ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10901

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 611 del 09/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: FORNARO FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 09/12/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/12/2021
Stato iter:
25/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/03/2022
TODDE ALESSANDRA VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/03/2022

CONCLUSO IL 25/03/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10901
presentato da
FORNARO Federico
testo di
Giovedì 9 dicembre 2021, seduta n. 611

   FORNARO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la multinazionale con base in Svizzera Ronal ha confermato la chiusura, entro il 2022, dello stabilimento veneziano di Tabina di Santa Maria di Sala della controllata Speedline, con il probabile intendimento di delocalizzare in Polonia. Con questa decisione saranno 600 dipendenti che verranno licenziati;

   nel suo comunicato ufficiale la Ronal ha ribadito, dopo averlo annunciato ai sindacati, che la produzione cesserà entro 9-12 mesi, e a Tabina rimarrà soltanto una sede dedicata ad attività di laboratorio per i test di campionatura, lo sviluppo di prodotto, oltre a funzioni di supporto locali a servizio dell'intero gruppo, in sostanza un presidio con appena una decina di addetti;

   le organizzazioni sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil hanno annunciato il presidio della fabbrica e scioperi a scacchiera. I sindacati hanno dato, inoltre, notizia che «il ceo di Ronal sembra aver inviato a tutti gli stabilimenti del gruppo, ad esclusione della Speedline, una comunicazione in cui conferma la sua volontà di chiudere il sito produttivo»; inoltre, hanno segnalato come la proprietà sostenga di essere in perdita e, al tempo stesso in modo contraddittorio, ribadisca che «il mercato italiano rimane strategico per il gruppo»;

   la vicenda è seguita con grande apprensione dalle istituzioni locali che segnalano la gravità di una situazione che vede il licenziamento di 600 persone e che, inoltre, mette a rischio l'occupazione di almeno altri 200 lavoratori dell'indotto;

   in un loro comunicato, i sindaci dell'area metropolitana di Venezia hanno indicato come «inaccettabile» il comportamento della multinazionale e si sono messi a disposizione nel sostegno della lotta dei lavoratori per il mantenimento dell'azienda;

   gli stessi rappresentanti degli industriali veneziani, nonché molti partiti politici, hanno censurato il comportamento dell'azienda, l'assenza della Ronal al tavolo di confronto con le istituzioni locali che già si sono confrontate con il Ministero dello sviluppo economico;

   anche questa vicenda segnala come sia improrogabile una legge che ostacoli il sistema delle delocalizzazioni che, oltre a mettere in crisi intere aree del Paese, disperdono un patrimonio di conoscenze tecniche e di capacità lavorative, come peraltro richiesto solo due giorni fa dai sindaci di Milano, Bologna e Firenze nella propria lettera al Presidente del Consiglio dei ministri –:

   quali iniziative intenda intraprendere, immediatamente il Governo per cercare una soluzione che mantenga il sito industriale, difenda il lavoro dei dipendenti diretti e dell'indotto e il patrimonio industriale così importante per il territorio.
(4-10901)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 25 marzo 2022
nell'allegato B della seduta n. 665
4-10901
presentata da
FORNARO Federico

  Risposta. — Si risponde all'atto in esame, sentita a riguardo la competente direzione generale del Ministero dello sviluppo economico rappresentando quanto segue.
  Con l'atto in parola l'interrogante denuncia l'azione posta in essere dalla società Speedline, che a dicembre 2021 ha annunciato di voler chiudere il proprio sito di Tabina nel comune di Santa Maria di Sala (VE); e chiede pertanto quali iniziative si intendano porre in essere per la risoluzione della problematica evidenziata.
  Si risponde all'atto in esame, sentita a riguardo la competente direzione generale del Ministero dello sviluppo economico, rappresentando quanto segue.
  A riguardo, si informa che il Ministero dello sviluppo economico si è tempestivamente attivato sulla vicenda, aprendo un tavolo di confronto. Il citato tavolo si è riunito sia il 17 dicembre 2021 che il 7 gennaio 2022.
  Alla riunione hanno partecipato, oltre ai rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la regione Veneto, la città metropolitana di Venezia, Confindustria Venezia, i rappresentanti del gruppo Renal e della
Speedline s.r.l., nonché le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.
  Come è noto l'azienda è
leader nella produzione dei cerchi in lega occupando oltre 600 lavoratori (considerando anche l'indotto). Le motivazioni della scelta operata dalla società sarebbero da ricondursi a una crisi finanziaria riferita dalla proprietà, che ha portato già nel 2019 a subire un forte calo della domanda, pari al 15 per cento in tutta Europa.
  La società ha fatto presente, altresì, che, attualmente, si è in presenza di un eccesso di offerta aggravata anche dal fatto che i produttori cinesi hanno aperto stabilimenti concorrenziali in Marocco. Tale eccesso di offerta ha generato, quindi, anche un significativo calo dei prezzi confermato dalle previsioni per i prossimi 4 anni, con un forte impatto su
Speedline.
  Infine, è stato reso noto che l'intero gruppo Ronal sta attraversando una crisi finanziaria e che dovrà, di conseguenza, intraprendere azioni che possano garantirgli una stabilizzazione nel lungo termine al fine di consentire il mantenimento della produzione e i 7130 posti di lavoro che la stessa ha in Europa.
  È stato dunque richiesto all'azienda di non rendere definitiva la decisione di chiusura fino a che non siano state vagliate tutte le possibili alternative in un confronto e alla presenza delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni coinvolte; evidenziando che anche queste ultime offriranno il loro supporto, mettendo a disposizione tutti gli strumenti disponibili. È stato quindi, richiesto al gruppo Ronal di revocare la decisione di chiusura dello stabilimento di Tabina, che permetterebbe di avviare un confronto costruttivo tra le parti sul futuro dello stesso in un clima di reciproca fiducia.
  L'amministratore delegato del gruppo nell'ultimo incontro, su richiesta delle istituzioni presenti e delle organizzazioni sindacali, ha revocato formalmente la decisione di chiudere lo stabilimento purché si avvii celermente un programma di incontri tesi alla definizione condivisa di un percorso alternativo, impegnandosi contestualmente a non interrompere la produzione e dando la propria disponibilità a fornire un incarico a un soggetto terzo, per fare una valutazione complessiva dell'impresa.
  In data 17 gennaio 2022 si è tenuto un
meeting ministeriale per l'avvio dei tavoli tecnici.
  Infine, quanto al tema delle «delocalizzazioni» citato dall'interrogante e più volte riferito in varie sedi, la necessità che siano previste misure di natura incentivante volte a impegnare imprese, le parti sociali e le istituzioni nella ricerca di soluzioni efficaci per la valorizzazione e la tutela del tessuto occupazionale e produttivo del territorio interessato.
  In tale direzione, si pone la norma prevista sul tema dalla legge di bilancio per il 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234), che, all'articolo 1, commi 224-236, ha disposto un'apposita procedura per le imprese che intendano chiudere l'attività.
  In particolare, al fine di garantire la salvaguardia del tessuto occupazionale e produttivo, il datore di lavoro che intenda procedere alla chiusura di una sede, di uno stabilimento, di una filiale, o di un ufficio o reparto autonomo situato nel territorio nazionale, con cessazione definitiva della relativa attività e con licenziamento di un numero di lavoratori non inferiore a 50, è tenuto a dare comunicazione per iscritto dell'intenzione di procedere alla chiusura alle rappresentanze sindacali aziendali o alla rappresentanza sindacale unitaria nonché alle sedi territoriali delle associazioni sindacali di categoria comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e, contestualmente, alle regioni interessate, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al Ministero dello sviluppo economico e all'agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal), almeno novanta giorni prima dell'avvio della procedura, indicando altresì le ragioni economiche, finanziarie, tecniche o organizzative della chiusura, il numero e i profili professionali del personale occupato e il termine entro cui quest'ultima è prevista.
  Entro sessanta giorni dalla comunicazione di cui al comma 224, il datore di lavoro deve elaborare un piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche derivanti dalla chiusura e presentarlo alle rappresentanze sindacali e contestualmente alle regioni interessate, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al Ministero dello sviluppo economico e all'Anpal.
  Prima della conclusione dell'esame del piano e della sua eventuale sottoscrizione, il datore di lavoro non può avviare la procedura di licenziamento collettivo di cui alla legge 23 luglio 1991, n. 223, né intimare licenziamenti per giustificato motivo oggettivo.
  In mancanza di presentazione del piano, della sua mancata sottoscrizione ovvero dell'inadempimento degli impegni assunti, il datore di lavoro è tenuto a pagare una serie di sanzioni (comma 235).
  In conclusione, si assicura il massimo impegno del Ministero dello sviluppo economico, in sinergia con le altre amministrazioni direttamente coinvolte, ad evitare fenomeni di delocalizzazione e a continuare a seguire costantemente l'evoluzione della situazione concernente la
Speedline, al fine di garantire la continuità della produzione e la tenuta dei livelli occupazionali.
La Viceministra dello sviluppo economico: Alessandra Todde.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sindacato

edificio per uso industriale

controversia di lavoro