti gli elementi decorativi e pertinenziali, ridistribuiti nelle altre residenze, prima di consegnare le strutture mutilate allo Stato;

   dalle relazioni dei funzionari ministeriali, proprio la culturalità globale ha motivato le istituzioni statali all'acquisto al Demanio nel 2003 con una spesa pubblica iniziale di 5 miliardi e 700 milioni di lire, più altri 3 milioni e mezzo di euro per i primi restauri. L'impegno di spesa aveva il fine di sostenere il complesso, restaurarlo e renderlo fruibile; esso invece, a giudizio dell'interrogante, è divenuto simbolo di distruzione, illegalità ed anticulturalità in spregio alle leggi e in particolare al codice dei beni culturali, che ne dovrebbero prevedere il recupero di tutte le sue componenti e la ricollocazione nel contesto originario;

   le statue Giustiniani-Odescalchi di Bassano hanno la stessa matrice del nucleo Giustiniani-Torlonia a Villa Caffarelli. La genesi dei due nuclei è legata a Vincenzo Giustiniani (1564-1637), alla sua attività collezionistica e alla vocazione al mecenatismo che contribuì alla teoria delle arti figurative attraverso la stesura di tre scritti: «Discorso sopra la pittura, scultura e l'architettura», fusione inscindibile che realizzò a Bassano Romano. Oggi, mentre il nucleo Giustiniani-Torlonia è celebrato come fondamentale per la cultura del nostro Paese, quello Giustiniani-Odescalchi è disperso, esportato nell'ombra. La Soprintendenza dell'Alto Lazio, ufficio periferico del Ministero della cultura e organo di vigilanza, ad avviso dell'interrogante, avrebbe dovuto meglio vigilare sugli elementi culturali del complesso, non consentendo la libera disponibilità degli apparati decorativi. Non è chiaro poi se la dichiarazione d'interesse culturale, all'epoca fisiologicamente generica, è da intendersi omnicomprensiva del compendio. Così come non è chiaro se la mancanza di dettagli dei primi vincoli possa aver inficiato la tutela degli elementi integranti del progetto giustinianeo, consentendo la rimozione di elementi architettonici e statuari. La statuaria costituita da reperti archeologici ex articolo 10 del codice dei beni culturali, considerati ope legis «beni culturali», dovrebbe rientrare nella tutela e nella previsione di ripristino. L'interesse culturale unitario stava nell'intero inclusivo della statuaria e di altri apparati non amovibili; l'insieme ha indotto l'acquisto da parte dello Stato. La statuaria non era elencata nel vincolo solo per motivi tecnici di format dell'epoca, ma le statue erano ovunque documentate negli stessi Bollettini del Poligrafico dello Stato (anche nel film «La dolce vita» di Fellini); si trattava di elementi sufficienti a consentire l'individuazione ed il ripristino. Non è chiaro, altresì, se le movimentazioni e le vendite siano possibili senza essere state autorizzate quando la tutela dovrebbe essere ope legis in quanto di proprietà pubblica. Alcune statue sono state rinvenute casualmente all'estero ed è ancora sconosciuto se sia stata formulata richiesta di esportazione agli appositi uffici (tenuto conto di quanto previsto dall'articolo n. 174 del codice, rubricato «Uscita o esportazione illecite»). La mancanza di un quadro conoscitivo completo delle raccolte Odescalchi, che preclude la vigilanza sul territorio delle soprintendenze, continua ad essere il trampolino verso il traffico internazionale illecito di beni culturali senza lasciare traccia, creando gravissime perdite per il Paese e, nello specifico, vanifica la spesa pubblica ai danni al Demanio –:

   quale sia la posizione del Governo in merito a quanto esposto in premessa e quali eventuali iniziative di competenza intenda assumere per la tutela e il ripristino di tutte le componenti del complesso monumentale.
(4-11388)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto internazionale

bene culturale

opera d'arte