ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11082

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 626 del 12/01/2022
Firmatari
Primo firmatario: PETTARIN GUIDO GERMANO
Gruppo: CORAGGIO ITALIA
Data firma: 12/01/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 12/01/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11082
presentato da
PETTARIN Guido Germano
testo di
Mercoledì 12 gennaio 2022, seduta n. 626

   PETTARIN. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   sul settimanale «Il Friuli» del 17 settembre 2021, è stato pubblicato un articolo a firma del direttore della testata, Rossano Cattivello, che qui si riporta integralmente: «Al Parlamento dell'impero austroungarico, la minoranza linguistica friulana aveva diritto a due rappresentanti, che sedettero nell'assemblea di Vienna fino al 1918. Oggi, nel Parlamento della Repubblica italiana non esiste alcun seggio riconosciuto alla nostra comunità ed è perfino vietato esprimerci nella nostra lingua. Eppure, nel frattempo, sono state scritte nel 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani, nel 1992 la Dichiarazione delle Nazioni Unite diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche e nel 1999 lo Stato italiano, in attuazione della sua Costituzione, ha emanato la legge n. 482 che introduce le Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche. Alle prossime elezioni politiche, programmate nel 2023, la riforma elettorale approvata nel 2019 prevede la riduzione di deputati e senatori del Friuli Venezia Giulia da 20 a 12. Se poi aggiungiamo anche l'accorpamento dei collegi elettorali in regione (uno unico per il Senato e tre per la Camera), il rischio che la nostra comunità linguistica sparisca dai radar dell'organo legislativo nazionale è molto alto. Uno Stato moderno prevede al Parlamento seggi riservati alle proprie minoranze storiche. Lo fanno anche democrazie giovani come quella slovena e croata, nelle cui assemblee nazionali siedono di diritto rappresentanti della comunità italiana. È opportuno, quindi, che anche l'Italia, se vuole essere una Repubblica veramente democratica ed europea, si adegui. Prenda a riferimento le minoranze già indicate dalla legge n. 482 (francese, franco-provenzale, friulana, ladina, occitana e sarda oltre ad austriaca e slovena). Una spinta può arrivare proprio dall'alleanza tra tutte le minoranze, per chiedere assieme l'introduzione dei seggi riservati, agendo in parallelo anche con iniziative di moral suasion a livello di Unione europea. Un'alleanza che nella nostra regione può già essere avviata con la collaborazione per questo comune obiettivo delle comunità friulana e slovena»;

   l'interrogante auspica inoltre che si giunga al più presto alla ratifica della «Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, fatta a Strasburgo il 5 novembre 1992», che è attualmente in corso di esame al Senato –:

   quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo, per quanto di competenza, anche normative, per promuovere l'uso delle lingue regionali o minoritarie nella vita istituzionale, anche in linea con le iniziative già assunte in materia a livello europeo.
(4-11082)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gruppo linguistico

diritti delle minoranze

cultura regionale