ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10256

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 566 del 17/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: BISA INGRID
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 15/09/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/09/2021
Stato iter:
17/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2021
CARTABIA MARTA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/12/2021

CONCLUSO IL 17/12/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10256
presentato da
BISA Ingrid
testo di
Venerdì 17 settembre 2021, seduta n. 566

   BISA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   da quotidiani locali tra cui «Il Gazzettino di Treviso» di martedì 14 settembre 2021 e dalla lettera aperta del presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana si apprende che Treviso risulta avere una forte carenza organica di magistrati ed essere ultima in regione nel rapporto tra giudici civili e popolazione;

   l'organico dei giudici è ridotto all'osso: quelli ordinari dovrebbero essere 29 (sono 27), ma in realtà sono 24 perché uno è in malattia e due in maternità, mentre la pianta organica dei giudici onorari dovrebbe prevederne 17 (sono 12). Questi dati collocano Treviso ad un meno 15,2 per cento per copertura complessiva di giudici, e a meno 29,4 per cento per copertura di giudici onorari. Nel 2020 i procedimenti iscritti sono scesi del 17,4 per cento quelli definiti sono meno 20,1 per cento mentre quelli pendenti sono diminuiti del 9,3 per cento. Per quanto attiene alla durata media dei procedimenti nella Marca Trevigiana, questa si è attestata, nel 2020, a 282 giorni, in aumento rispetto al 2019 (248 giorni – in linea con il triennio 2016-2018). In ogni caso, significativamente inferiore alla media nazionale che si stima in 457 per il 2020;

   si registra un giudice, ordinario o onorario, ogni 22.721 trevigiani, il 30 per cento in più rispetto alla media veneta e addirittura più del doppio rispetto ai dati nazionali. Anche relativamente al numero di imprese per giudice: sono 1.748, contro 1.332 della media regionale e, con Belluno, con il rapporto migliore di 757 imprese ogni giudice; Treviso è la migliore nel tasso di posti vacanti: il 7,3 per cento contro una media veneta dell'11,2, con Verona in fondo alla classifica con vuoti di organici pari al 7,3 per cento in questa classifica negativa dietro a Treviso si collocano Vicenza e Verona, a dimostrazione dell'affanno della giustizia civile, proprio nelle province ad alta vocazione imprenditoriale; occorre, pertanto, accorciare i tempi della celebrazione dei processi che incide negativamente sulla percezione della qualità della giustizia resa nelle aule giudiziarie e ne offusca indebitamente il valore;

   ancorché i dati suggeriscano che in Veneto, e in particolare nella provincia di Treviso, la percentuale di magistrati dediti al contenzioso civile sia superiore a quello del resto d'Italia (Veneto 52,6 per cento – Treviso 61,2 per cento – Italia 45,7 per cento), serve un sistema caratterizzato da solide garanzie di autonomia e di indipendenza e da un alto profilo di professionalità dei magistrati;

   sempre considerando la materia civile e quella del lavoro, Treviso scende al terzo postò della classifica in negativo del numero di abitanti per giudice civile e del lavoro: 22.721 abitanti per magistrato giudicante. Peggio fanno solo Rovigo e Vicenza; Treviso è penultima con 2.237 imprese per giudice, dopo il fanalino di coda della provincia di Padova (2.583);

   la grave carenza di magistrati in servizio a Treviso, richiede l'urgente intervento della Ministra di giustizia, finalizzato a scongiurare il rischio di un carico di lavoro troppo gravoso per le toghe, che operano con solerzia e abnegazione, nonostante i problemi di organico pregressi, con la conseguenza inevitabile di un rallentamento di tutti i processi e, quindi, con la impossibilità per i cittadini di avere giustizia in tempi celeri anche sulle questioni più semplici –:

   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di far fronte a quanto espresso nelle premesse per assicurare la regolare attività giudiziaria nel tribunale di Treviso, attraverso dotazioni organiche adeguate e proporzionali al numero delle pendenze e del bacino di utenza.
(4-10256)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 17 dicembre 2021
nell'allegato B della seduta n. 617
4-10256
presentata da
BISA Ingrid

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo innanzi indicato, la interrogante chiede di conoscere quali iniziative la Ministra della giustizia intenda adottare al fine di fare fronte alla carenza di magistrati in servizio al tribunale di Treviso onde assicurare la regolare attività di tale ufficio giudiziario.
  Al riguardo deve essere innanzitutto posto in risalto che in occasione della revisione della geografia giudiziaria realizzata, in seguito alla delega conferita con la legge del 14 settembre 2011 n. 148, con i decreti legislativi numeri 155 e 156 del 7 settembre 2012 e successive modificazioni l'opera di razionalizzazione nel circondario del tribunale di Treviso si è concretizzata tramite la soppressione delle sezioni distaccate di Castelfranco Veneto, Conegliano e Montebelluna, i cui territori sono stati integralmente aggregati alla sede circondariale in conformità ai criteri generali seguiti a livello nazionale che hanno previsto la chiusura di tutte le 220 sezioni distaccate esistenti. Appare opportuno rammentare che le sezioni distaccate costituivano delle mere articolazioni territoriali dell'ufficio circondariale e che l'accorpamento non ha originato alcun incremento di competenza o di carichi di lavoro, risolvendosi nella trattazione in sede accentrata dei procedimenti già in carico alle sedi periferiche alle quali erano addetti, secondo le specifiche previsioni tabellari, magistrati in servizio nel medesimo ufficio circondariale.
  All'esito della disponibilità dei dati statistici consolidati riferiti agli anni successivi alla entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria, il decreto ministeriale del 1° dicembre 2016, con il quale sono state rideterminate le piante organiche del personale di magistratura dei tribunali ordinari e delle relative procure della Repubblica, ha previsto, tra l'altro, l'ampliamento di complessive 6 unità, di cui 1 posto di presidente di sezione e 5 posti di giudice, della pianta organica dei magistrati del tribunale di Treviso.
  Più di recente il decreto ministeriale del 14 settembre 2020 ha rideterminato le piante organiche degli uffici giudiziari di merito, distribuendo tra i singoli presidi 422 delle 600 unità di magistrato recate in aumento dall'articolo 1 comma 379 della legge del 30 dicembre 2018 n. 145. In tale ambito il tribunale di Treviso ha beneficiato dell'incremento di 1 posto di giudice, portando la pianta organica a complessive 41 unità.
  Pertanto, in seguito ai recenti interventi di rideterminazione degli organici sopra richiamati, la pianta organica dei magistrati del Tribunale di Treviso è stata incrementata complessivamente di 7 unità, specificamente 1 Presidente di Sezione e 6 giudici.
  Allo stato la pianta organica dei magistrati togati del tribunale di Treviso è formata da 1 posto di presidente di tribunale, 4 posti di presidente di sezione, 32 posti di giudice e 4 posti di giudice sezione lavoro; 5 posti di giudice risultano attualmente vacanti. Sempre in relazione all'organico del personale di magistratura, ulteriori benefici per gli uffici giudiziari in generale – e pertanto anche per il tribunale di Treviso – potranno derivare in seguito alla attuazione delle disposizioni approvate nel mese di dicembre dell'anno 2019 (art. 1 comma 432 della legge del 27 dicembre 2019 n. 160, recante «Bilancio di previsione dello Stato per Vanno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020 - 2022») che, modificando la legge del 13 febbraio 2001 n. 48, hanno previsto l'istituzione delle piante organiche flessibili distrettuali, da destinare alla sostituzione di magistrati assenti ovvero all'assegnazione agli uffici giudiziari del distretto che presentino condizioni critiche di rendimento.
  Al riguardo si rappresenta che la proposta di determinazione delle nuove piante organiche è stata trasmessa dal Ministro della giustizia in data 30 ottobre 2020 al Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere.
  Tale proposta prevede, in conformità al quadro normativo di riferimento, la determinazione sia del contingente complessivo nazionale – individuato in 176 unità, di cui 122 con funzioni giudicanti e 54 con funzioni requirenti – sia dei contingenti destinati ai singoli distretti.
  In quest'ambito, per il distretto della Corte di appello di Venezia è stata proposta l'attribuzione di un contingente di 10 unità, di cui 8 destinate alle funzioni giudicanti e 2 a quelle requirenti.
  Il Consiglio superiore della magistratura, nel parere deliberato nella seduta dell'8 settembre 2021, ha ampiamente condiviso il progetto ministeriale sia in punto di unità complessive dedicate (176) sia quanto alla loro distribuzione funzionale (tra giudicanti e requirenti) e distrettuale. Nello specifico, nel suddetto parere il Consiglio superiore della magistratura ha ritenuto di condividere la proposta del Ministro della Giustizia per il Distretto della corte di Appello di Venezia quanto ai posti previsti per le funzioni requirenti; quanto ai posti previsti per le funzioni giudicanti, il Consiglio superiore della magistratura ha suggerito di assegnare 6 unità rispetto alle 8 indicate nella proposta ministeriale.
  All'esito del complessivo esame del predetto parere reso dal Consiglio superiore della magistratura saranno celermente formulate le definitive valutazioni in merito alle necessità operative degli uffici giudiziari ai fini della adozione del decreto ministeriale per la determinazione delle piante organiche flessibili distrettuali. Si tratta di un percorso condiviso con il Consiglio superiore della magistratura nel rispetto delle rispettive attribuzioni in materia.
  Infine merita di essere segnalato che nell'ambito delle attività dirette alla attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è stato previsto un progetto straordinario di reclutamento di personale amministrativo a tempo determinato (cristallizzato nel decreto-legge del 9 giugno 2021 n. 80, recante «Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l'efficienza della giustizia», convertito con modificazioni dalla legge del 6 agosto 2021 n. 113) diretto a migliorare le prestazioni degli uffici giudiziari e ad accompagnare e completare il processo di transizione digitale del sistema giudiziario nello sforzo di abbattimento dell'arretrato e di riduzione della durata dei procedimenti. Questo obiettivo, al pari degli altri contenuti nel Pnrr viene perseguito senza alcun impatto né previsione di riforma della geografia giudiziaria essendo attuali e non mutate le valutazioni contenute nella legge delega del 14 settembre 2011 n. 148 e nei decreti legislativi attuativi; del pari la linea di progetto non prevede l'assunzione di personale a tempo indeterminato (in quanto preclusa dalla Commissione europea) bensì investe sul potenziamento dell'ufficio per il processo e sul rafforzamento del capitale umano giovane, attraverso la costituzione di veri e propri team di supporto al magistrato.
  In tale ambito è stata prevista, ai sensi del decreto-legge del 9 giugno 2021 n. 80, l'assunzione con contratti a tempo determinato della durata pari ad anni 3 di: n. 1.660 unità di personale amministrativo e tecnico-laureati; n. 750 unità di personale amministrativo e tecnico-diplomati specializzati; n. 3.000 unità di personale amministrativo e tecnico-diplomati non specializzati. Del pari è stata prevista l'assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato di n. 16.500 addetti all'Ufficio per il Processo, laureati in scienze giuridiche ed economiche, così ripartiti: sino a 16.100 unità per gli uffici giudiziari di primo e secondo grado, in due cicli da 8.050 unità (un primo ciclo di 8.050 unità per un massimo di 2 anni e 7 mesi, un secondo ciclo di ulteriori 8.050 unità per un massimo di 2 anni); sino a 400 unità per la Corte di cassazione, in due cicli da 200 unità (un primo ciclo di 200 unità per un massimo di 2 anni e 7 mesi, un secondo ciclo di ulteriori 200 unità per un massimo di 2 anni). Con decreto firmato dalla Ministra della giustizia in data 26 luglio 2021 sono state adottate le prime, urgenti, misure organizzative idonee a dare tempestiva attuazione al Pnrr e in particolare quelle necessarie per l'assunzione del personale amministrativo addetto all'ufficio per il processo al fine di conseguire, nei tempi utili alla realizzazione degli obiettivi fissati, la piena operatività di tale struttura organizzativa. In particolare, la ripartizione tra le corti di appello e i Tribunali di un contingente pari a 8.050 unità di addetti all'ufficio per il processo è finalizzata a realizzare un incremento della produttività degli uffici giudiziari diretto a conseguire gli obiettivi indicati nel PNRR, concernenti la riduzione del tempo medio di definizione dei procedimenti in tutti i gradi di giudizio e l'abbattimento dell'arretrato civile. Si è inteso procedere, nella prima fase, alla individuazione dei posti da attribuire ai singoli distretti, riservando ad una fase successiva la declinazione dei contingenti tra i singoli uffici Giudiziari di primo e secondo grado all'interno dei medesimi distretti. L'analisi statistica condotta in relazione ai flussi giudiziari ha consentito di individuare i procedimenti civili e penali pendenti e l'arretrato, costituito dalla quota dei procedimenti civili ultra triennali per i tribunali e ultra biennali per le Corti di appello, nonché di elaborare specifici indicatori diretti a misurare il rapporto tra procedimenti definiti e procedimenti sopravvenuti nell'arco temporale di osservazione e il prevedibile tempo medio di definizione, tenuto conto della positiva incidenza sulla produttività degli uffici giudiziari della immissione delle nuove risorse inserite nell'ufficio per il processo. Le risultanze della predetta analisi, opportunamente integrate sulla scorta della valutazione di ulteriori elementi quantitativi e qualitativi connessi agli assetti dimensionali e alla complessità organizzativa nonché all'organico del personale di magistratura e amministrativo, hanno consentito di determinare, a livello distrettuale, il numero di addetti all'ufficio per il processo necessario per conseguire gli obiettivi indicati nel Pnrr.
  Per quanto attiene al distretto della corte di appello di Venezia, la consistenza numerica complessiva delle risorse assegnate è pari a 388.
  Da ultimo si rappresenta che con decreto firmato dalla Ministra della Giustizia in data 28 settembre 2021 sono stati ripartiti tra i Tribunali e le corti di appello i contingenti distrettuali del personale amministrativo a tempo determinato addetto all'ufficio per il Processo già individuati dal decreto ministeriale del 26 luglio 2021. Nello specifico, per il distretto della corte di appello di Venezia le complessive 388 unità sono state ripartite assegnando al tribunale di Treviso il rilevante contingente di 51 unità di addetti all'ufficio per il processo, ben superiore alla pianta organica dei magistrati pari a 41 unità.
  

La Ministra della giustizia: Marta Cartabia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

giudice

azione civile