ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11178

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 632 del 25/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: VARCHI MARIA CAROLINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 25/01/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/01/2022
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/01/2022
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/01/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11178
presentato da
VARCHI Maria Carolina
testo di
Martedì 25 gennaio 2022, seduta n. 632

   VARCHI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 18 dicembre 2020 il sindaco di Custonaci, Giuseppe Morfino, in occasione dell'arresto di Giuseppe Costa, arrestato pochi giorni prima da Carabinieri e Dia e indicato dalla procura distrettuale di Palermo quale nuovo capo della locale famiglia mafiosa, annunciava che «il Comune si costituirà parte civile»;

   il nome di Costa è legato al sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo: Giuseppe aveva 13 anni quando, nel novembre 1993, venne rapito da Cosa nostra, per indurre il padre a ritrattare accuse e rivelazioni su Riina e sulle stragi del 1992; i mafiosi lo tennero sequestrato in una casa di Costa, nella frazione di Purgatorio, territorio del comune di Custonaci fino all'11 gennaio del 1996, quando il ragazzo fu ucciso e il suo corpo, ormai provato da una lunga e crudele detenzione, fu sciolto nell'acido;

   nella nota stampa, il sindaco annunciò che il comune si sarebbe costituito parte civile nel processo, così come aveva già fatto per il processo «Scrigno»: «Quando, nelle fasi preliminari del processo “Scrigno” il comune di Custonaci ebbe contezza della partecipazione di Giuseppe Costa alle vicende che riguardavano gli altri imputati, non ebbe alcuna esitazione a costituirsi parte civile. Anzi, fu proprio quel nome a determinare l'Amministrazione comunale a prendere parte attiva al dibattimento che si accingeva ad avere inizio. Nella richiesta di costituzione di parte civile, la difesa dell'Ente evidenziò, benché all'epoca Costa non fosse parte del processo, che i suoi gravissimi precedenti legati al sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo disonorassero tutta la comunità di Custonaci. Al contempo, ad avviso dell'Amministrazione, emergeva, già dall'approfondita disamina degli atti di indagine, l'interessamento di Giuseppe Costa alle competizioni elettorali, circostanza che ha ulteriormente rafforzato il proposito del comune di Custonaci a non restare silente nel processo»;

   il territorio custonacese, come emerso dagli atti di indagine Scrigno (Proc. Pen. Nr. 4079/2016 D.d.a. Palermo), è stato ampiamente coinvolto nell'operazione antimafia, che ha portato alla luce, al netto di ogni forma di garantismo prevista dalla legge, una serie di intrecci tra mafia, politica e imprenditoria;

   nonostante ciò, agli atti del municipio non esisterebbe alcuna documentazione inerente la costituzione nel procedimento penale, come denunciato dai componenti della lista civica «SiAmo Custonaci»;

   le istituzioni sono chiamate, per etica, ad essere rappresentative ed esemplari, soprattutto nel contrastare la mafia ed i suoi sodali con ogni mezzo in un territorio che, come certificato dalla relazione della Dia (gennaio-giugno 2019), ne segnala una forte e radicata presenza;

   non si comprende, pertanto, perché si sia scelto di non tutelare l'immagine della stragrande maggioranza dei custonacesi che guardano con disappunto e insofferenza alle azioni malavitose, portate avanti da «cosa nostra» –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito ai fatti di cui in premessa, e in particolare se disponga di elementi riguardo alle motivazioni che hanno portato l'amministrazione comunale di Custonaci a decidere di non costituirsi parte civile nel processo penale contro Giuseppe Costa, in difesa della legalità e del buon nome di Custonaci;

   se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere in relazione a quanto esposto in premessa e se ritenga di valutare se sussistano i presupposti per attivare le procedure di cui all'articolo 143 del Testo unico della legge sull'ordinamento degli enti locali presso il comune di Custonaci.
(4-11178)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

lotta contro la criminalita'

sequestro di beni