ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10328

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 572 del 05/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: GALANTINO DAVIDE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/09/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 30/09/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10328
presentato da
GALANTINO Davide
testo di
Martedì 5 ottobre 2021, seduta n. 572

   GALANTINO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

  da tempo gli organi di stampa nazionali e locali informano dell'esponenziale crescita di aggressioni e altre condotte illecite che i detenuti commettono all'interno delle carceri italiane, violando le leggi e i regolamenti;

   il 14 settembre 2021 nel Nuovo complesso penitenziario fiorentino di Sollicciano, un agente di Polizia penitenziaria è stato aggredito da due detenuti che dalla loro cella hanno gettato dell'olio sul pavimento del corridoio della sezione per farlo cadere e poi, mentre era a terra ferito, hanno dato fuoco al liquido;

   il 20 settembre nel carcere di Frosinone un detenuto in possesso di una pistola, «approdata» nella struttura attraverso un drone, ha puntato l'arma contro un agente penitenziario che è riuscito fortunatamente a fronteggiare la situazione eccezionale;

   a seguito di una visita conoscitiva presso la casa circondariale di Trani, accompagnato dal dirigente aggiunto di P.P. Felice De Pinto con funzioni di comandante – vittima anche lui di minacce e un incendio di natura dolosa ai danni della sua auto – l'interrogante ha potuto constatare di persona che l'istituto della sorveglianza dinamica, senza un rinforzo degli organici, porrebbe inevitabilmente una serie di interrogativi, atteso che comporterebbe l'aumento del livello delinquenziale all'interno delle carceri, con gravi conseguenze sulla sicurezza della Polizia penitenziaria, degli altri detenuti nonché dell'intera comunità territoriale. Infatti, nel mese di agosto 2021, in pieno giorno, due pregiudicati baresi, di cui un omicida, sono evasi dalla casa circondariale di Trani, i quali giravano liberamente per la struttura grazie all'introduzione dell'istituto della sorveglianza dinamica imposta dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria;

   quelli accaduti rappresentano solo alcuni degli innumerevoli episodi che quotidianamente si verificano in tutte le carceri italiane, evidenziando il collasso del sistema penitenziario;

   durante la visita conoscitiva l'interrogante ha colto l'occasione per verificare di persona l'andamento dei lavori di un nuovo padiglione che, da una parte, ha aumentato il numero dei posti disponibili all'interno dell'istituto, comunque in sovraffollamento (250 detenuti per 200 posti), dall'altra ha gravato l'operato degli agenti in servizio, se si considera che la «riforma Madia» avrebbe notevolmente ridotto il personale in organico. Nella casa circondariale di Trani, a fronte dell'organico già ridotto sulle piante organiche dalle circa 350 unità nell'anno 2000 alle 211 unità di oggi, allo stato attuale ci sono 206 unità amministrate che non tengono però conto di circa 50 unità assenti o non impiegabili. A questo occorre aggiungere che la sezione femminile si trova distante fisicamente dalla sezione maschile dove sono impiegate 23 unità a fronte delle 32 previste e ciò comporta necessariamente la programmazione del servizio su 3 quadranti di 8 ore;

   la sicurezza e l'incolumità del personale dovrebbero sempre rappresentare il fondamento di qualsivoglia riforma penitenziaria, atteso che questi svolgono una funzione essenziale per conto della comunità, per la sicurezza dei detenuti e di quanti altri sono presenti negli istituti;

   in relazione a quanto precede, al fine di rafforzare la tutela intramuraria e scongiurare ulteriori condotte illecite, sarebbe opportuno ridefinire i criteri della sorveglianza dinamica e della sua applicazione, limitandone la fruibilità per chiunque abbia commesso un reato grave, anche in forma non associata, perpetrato con condotte violente e minacciose tali da far ritenere il detenuto un soggetto pericoloso per gli altri detenuti e per il personale;

   farebbe altresì opportuno introdurre avanzati sistemi di videosorveglianza e incrementare l'organico del Corpo, predisponendo nuove assunzioni tramite scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori o nuove procedure concorsuali –:

   se il Ministro interrogato non ritenga di dover adottare iniziative, per quanto di competenza, per evitare che in futuro possano verificarsi ulteriori condotte illecite come quelle sopradescritte e assicurare la massima legalità e sicurezza all'interno degli istituti penitenziari.
(4-10328)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

detenuto

sicurezza pubblica