ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11226

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 633 del 04/02/2022
Firmatari
Primo firmatario: SAPIA FRANCESCO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA
Data firma: 03/02/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/02/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11226
presentato da
SAPIA Francesco
testo di
Venerdì 4 febbraio 2022, seduta n. 633

   SAPIA. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   dal 2010 la Calabria è commissariata dal governo per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale;

   di recente il presidente della Regione Calabria, onorevole Roberto Occhiuto, è stato nominato commissario del Governo ad acta;

   in un articolo pubblicato il 2 febbraio 2022 dalla testata on-line Corriere della Calabria e intitolato «Villa Sant'Anna, “crediti non dovuti ceduti a una società”: inchiesta contabile sull'Asp di Catanzaro», si racconta un caso riguardante la struttura accreditata Villa Sant'Anna;

   in particolare, nove procedure esecutive «non opposte» avrebbero contribuito «a depauperare le casse dell'Asp di Catanzaro di un ammontare pari a 17 milioni 648 mila euro», sicché, riporta l'articolo summenzionato, la procura contabile ha citato «in giudizio Villa Sant'Anna spa», l'«ex legale rappresentante della casa di cura e una serie di manager dell'Azienda sanitaria le cui condotte avrebbero concorso a quello che i magistrati presentano come un disastro per le casse pubbliche»; la contestazione, precisa l'articolo «riguarda la cessione di crediti già soddisfatti o non dovuti e la mancata opposizione a procedure esecutive concernenti tali indebiti crediti»;

   le indagini della Guardia di finanza, secondo quanto riportato nell'atto di citazione, avrebbero fatto emergere, prosegue l'articolo, «una condotta illecita produttiva di un ingente danno erariale in pregiudizio del Sistema sanitario regionale e, segnatamente, delle risorse patrimoniali dell'Asp di Catanzaro»;

   ciò, specifica l'articolo, sarebbe avvenuto «a seguito del pagamento di crediti già soddisfatti o non dovuti, indebitamente ceduti a una società di cartolarizzazione, per poi essere azionati in procedure esecutive cui i competenti soggetti responsabili dell'Asp non si sono opposti»;

   l'ipotesi, per quanto ricostruito nell'articolo, è che «il management della clinica dell'epoca avrebbe saputo che quei crediti non erano dovuti e, nonostante tutto, li avrebbe “ceduti pro soluto a una società veicolo di cartolarizzazione, peraltro sovrastimandoli” in modo da incassare 8 milioni 396 mila euro, cioè circa il 90 per cento dell'entità delle somme», il che «avrebbe innescato le procedure esecutive attivate dalla società a cui i presunti crediti erano stati ceduti, la Opera SPV»;

   ancora, si legge nell'articolo, le «operazioni di recupero sarebbero, poi, state “poste in essere con dinamiche processuali volte a disorientare il debitore e a moltiplicare gli importi – già di per sé non dovuti – pretesi”», arrivando alla cifra di 17 milioni 648 mila euro;

   la Corte dei conti ha segnalato, continua l'articolo, «la condotta omissiva» dei «direttori responsabili pro tempore dell'Unità operative Affari generali e legali dell'Asp di Catanzaro», rimasti «inerti» davanti alle richieste, piuttosto che «interporre opposizione e intervenire nei giudizi» per fermare le nove procedure esecutive;

   inoltre, la Corte dei conti ha contestato anche la «condotta omissiva per colpa grave» dei direttori generali-commissari straordinari e del responsabile dell'Uo Gestione risorse economico-finanziarie dell'Asp di Catanzaro, che avrebbe «abdicato totalmente ai doveri di vigilanza e controllo»;

   la verifica delle opposizioni rispetto alle procedure esecutive e dei bilanci delle aziende del Servizio sanitario della Calabria sono essenziali per il rientro dal disavanzo sanitario regionale, atteso quanto sopra riassunto e considerato che la mancata approvazione di bilanci relativi a numerosi esercizi del passato, specie per quanto riguarda l'Asp di Reggio Calabria e l'Asp di Cosenza, rappresenta un grave limite per la tutela del diritto alla salute dei residenti in Calabria –:

   se non ritengano di assumere, con urgenza, iniziative di competenza per coadiuvare il commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari con personale statale qualificato, in maniera da effettuare una ricognizione puntuale circa lo stato reale delle opposizioni alle procedure esecutive da parte delle aziende del Servizio sanitario regionale e consentire la definizione dei bilanci aziendali mai approvati nel corso degli anni.
(4-11226)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

spese sanitarie

procedura di bilancio

servizio sanitario