ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10722

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 596 del 16/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/11/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 16/11/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10722
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Martedì 16 novembre 2021, seduta n. 596

   CIRIELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   da organi di stampa si apprende che il direttore dell'Agenzia dei monopoli e delle dogane (Adm) Marcello Minenna, sarebbe indagato per abuso d'ufficio dalla procura di Roma a seguito del licenziamento del suo vice, Alessandro Canali, che in un esposto avrebbe documentato numerosi sprechi quali viaggi in business class, pernottamenti in suite e altre spese fuori controllo;

   oltre alla notizia delle indagini che, ad ogni modo, proiettano non poche perplessità sull'operato del prefato direttore delle dogane, è balzata alla cronaca la denuncia di ulteriori sperperi, ed, in particolar modo, quelli afferenti lo yacht Santa Rita, un «Sunseeker 61 Predator», di circa 18 metri, dal valore di 400 mila euro, ormeggiato da circa un anno a Marina di Arechi, al largo della costa sud di Salerno;

   a voler ricostruire sin dal principio la vicenda del natante in parola, circa un anno fa, nell'ambito di una maxi operazione contro il contrabbando di gasolio della guardia di finanza di Bressanone, coordinata dalla procura di Bolzano, la predetta imbarcazione veniva sequestrata e assegnata dal procuratore aggiunto all'Adm, su richiesta di quest'ultima;

   l'Agenzia delle dogane, poi, avrebbe assegnato il natante, a sua volta, all'Ufficio Canale di Sicilia per il rintraccio dei relitti dei migranti e per gli accertamenti in materia di accise e monopoli, ma prima, su indicazione di Minenna, sarebbero stati spesi ben 200 mila euro, mediante affidamenti diretti, per rimetterla in sesto e per il «ricondizionamento»;

   l'imbarcazione, infatti, veniva dotata di sofisticate e costose apparecchiature «funzionali agli accertamenti», come il collegamento telematico alle banche dati dell'Agenzia;

   tale ingente spesa, fin da subito, avrebbe suscitato serie perplessità e sospetti, da un lato, in quanto le Dogane non sono una forza di polizia di mare e, dall'altro, in quanto l'imbarcazione era solo sequestrata e non confiscata in via definitiva;

   infatti nel giugno 2021 il tribunale di Bolzano avrebbe dissequestrato l'imbarcazione, restituendola a una cittadina tedesca, che ne rivendicava la proprietà, salvo poi disporre un nuovo sequestro alla luce di ulteriori attività investigative supportanti un collegamento tra la presunta proprietaria e gli indagati;

   a settembre 2021, in un'inchiesta parallela della procura di Nocera Inferiore, il Santa Rita sarebbe stato risequestrato, ma, stavolta, assegnato per competenza alla guardia di finanza;

   così l'imbarcazione in parola sarebbe stata ostaggio di una contesa tra le due amministrazioni dello Stato: la guardia di finanza, che ha compiti di polizia di mare e personale navigante e l'Agenzia delle dogane, che tali compiti non ha;

   a fronte della decisione dell'autorità di Nocera Inferiore, come si apprende da organi di stampa, il Minenna, il 22 settembre 2021, avrebbe inviato una missiva al Comandante generale della guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, chiedendo un intervento affinché il comando di Salerno rinunciasse all'assegnazione del natante al fine di scongiurare l'oneroso smantellamento dell'attrezzatura installatavi dall'agenzia e rendere possibile la riassegnazione all'Adm;

   ad oggi, secondo quanto riportato da organi di stampa, l'imbarcazione in parola non avrebbe percorso neanche un miglio, oltre ad essere ancora sottoposta a sequestro, provvedimento «provvisorio» e pertanto ancora revocabile;

   appare, dunque, davvero incomprensibile che siano state spese ingenti risorse pubbliche per riqualificare uno yacht che potenzialmente potrebbe non essere acquisito come patrimonio dello Stato ed, ancor più inaccettabile, è la circostanza secondo cui, a fronte delle spese sostenute, ad oggi, il natante non venga utilizzato con la conseguenza che il suo disuso prolungato «getta alle ortiche» quanto speso per la rimessa in pristino ed adeguamento –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare al fine di evitare ulteriori sprechi di risorse pubbliche, di far sì che il natante in premessa venga effettivamente utilizzato dagli organi preposti, nonché al fine dell'eventuale accertamento di responsabilità di tipo erariale da parte di chi ha commissionato le ingenti spese di cui in premessa.
(4-10722)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sequestro di beni

inchiesta giudiziaria

mare