ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10505

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 580 del 22/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 21/10/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/10/2021
Stato iter:
30/06/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/06/2022
SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/06/2022

CONCLUSO IL 30/06/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10505
presentato da
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA Luis Roberto
testo di
Venerdì 22 ottobre 2021, seduta n. 580

   DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   con circolare prot. 64525 del 2021 il Ministero dell'interno, indirizzata ai prefetti ma di fatto agli ufficiali di stato civile dei comuni italiani, ha preso posizione sulla questione concernente il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis a stranieri di ceppo italiano;

   la circolare, nella definizione delle pratiche di cittadinanza, chiede di dare priorità a quei richiedenti i cui avi non siano stati interessati dalla cosiddetta grande naturalizzazione brasiliana e pertanto, di fatto, chiede di rallentare quanto più possibile l'espletamento di quelle pratiche nelle quali sia vantata tale discendenza;

   il decreto sulla grande naturalizzazione brasiliana del 1889 prevedeva che coloro che si trovavano, alla data del 15 novembre 1889, nel territorio brasiliano diventassero cittadini brasiliani se, nel termine di sei mesi, non avessero manifestato la volontà di mantenere la cittadinanza di origine; si era, pertanto, introdotto un meccanismo di presunzione tacita del consenso che incontrò fin da subito lo sdegno della comunità internazionale che sostenne la mancanza di fondamento giuridico del provvedimento dal momento che quest'ultimo deduceva per il semplice silenzio dell'individuo la sua presunzione della volontà di diventare cittadino brasiliano; a tal fine, la comunità internazionale fece leva sui principi generali del diritto internazionale, ritenendo altresì che il decreto fosse contrario al principio della libertà individuale nonché agli interessi degli stranieri che già risiedevano nel Paese;

   nella circolare in questione il Ministro interrogato richiama due sentenze di merito che considerano l'acquisizione della cittadinanza brasiliana ad opera del decreto del 1889 un'interruzione della linea di trasmissione della cittadinanza e che perciò rigettano sic et simpliciter la domanda di riconoscimento iure sanguinis;

   in realtà, la giurisprudenza sul punto non è affatto univoca, potendosi ricavare interpretazioni difformi come ad esempio quella operata dalla Corte d'appello di Roma (sentenza dell'8 ottobre 2021, I sez. civile); il collegio romano ritiene: che la perdita di cittadinanza, in base a codice civile del 1865, potesse avvenire solo sulla base di un esplicito atto d'impulso del cittadino italiano e non per decreto generale del Paese «ospitante» (si veda pp. 4-5 della sentenza); che inoltre non è possibile provare che sia stata garantita la conoscibilità del decreto; che, in sostanza, il provvedimento sia da considerarsi illegittimo; a sostegno della propria tesi la Corte d'appello richiama anche ampi stralci di una sentenza della Corte di Cassazione di Napoli del 5 ottobre 1907, dove si affermava, tra le altre cose: «il difetto di dichiarazione contraria all'accettazione della cittadinanza brasiliana non pure riusciva inefficacia a provar la rinunzia alla nazionalità d'origine, ma violava altresì la libertà della scelta, in quanto vincolava alla forma negativa del silenzio l'espressione positiva di voler abbandonare l'antica cittadinanza e acquistarne una nuova» –:

   se il Ministro interrogato intenda rivedere la propria posizione con riferimento al suo invito a riconsiderare l'ordine di trattazione delle pratiche di cittadinanza, in particolare per quelle domande di accertamento della cittadinanza iure sanguinis che riguardano i discendenti di emigrati italiani interessati dalla cosiddetta grande naturalizzazione brasiliana del 1889.
(4-10505)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 giugno 2022
nell'allegato B della seduta n. 717
4-10505
presentata da
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA Luis Roberto

  Risposta. — In relazione agli atti di sindacato ispettivo in esame si rappresenta quanto segue.
  Va premesso che il riconoscimento della cittadinanza
iure sanguinis non rientra nel potere concessorio del Ministero dell'interno, come viceversa l'attribuzione della cittadinanza per residenza o per matrimonio, essendo invece rimesso all'esclusiva competenza degli uffici dello stato civile, in Italia e all'estero. In tale materia il Ministero dell'interno ha soltanto un potere generale di indirizzo per gli aspetti di cittadinanza, che giuridicamente si distingue nettamente dall'attività di accertamento e certificazione propria degli uffici di stato civile comunali e delle rappresentanze consolari,
  Nel corso dell'ultimo decennio si è registrato un forte incremento delle richieste di riconoscimento della cittadinanza per discendenza, formulate da parte del cittadini stranieri, soprattutto sudamericani, Si tratta di richieste di complessa gestione legata sia alle situazioni da esaminare che, alla normativa applicabile con conseguente difficoltà di operare un puntuale vaglio della documentazione allegata, Più In dettaglio, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha stimato che presso i Consolati d'Italia in Brasile risultano presentate decine di migliaia di domande di riconoscimento dello
status civitatis.
  L'attribuzione della cittadinanza brasiliana
iure soli agli emigrati in quel Paese alla fine del XIX secolo, a seguito della cosiddetta «Grande naturalizzazione», sancita da un decreto del 1889 della neonata repubblica brasiliana, poteva comportare per i nostri connazionali la perdita della cittadinanza italiana, stante il disposto, vigente allora e sino al 1912, dell'articolo 11 del nostro codice civile del 1865, che, fra le cause di perdita della cittadinanza italiana, annoverava la fattispecie dell'ottenimento di una cittadinanza straniera.
  Per quanto concerne la giurisprudenza sullo specifico argomento, si pone l'attenzione sull'interpretazione difforme tra, le due sentenze richiamate nella circolare del Ministero dell'interno, e la recente sentenza della Corte d'appello di Roma, sezione I civile dell'8 ottobre 2021.
  Si sottolinea, peraltro, che in seguito alla pronuncia sopra citata, la medesima sezione della Corte d'appello di Roma, decidendo in merito a casi di cittadini italiani emigrati in Brasile a fine del XIX secolo, ha ritenuto inequivocabile che, con l'accettazione dell'avvenuto acquisto della cittadinanza brasiliana, si sia formata la contestuale rinuncia tacita a quella italiana alla luce del disposto della richiamata disposizione del codice civile del 1865, respingendo pertanto la domanda di riconoscimento
iure sanguinis della cittadinanza dei discendenti.
  Tenuto conto delle rilevate difformità giurisprudenziali, si è ritenuto di investire della questione la Corte di cassazione, presso la quale è già incardinato ricorso, per il quale la stessa Avvocatura generale dello Stato ha formulato istanza di trattazione celere e di rimessione alle Sezioni Unite. La Suprema corte ha fissato al prossimo 12 luglio l'udienza di esame.
  In attesa dell'esame da parte della Corte suprema, il Ministero dell'interno, con la circolare n. 6497 del 6 ottobre 2021 e in analogia alle direttive emanate per i consolati dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha segnalato agli uffici dello stato civile dei Comuni la possibilità di dare priorità alla definizione delle pratiche di cittadinanza
iure sanguinis nelle quali sia vantata la discendenza da dante causa non interessato dalla «Grande naturalizzazione brasiliana».
  L'acquisizione del giudizio della Corte suprema potrà consentire alle Amministrazioni di orientarsi con sicurezza di fronte alla complessità interpretativa della materia e di evitare l'assunzione di decisioni passibili di annullamento successivo e il rischio di esposizione dell'erario a ingenti oneri di spesa.
  

Il Ministro per l'interno: Ivan Scalfarotto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

nazionalita'

cittadino

naturalizzazione