ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11223

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 633 del 04/02/2022
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: MISTO-MAIE-PSI-FACCIAMOECO
Data firma: 28/01/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FUSACCHIA ALESSANDRO MISTO-MAIE-PSI-FACCIAMOECO 04/02/2022
FIORAMONTI LORENZO MISTO-MAIE-PSI-FACCIAMOECO 04/02/2022
CECCONI ANDREA MISTO-MAIE-PSI-FACCIAMOECO 04/02/2022
LOMBARDO ANTONIO MISTO-MAIE-PSI-FACCIAMOECO 04/02/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/01/2022
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/02/2022
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 09/02/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11223
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Venerdì 4 febbraio 2022, seduta n. 633

   MURONI, FUSACCHIA, FIORAMONTI, CECCONI e LOMBARDO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   nel parere, elaborato dal Ministero dell'economia e delle finanze – Dipartimento del tesoro, inviato a Bruxelles sulla bozza dell'atto delegato dell'Ue sulla tassonomia, si legge che l'Italia ha manifestato la «preoccupazione» per i limiti imposti alle emissioni del gas, considerati «troppo bassi» in particolare per gli impianti già esistenti. Tali soglie, si spiega nel parere recapitato all'esecutivo dell'Ue, andrebbero a impattare su impianti già funzionanti in un momento «complicato» dal punto di vista della situazione energetica europea. Le aziende italiane, si fa notare nel parere del Governo italiano, stanno già mettendo in campo tutti gli sforzi necessari per «il phasing-out dal carbone»;

   il Governo ha valutato troppo bassi i limiti previsti per riconoscere come «verdi» gli impianti che producono gas. Secondo le prime stime dei settori industriali, con i limiti definiti dalla Commissione non potrebbero rientrare in Tassonomia investimenti per circa 10 miliardi di euro. L'Italia, inoltre, vorrebbe che il regime transitorio prima di passare ai limiti di emissioni più stringenti fosse prolungato fino al 2035. Nel parere si ipotizza l'uso dei meccanismi per la cattura del carbonio (Ccs), laddove mai è stato deciso di puntare sulla Ccs come strumento strategico, viste anche le fallimentari sperimentazioni sinora avute;

   per quanto al nucleare, l'altro nodo da sciogliere nella Tassonomia, l'Italia ha deciso di non prendere posizione, visto che l'energia dell'atomo non rientra nel mix energetico italiano;

   si ricorda, che nei giorni scorsi, è arrivata anche la «bocciatura» da parte del gruppo degli esperti, interpellati dalla stessa Commissione, sul riconoscimento del nucleare e del gas come «investimenti sostenibili». Nella risposta degli esperti, riportata oggi dall'agenzia Reuters, s'avverte che le norme proposte sul nucleare «non dovrebbero essere portate avanti», perché non garantiscono che le centrali non danneggino significativamente l'ambiente, dato l'arcinoto rilascio di scorie radioattive. Anche la proposta sul gas naturale viene «bocciata» e viene ribadita l'importanza di applicare anche al gas e senza eccezioni la soglia di emissioni di 100 grammi di CO2eq per kWh (calcolato sulla base delle intere emissioni del ciclo di vita del carburante), una soglia ben al disotto di quanto anche il più efficiente impianto a gas possa raggiungere, anche con impiego di Ccs;

   la proposta di tassonomia tecnicamente non è ancora stata adottata dalla Commissione, che avrà bisogno di incassare anzitutto l'«ok» del Collegio dei commissari per poi pubblicare la versione definitiva dell'atto delegato. Inizierebbe così un periodo di scrutinio di quattro mesi (estendibile di altri due mesi) in cui Consiglio e Parlamento europeo possono richiedere un voto per cercare di bloccare la proposta, che altrimenti è approvata per silenzio-assenso;

   Consiglio e Parlamento europeo non hanno potere di modifica, ma possono solo approvare o «bocciare» la proposta. Per respingere il documento in Consiglio serve il «no» di 20 Esecutivi che rappresentino almeno il 65 per cento della popolazione dell'Unione europea. In Parlamento basta invece la maggioranza assoluta dell'Aula;

   si è ancora in tempo affinché il nostro Paese proponga che la tassonomia verde sia uno strumento trasparente e coerente per la finanza sostenibile, in cui non devono rientrare tecnologie che sostenibili non sono affatto come gas fossile e nucleare. Dare a gas e nucleare la patente di attività verde aggiungerebbe al danno la beffa –:

   in base a quale processo interno e a quale analisi scientifica e strategica sia stato fornito il parere suddetto;

   come si ritenga che il nostro Paese possa raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati se il suo Governo, invece di difendere la trasparenza e l'integrità degli investimenti per tecnologie e attività definite «verdi», le inquina chiedendo che venga consentito il finanziamento di infrastrutture comunque fossili.
(4-11223)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

inquinamento atmosferico

riduzione delle emissioni gassose