Legislatura: 18Seduta di annuncio: 595 del 15/11/2021
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/11/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/11/2021
DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
con una lettera datata 12 novembre 2021, la magistratura onoraria è tornata nuovamente a richiedere l'intervento della Commissione europea affinché lo Stato italiano si adegui a quanto sancito dalla sentenza UX contro Italia e contenuto nella lettera di messa in mora del 15 luglio 2021, propedeutica all'avvio di una procedura d'infrazione;
ancora una volta i magistrati onorari contestano l'azione politica del Governo italiano che, invece di riconoscere il loro ruolo di giudici europei, quindi la loro piena appartenenza alla magistratura, continua a perseguire l'obiettivo di un passaggio degli stessi nei ruoli amministrativi;
a giudizio dell'interrogante la scelta del Governo appare quantomeno scellerata, poiché sprecherebbe tutto il patrimonio di esperienza giudicante maturata dai magistrati onorari stessi nelle loro carriere;
per velocizzare la giustizia occorrono più magistrati e la magistratura onoraria rappresenta un bacino potenziale di 5.000 giudici già «pronti all'uso», a tutto beneficio dei cittadini italiani;
inoltre, a giudizio dell'interrogante, il passaggio dalla funzione giudicante alle posizioni amministrative costituisce un grave vulnus per le garanzie costituzionali di autonomia e indipendenza di quei magistrati onorari in servizio che, da qui a breve, probabilmente saranno sottoposti al potere del Governo –:
se il Governo intenda rivedere i propri orientamenti e adottare le iniziative di competenza per procedere alla stabilizzazione dei magistrati onorari nel ruolo della magistratura ordinaria.
(4-10709)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):magistrato
procedura CE d'infrazione
indipendenza della giustizia