ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10946

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 614 del 14/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 14/12/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 14/12/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10946
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Martedì 14 dicembre 2021, seduta n. 614

   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato da numerosi organi di stampa, il 9 dicembre 2021, durante i lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di David Rossi, si è svolta l'audizione del comandante del reparto comando scuola ufficiali carabinieri di Roma, colonnello Pasquale Aglieco, il quale, all'epoca dei fatti, ricopriva l'incarico di comandante provinciale dei carabinieri di Siena;

   il colonnello Aglieco, mai ascoltato dai pubblici ministeri titolari del fascicolo sulla morte del capo della comunicazione della Monte dei Paschi di Siena, era stato uno dei primi ad arrivare la sera del 6 marzo 2013 sul luogo in cui era stato rinvenuto il corpo di David Rossi;

   durante la sua audizione il colonnello ha spiegato che, sapendo che non avrebbe svolto direttamente lui le indagini, aveva solo provveduto ad impartire le prime disposizioni, fino all'arrivo dei pubblici ministeri;

   l'elemento di novità che emerge dal suo racconto riguarda però la sua ingiustificata presenza anche durante il sopralluogo effettuato all'interno dell'ufficio di David Rossi insieme ai pubblici ministeri Nicola Marini, Aldo Natalini e Antonino Nastasi; infatti, tale circostanza fino ad oggi non era nota, dal momento che della presenza di Aglieco non viene fatta alcuna menzione nei verbali. Inoltre, si evidenzia che, ad eccezione di Marini, che risulta essere il pubblico ministero di turno, gli altri due non avrebbero potuto partecipare al sopralluogo prima di una formale co-assegnazione da parte del procuratore;

   Aglieco ha raccontato di «essere entrato nella stanza di Rossi, insieme ai tre pubblici ministeri», molte ore prima dell'arrivo della polizia scientifica, intervenuta solo intorno alle 00:40, quindi con un inspiegabile ritardo di circa quattro ore; ha ricordato quindi che il pubblico ministero Nastasi «si è seduto sulla sedia di Rossi e ha acceso il computer», manovrando il mouse «con una penna». Uno dei tre pubblici ministeri, inoltre, «ha preso il cestino e lo ha svuotato sulla scrivania», dove è evidente ci fossero anche altri oggetti. Dentro il cestino «erano contenuti i fazzolettini sporchi di sangue» e «i bigliettini» contenenti dei messaggi di addio che ricondurrebbero la morte ad un suicidio. Successivamente il contenuto che era stato riversato sulla scrivania è stato reinserito nel cestino; Aglieco ha detto inoltre di ricordare perfettamente che quella sera durante la sua permanenza nell'ufficio il telefono di David Rossi squillò due volte: la prima telefonata sarebbe riconducibile al giornalista Tommaso Strambi e non ricevette risposta; la seconda telefonata invece sarebbe riferibile alla parlamentare Daniela Santanchè; rispetto a questa chiamata il colonnello afferma: «Mi sembra di ricordare che a rispondere fu il dottor Nastasi», precisando però di non aver sentito le parole del magistrato;

   la senatrice Santanchè infatti aveva dichiarato di non aver ricevuto risposta e dai tabulati risulta una chiamata di 38 secondi; nel suo lungo racconto Aglieco infine ha ricordato che «qualcuno» chiuse la finestra da cui David Rossi sarebbe precipitato;

   a parere dell'interrogante, se tali circostanze risultassero dimostrate e trovassero riscontro, si sarebbe di fronte ad una violazione delle più elementari regole e procedure da seguire nel corso di un sopralluogo successivamente alla morte di un soggetto, tanto più rispetto al caso specifico nella assoluta incertezza di come si sia svolta la dinamica dei fatti, ma soprattutto ci si troverebbe in presenza di una gravissima compromissione della scena del delitto e probabilmente di un irreparabile inquinamento degli elementi di prova –:

   se il Ministro non ritenga di dover procedere, nell'ambito delle sue competenze, ad acquisire ulteriori elementi in riferimento alla vicenda in esame ed eventualmente ad attivare i propri poteri ispettivi in relazione a possibili irregolarità o anomalie rispetto alle procedure adottate dai pubblici ministeri sopraccitati.
(4-10946)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pubblico ministero

prova

giudice