ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10519

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 581 del 25/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: AMITRANO ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/10/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2021
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2021
D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LA TRANSIZIONE DIGITALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/10/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25/10/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 27/10/2021
Stato iter:
25/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/03/2022
BRUNETTA RENATO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/03/2022

CONCLUSO IL 25/03/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10519
presentato da
AMITRANO Alessandro
testo di
Lunedì 25 ottobre 2021, seduta n. 581

   AMITRANO, DEL SESTO, MARTINCIGLIO e D'ORSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. — Per sapere – premesso che:

   la legge 6 agosto 2021, n. 113 «Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e per l'efficienza della giustizia» ha previsto una serie di misure volte ad accelerare le procedure selettive utilizzabili per il reclutamento di personale a tempo determinato (prevalentemente profili tecnici e gestionali) e il conferimento di incarichi di collaborazione da parte delle amministrazioni pubbliche titolari di progetti previsti nel Pnrr;

   l'articolo 1, comma 5, del sopra citato decreto-legge, ha stabilito che «il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso il portale del reclutamento di cui all'articolo 3, comma 7, della legge 19 giugno 2019, n. 56, istituisce “uno o più elenchi” ai quali si possono iscriversi, rispettivamente: sia i professionisti ed esperti per il conferimento incarichi di collaborazione con contratto di lavoro autonomo di cui all'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sia il personale in possesso di un'alta specializzazione per l'assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato, ma non può non tenersi conto del fatto che il “personale assunto a tempo determinato per la durata del Piano”», anche alla luce delle riserve opportunamente previste per i concorsi successivi, rappresenterà presumibilmente la leva amministrativa dei prossimi anni; pertanto, l'impianto normativo, pur considerato necessario e utile alla luce dell'intenzione di dotare la pubblica amministrazione di mezzi adeguati in vista dell'attuazione degli obiettivi del Pnrr, andrebbe ulteriormente rafforzato non solo con disposizioni volte a valorizzare il merito e la competenza del capitale umano da reclutare ma anche con il personale attuale che comunque dovrà svolgere le importanti funzioni, di cui l'amministrazione costituisce privilegiato presidio;

   le norme messe in campo dal Governo rappresentano una innovazione di carattere organizzativo, recando misure volte al rafforzamento e alla valorizzazione del capitale umano che consentiranno di rendere più dinamico, moderno e attrattivo il mercato del lavoro pubblico, eliminando quelle rigidità strutturali che oggi penalizzano e demotivano le persone più capaci, rallentandone i percorsi di carriera e i processi di acquisizione e valorizzazione delle competenze necessarie per favorire la transizione amministrativa;

   l'utilizzo diffuso delle tecnologie digitali rappresenta ormai una necessità nell'obiettivo di accrescere l'efficienza della macchina amministrativa, contenendone i costi e sviluppando una relazione più proficua e trasparente con cittadini e imprese, basata sulla riconfigurazione dei servizi e sulla riduzione degli adempimenti a loro carico;

   l'emergenza pandemica ha imposto l'esigenza di operare un'innovazione e un'accelerazione del programma di riforme politiche nell'ambito della digitalizzazione, che va dalla governance dei dati, ai servizi digitali, ai mercati digitali e alla costruzione di una strategia sulla sicurezza informatica, che saranno finalizzati a superare le vulnerabilità rappresentate dalla disponibilità delle tecnologie e delle infrastrutture, ma sarà altresì necessario intervenire anche sul basso livello di competenze digitali all'interno delle amministrazioni, poiché una profonda trasformazione indotta dalla crescente digitalizzazione incontra alcuni ostacoli nell'attuale struttura demografica del pubblico impiego, ossia l'invecchiamento degli occupati nella pubblica amministrazione –:

   se il Governo intenda adottare ulteriori iniziative volte al rafforzamento della formazione permanente specifica sui processi di pianificazione e digitalizzazione a supporto dei dipendenti della pubblica amministrazione, anche in una prospettiva di valorizzazione delle competenze già esistenti, al fine di soddisfare le diverse esigenze organizzative che comportano uno sforzo di adeguamento prospettico alle importanti richieste di rinnovamento e innovazione digitale del pubblico impiego.
(4-10519)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 25 marzo 2022
nell'allegato B della seduta n. 665
4-10519
presentata da
AMITRANO Alessandro

  Risposta. — Rispondo all'interrogazione in esame, riguardante le iniziative che il Governo intende adottare per rafforzare la formazione specifica dei dipendenti pubblici in merito ai processi di pianificazione e digitalizzazione.
  Come correttamente evidenziato dall'interrogante, il decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, ha comportato una riforma complessiva delle modalità di reclutamento del personale pubblico. L'obiettivo è stato quello di superare l'approccio eccessivamente nozionistico che caratterizzava i vecchi concorsi, per approdare invece ad una valutazione incentrata sulle competenze del personale da assumere. In questo modo, quindi, anche le capacità di pianificazione e di utilizzo degli strumenti digitali potranno essere adeguatamente valorizzate nell'ambito delle procedure comparative.
  Tuttavia, non si può obliterare il fatto che anche il personale già assunto necessiti di un progetto di formazione a lungo termine, in grado di innalzare il livello delle competenze e di rafforzare i processi di pianificazione e digitalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Si pensi, ad esempio, che nel 2019 per formare ed aggiornare il proprio personale, le pubbliche amministrazioni hanno speso 163,7 milioni di euro, un investimento in graduale risalita rispetto al biennio precedente, ma oltre 110 milioni in meno rispetto a dieci anni fa. Attraverso tale spesa i dipendenti della Pa sono stati formati per una media di circa 1,2 giorni di formazione nell'anno (circa 10 ore); tra i partecipanti ai corsi, solo il 5 per cento ne ha svolti per il digitale e solo il 2,3 per cento per acquisire competenze fondamentali quali quelle relative al
project management.
  Proprio per tale ragione ho recentemente lanciato il Piano strategico «Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese». Si tratta di un insieme di misure volte a garantire la formazione continua dei dipendenti pubblici. È una promessa che era già contenuta nell'atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale del triennio 2019-2021 per il personale del comparto «funzioni centrali», sottoscritto il 19 aprile 2021, e che mi sono personalmente impegnato a mantenere.
  Un primo risultato è stato raggiunto, il 7 ottobre 2021 con la sottoscrizione del protocollo d'intesa fra il Ministro dell'università e della ricerca e il Ministero per la pubblica amministrazione. All'interno del quadro giuridico delineato da tale intesa, il 13 ottobre è stato sottoscritto un accordo con l'università La Sapienza, con cui si è data una prima possibilità ai dipendenti pubblici di iscriversi ai corsi di laurea del prestigioso ateneo romano a condizioni vantaggiose.
  Tale protocollo offre un primo assaggio delle potenzialità del progetto: La Sapienza ha già attivato le iscrizioni per cinque corsi di laurea: comunicazione pubblica e d'impresa (L-20), Diritto e amministrazione pubblica (L-14), scienze aziendali (L-18), scienze dell'amministrazione e dell'organizzazione (L-16), sociologia (L-40). Ulteriori informazioni sono ora contenute nel sito
web istituzionale dell'ateneo (all'indirizzo https://www.uniroma1.it/it/notizia/pa-formazione-protocollo-dintesa-tra-funzione-pubblica-e-sapienza).
  In proposito, ricordo che nel 2019 i laureati rappresentavano il 41,5 per cento del totale del personale, un dato in crescita, ma con percentuali vicine al 30 per cento in amministrazioni come i ministeri e il comparto regioni ed enti locali. Dunque, la formazione universitaria dovrà fungere da leva motivazionale per affermare il valore pubblico del lavoro nella pubblica amministrazione, come giustamente evidenziato dall'interrogante. Attraverso il rilascio di un
Open Badge che riporta i corsi completati e i test superati, saranno poi certificate le competenze acquisite e saranno rese parte integrante dei percorsi di carriera. I dati implementeranno un «Fascicolo delle Competenze», parte integrante del fascicolo del dipendente.
  Ma la formazione investe anche il rapporto con le organizzazioni sindacali. Ciò emerge per esempio dall'ipotesi di rinnovo del Ccnl del comparto funzioni centrali, sottoscritta il 5 gennaio 2022. L'accordo prevede, all'articolo 32, la nuova «Pianificazione strategica di conoscenze e saperi», con la quale le parti (datoriale e sindacale) si sono impegnate a garantire «l'attivazione di percorsi formativi differenziati per
target di riferimento, al fine di colmare lacune di competenze rispetto ad ambiti strategici comuni a tutti i dipendenti che siano inseriti nell'ambito di appositi sistemi di accreditamento e che garantiscano alta qualificazione, tra cui interventi formativi sui temi dell'etica pubblica».
  Per raggiungere tali obiettivi, l'articolo 1, comma 613, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022) ha istituito il Fondo per la formazione dei dipendenti pubblici. Il fondo ha una dotazione iniziale di 50 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022 e consentirà, tra le altre cose, il rimborso di circa un terzo del costo di iscrizione ai corsi di laurea per i dipendenti della pubblica amministrazione. Grazie a questo stanziamento specifico, che si aggiunge ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e ai fondi strutturali e di investimento europei per un ammontare di risorse pari a quasi 1 miliardo di euro fino al 2026, sarà possibile dare seguito ai contenuti previsti dal Piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della pubblica amministrazione, presentato il 10 gennaio 2022.
  È poi evidente come una formazione efficace passi necessariamente per il giusto scambio di competenze e innovazione fra il settore pubblico e quello privato. Per questo motivo, accanto alle convenzioni lanciate con le università aderenti al citato protocollo, sarà necessario coinvolgere anche aziende tecnologiche e soggetti formatori privati. A tal proposito, il dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato un avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte di tali operatori, per ricevere eventuali progetti formativi innovativi in materia di digitalizzazione, coerentemente con il modello di competenze digitali definito nel cosiddetto «
Syllabus» (https://www.competenzedigitali.gov.it/syllabus-delle-competenze/che-cose.html).
  Quest'ultimo è un progetto curato dal dipartimento della funzione pubblica, il quale serve a «mappare» le competenze dei dipendenti pubblici, organizzandole in 5 aree e 3 livelli di padronanza. Quanto poi all'ambito di interesse su cui pone l'attenzione l'interrogante, il
Syllabus «Competenze digitali per la PA» descrive l'insieme minimo delle conoscenze e abilità che ogni dipendente pubblico deve possedere per partecipare attivamente alla transizione digitale della pubblica amministrazione.
  In conclusione, ringrazio l'interrogante per l'attenzione riservata al tema della formazione del personale pubblico, soprattutto in tema di pianificazione e digitalizzazione. È una problematica che mi sono riproposto di affrontare sin dal primo giorno del mio insediamento, considerandola essenziale per il buon funzionamento della pubblica amministrazione. Ritengo che alcuni passi importanti siano stati già compiuti con le misure sopra descritte e che ve ne saranno altri coerentemente con il programma di Governo.
  

Il Ministro per la pubblica amministrazione: Renato Brunetta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di lavoro

societa' di servizi

assunzione