ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11169

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 632 del 25/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/01/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 25/01/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 25/01/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11169
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Martedì 25 gennaio 2022, seduta n. 632

   ASCARI e NAPPI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   dalla lettura di un articolo di giornale l'interrogante ha appreso che la società Zampieri Holding Srl, società appaltante per la lavorazione merci della TNT/FedEx (le cui attività di logistica sono svolte all'interno del magazzino Blocco 3.2 dell'interporto di Bologna) il 31 dicembre, ha licenziato 90 lavoratori e lavoratrici della logistica bolognese tramite messaggio WhatsApp su una loro chat «aziendale»;

   per maggior chiarezza è bene riepilogare la complessa vicenda. Nello scorso ottobre, 30 lavoratori, alle dipendenze di XBT Logistica e Servizi, si sono iscritti al sindacato Si Cobas di Bologna e hanno denunciato quanto accadeva all'Interporto, nel magazzino 3.2 della Zampieri Holding: in primis, la presunta mancanza di tutele in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Succedeva, infatti, che i lavoratori in assenza di una mensa sarebbero stati costretti alle 2 di notte a consumare i pasti sul marciapiede adiacente al magazzino dove sfrecciavano i camion. Ancora, nel magazzino di logistica, durante i turni che si svolgevano soprattutto la notte, pare si utilizzasse spesso il muletto senza che nessun lavoratore avesse frequentato corsi da mulettista e corsi di sicurezza e primo soccorso. La maggior parte dei lavoratori non aveva nemmeno esperienza professionale pregressa. Non a caso gli incidenti verificatisi nel deposito merci sarebbero stati frequenti;

   la seconda denuncia riguardava la situazione di forte precarietà dei lavoratori, in quanto il 99 per cento dei lavoratori era assunto con contratti a termine e part-time;

   i lavoratori lamentavano, ulteriormente, degli asseriti ammanchi in busta paga, in termini di ore di straordinario non pagate e maggiorazioni notturne non riconosciute, oltre a un frequente ritardo nei pagamenti;

   dopo un primo sciopero, i 30 lavoratori sono stati lasciati a casa e tolti dal gruppo WhatsApp adibito alla comunicazione giornaliera dei turni di lavoro. Comunicazione che avveniva anche con poche ore di preavviso rispetto all'inizio del turno. Successivamente, i 30 lavoratori vennero nuovamente riassorbiti, ma vennero inseriti in una chat separata ove erano presenti solo loro insieme all'azienda che comunicava i turni;

   un secondo sciopero venne fatto a novembre alla presenza di tutta la stampa locale mettendo in evidenza le denunce di cui sopra che erano state inoltrate dal sindacato Si Cobas alla prefettura di Bologna, all'ispettorato del lavoro e all'Ausl senza ottenere alcuna risposta;

   il 31 dicembre i responsabili aziendali inoltravano il messaggio che, mentre augurava buon anno, contemporaneamente precisava che tutti i contratti cessavano insieme alla chiusura del magazzino;

   l'8 gennaio la Zampieri Holding ha riaperto riassumendo tutti, tranne i 30 lavoratori iscritti al sindacato Si Cobas che avevano avanzato denunce di irregolarità alle autorità territoriali competenti;

   quanto successo proietta un'ombra sempre più buia sul mondo del lavoro, sulla logistica e sulla mancanza di tutele. Questi lavoratori e lavoratrici sono stati lasciati soli e soprattutto sono stati inascoltati nelle loro denunce (tramite il sindacato Si Cobas), di contratti precari, di condizioni di lavoro non in sicurezza, senza controlli e idonee tutele e garanzie, e asserita mancanza di rispetto delle norme sugli appalti e delle leggi esistenti;

   l'atteggiamento tenuto dall'azienda parrebbe oltremodo grave e totalmente antisindacale, qualora emergesse che basta la mera iscrizione al sindacato Si Cobas per essere licenziato;

   concentrarsi sulla logistica etica vuol dire stare vicino a questi lavoratori, in questa situazione –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza ritengano opportuno adottare (anche attraverso la convocazione di un tavolo con le parti aziendali e sindacali interessate) per addivenire al più presto ad una soluzione in merito alle condizioni contrattuali dei lavoratori, affinché venga garantita loro la continuità occupazionale e vengano applicati e garantiti livelli di maggior tutela e sicurezza per il personale, in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente e ai principi previsti dall'ordinamento giuridico in materia.
(4-11169)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

licenziamento

licenziamento collettivo