ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10887

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 609 del 03/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: SGARBI VITTORIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Data firma: 03/12/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 03/12/2021
Stato iter:
23/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2022
CARTABIA MARTA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/06/2022

CONCLUSO IL 23/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10887
presentato da
SGARBI Vittorio
testo di
Venerdì 3 dicembre 2021, seduta n. 609

   SGARBI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il procuratore Luigi Patronaggio, in carica dall'ottobre 2016 quale procuratore capo di Agrigento, ha presentato alla questura di Agrigento una querela per stalking nei confronti dei noti avvocati Giuseppe Arnone e Daniela Principato, ritenendosi vittima da parte dei medesimi di tale reato nonché di ulteriori altri reati;

   nella denuncia per stalking il Patronaggio ricostruisce lo scontro con l'Arnone, in particolare, scaturito a seguito dell'arresto in carcere del medesimo avvocato Arnone ottenuto dal procuratore Patronaggio il 12 novembre 2016, arresto annullato poi dal tribunale del riesame il 29 novembre 2016;

   il Patronaggio, in ordine all'arresto in carcere dell'Avvocato Arnone, poi annullato, è stato escusso dalla Commissione parlamentare antimafia e per tali dichiarazioni, ritenute dall'Arnone mendaci e false, risulta esser stato querelato dall'Arnone medesimo;

   la denunzia per stalking contro gli avvocati Arnone e Principato è stata presentata il 14 agosto 2020, immediatamente dopo la diffusione nelle librerie di Agrigento, avvenuta il 13 agosto 2020, del volume «Sette contro due», autore l'avvocatessa Principato, ove veniva ricostruito lo scontro tra Luigi Patronaggio e l'avvocato Giuseppe Arnone;

   la Commissione antimafia si è interessata all'arresto in carcere dell'avvocato Arnone in quanto già dal 2013 numerosi collaboratori di giustizia avrebbero riferito alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo in ordine ai progetti omicidiari in danno di Arnone, discussi all'interno di «cosa nostra» in relazione all'impegno del medesimo; di recente, all'inizio del 2021, sarebbero emerse conferme anche di fronte al tribunale di Agrigento, da parte di un collaboratore di giustizia, circa progetti omicidiari dovuti al fatto che l'Arnone risulta essere ritenuto un politico incorruttibile e inavvicinabile, che crea notevoli problemi soprattutto agli interessi della mafia in materia di appalti;

   nel febbraio 2021 il Procuratore Patronaggio risulta aver trasmesso una nota circostanziata al prefetto di Agrigento e alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, al fine di adottare misure di garanzia rispetto all'incolumità di Arnone e al suddetto rischio omicidiario;

   il 26 marzo 2021 il medesimo Procuratore della Repubblica Patronaggio, ad avviso dell'interrogante violando giuridicamente il dovere di astensione ed entrando in contraddizione logica con la sua nota a tutela di Arnone del febbraio 2021, si attivava per richiedere al magistrato di sorveglianza di Agrigento la declaratoria di delinquenza abituale nei confronti dell'avvocato Giuseppe Arnone;

   ad avviso dell'interrogante, può costituire una circostanza rilevante, sul piano disciplinare e della violazione del dovere di astensione, l'avere adottato nei confronti dell'avvocato Giuseppe Arnone, in pendenza di una controversia con il medesimo, i provvedimenti e gli atti sopra indicati, finalizzati alla declaratoria di delinquenza abituale dell'Arnone e alla detenzione in carcere per la pena relativa a una condanna per diffamazione; a ciò va aggiunta la rilevante anomalia, per quanto consta all'interrogante senza precedenti e tale da presentare caratteri di abnormità, che nel procedimento penale in cui l'avvocato Arnone è indagato per calunnia il procuratore Patronaggio risulti contestualmente titolare del fascicolo e parte offesa;

   appare peraltro all'interrogante indiscutibile e particolarmente anomalo lo stridente contrasto tra le iniziative a tutela dell'incolumità dell'Arnone per il suo impegno antimafia e le sopracitate iniziative per far dichiarare lo stesso Arnone delinquente abituale e fargli scontare in carcere una condanna per il reato di diffamazione, sostanzialmente di natura politica;

   i fatti sopra riassunti sono puntualmente ricostruiti e documentati in un esposto inviato dall'Arnone al Ministro interrogato, esposto al quale sono allegati appunto tutti i documenti sopra indicati, documenti che sono dunque nella disponibilità del Ministro interrogato e dei suoi uffici –:

   se il Ministro interrogato non intenda valutare se sussistano i presupposti per adottare iniziative ispettive in relazione a quanto esposto in premessa, anche ai fini dell'eventuale promozione dell'azione disciplinare.
(4-10887)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 giugno 2022
nell'allegato B della seduta n. 713
4-10887
presentata da
SGARBI Vittorio

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante – dopo avere premesso che «il Procuratore Luigi Patronaggio, in carica dall'ottobre 2016 quale Procuratore Capo di Agrigento, ha presentato alla Questura di Agrigento una querela per stalking nei confronti dei noti avvocati Giuseppe Arnone e Daniela Principato, ritenendosi vittima da parte dei medesimi di tale reato nonché di ulteriori altri reati; nella denuncia per stalking il Patronaggio ricostruisce lo scontro con l'Arnone, in particolare, scaturito a seguito dell'arresto in carcere del medesimo Arnone ottenuto dal Procuratore Patronaggio il 12 novembre 2016, arresto annullato poi dal Tribunale per il Riesame il 29 novembre 2016;... la denuncia per stalking contro gli avvocati Arnone e Principato è stata presentata il 14 agosto 2020, immediatamente dopo la diffusione nelle librerie di Agrigento, avvenuta il 13 agosto 2020, del volume Sette contro due, autore l'avvocatessa Principato, ove veniva ricostruito lo scontro tra Luigi Patronaggio e l'avvocato Giuseppe Arnone; la Commissione Antimafia si è interessata all'arresto in carcere dell'avvocato Arnone in quanto già dal 2013 numerosi collaboratori, di giustizia avrebbero riferito alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo in ordine ai progetti omicidiari in danno di Arnone, discussi all'interno di Cosa Nostra in relazione all'impegno del medesimo; di recente, all'inizio del 2021, sarebbero emerse conferme anche di fronte al Tribunale di Agrigento, da parte di un collaboratore di giustizia, circa progetti omicidiari dovuti al fatto che l'Arnone risulta essere ritenuto un politico incorruttibile e inavvicinabile, che crea notevoli problemi soprattutto agli interessi della mafia nella materia degli appalti; nel febbraio 2021 il Procuratore Patronaggio risulta avere trasmesso una nota circostanziata al Prefetto di Agrigento e alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, al fine di adottare misure di garanzia rispetto all'incolumità di Arnone e al suddetto rischio omicidiario; il 26 marzo 2021 il medesimo Procuratore della Repubblica Patronaggio, ad avviso dell'interrogante violando giuridicamente il dovere di astensione ed entrando in contraddizione logica con la sua nota a tutela di Arnone del febbraio 2021, si attivava per richiedere al Magistrato di Sorveglianza di Agrigento la declaratoria di delinquenza abituale nei confronti dell'avvocato Giuseppe Arnone;... a ciò va aggiunta la rilevante anomalia, per quanto consta all'interrogante senza precedenti e tale da presentare caratteri di abnormità, che nel procedimento penale in cui l'avvocato Arnone è indagato per calunnia il Procuratore Patronaggio risulti contestualmente titolare del fascicolo e parte offesa...» domanda alla Ministra della giustizia «... se... non intenda valutare se sussistano i presupposti per adottare iniziative ispettive in relazione a quanto esposto in premessa, anche ai fini dell'eventuale promozione dell'azione disciplinare...».
  Al riguardo deve essere innanzitutto posto in risalto che, alla stregua degli accertamenti eseguiti, il dottor Luigi Patronaggio, dalla data di presentazione della querela nei confronti dell'avvocato Giuseppe Arnone – ossia dal 14 agosto 2020 –, non ha mai istruito alcun procedimento penale a carico del medesimo legale, neppure quello nell'ambito del quale costui veniva tratto in arresto dalla squadra mobile della Questura di Agrigento perché colto nella flagranza del reato di tentativo di estorsione, limitandosi in siffatta evenienza a vistare la richiesta di convalida e la conseguente richiesta di applicazione di misura cautelare (entrambe formulate dal pubblico ministero titolare delle indagini).
  Tutti i procedimenti penali iscritti nei confronti dell'avvocato Giuseppe Arnone, ovvero quelli nei quali egli risultava essere persona offesa, sono stati assegnati al dottor Luigi Patronaggio seguendo i criteri generali all'uopo stabiliti ovvero sono stati da lui trasmessi ad altra autorità giudiziaria, avendo egli riservato a sé, in base al progetto organizzativo della Procura della Repubblica presso il tribunale di Agrigento, i rapporti con le altre autorità giudiziarie.
  Invero il dottor Luigi Patronaggio non poteva delegare l'attività di smistamento dei procedimenti penali in base alle attribuzioni interne (con peculiare riferimento a quelli in cui l'avvocato Giuseppe Arnone assumeva la veste di indagato o di persona offesa) al Procuratore aggiunto, dottor Salvatore Velia, in quanto quest'ultimo era indagato in relazione al reato di calunnia in ipotesi commesso in danno del medesimo Giuseppe Arnone. Del pari il Procuratore aggiunto dottor Ignazio Fonzo era stato denunciato dall'avvocato Giuseppe Arnone ed era quindi incompatibile con riferimento alla trattazione dei procedimenti penali coinvolgenti a qualsiasi titolo il predetto legale.
  In merito poi alla richiesta di dichiarazione di abitualità nel reato formulata nei confronti dell'avvocato Giuseppe Arnone al magistrato di sorveglianza di Agrigento, si deve evidenziare che la stessa veniva effettuata in attuazione di una precisa direttiva emanata dal dottor Luigi Patronaggio in adempimento di una indicazione proveniente dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Palermo. Infatti, con note del 7 aprile 2017 e del 5 febbraio 2019 (quindi di gran lunga antecedenti rispetto alla richiesta formulata nel corso dell'anno 2021 nei confronti dell'avvocato Giuseppe Arnone), il dottor Luigi Patronaggio invitava i sostituti procuratori in servizio alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Agrigento a vagliare le posizioni dei condannati onde verificare la ricorrenza delle condizioni previste dagli articoli 102, 105 e 108 codice penale in relazione alla posizione dell'avvocato Giuseppe Arnone, le condizioni per la dichiarazione di abitualità presunta dalla legge stabilite dall'articolo 102 codice penale erano maturate sin dalla data del 19 settembre 2017.
  In ogni caso il dottor Luigi Patronaggio, allorquando aveva ad occuparsi – nelle limitate forme innanzi ricordate – dei procedimenti penali che coinvolgevano la posizione dell'avvocato Giuseppe Arnone, rendeva del tutto trasparente il proprio operato comunicando costantemente i propri provvedimenti a tutte le autorità interessate. Inoltre egli chiedeva al Consiglio superiore della magistratura l'apertura di una pratica a tutela; nel documento di risposta dell'organo di autogoverno l'avvocato Giuseppe Arnone veniva definito quale «...soggetto dalla biografia giudiziaria piuttosto tormentata... che si esprime con modalità espressive e con un carattere seriale che ne diminuiscono la credibilità...».
  Con riferimento infine al procedimento penale per calunnia in cui il dottor Luigi Patronaggio avrebbe assunto contemporaneamente i ruoli di titolare del fascicolo e di persona offesa dal reato, deve essere ricordato che il medesimo dottor Luigi Patronaggio in data 23 luglio 2021, nel rispetto dei criteri contemplati nel progetto organizzativo della Procura della Repubblica presso il tribunale di Agrigento, provvedeva ad iscrivere la notizia di reato a carico del medesimo legale e lo stesso giorno trasmetteva per competenza ai sensi dell'articolo 11 del codice di procedura penale il relativo fascicolo alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Catania.
  Ne consegue che non sembra al momento possibile enucleare l'esistenza di profili di criticità nell'operato dei magistrati della Procura della Repubblica presso il tribunale di Agrigento (e segnatamente del Procuratore Capo dottor Luigi Patronaggio) tali da giustificare l'esercizio da parte di questo Dicastero di «...iniziative ispettive... anche ai fini dell'eventuale promozione dell'azione disciplinare...».
  

La Ministra della giustizia: Marta Cartabia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

delitto contro la persona

diffamazione

arresto