ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10246

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 566 del 17/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: DIENI FEDERICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/09/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/09/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/09/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 22/09/2021
Stato iter:
31/05/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/05/2022
BRUNETTA RENATO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/05/2022

CONCLUSO IL 31/05/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10246
presentato da
DIENI Federica
testo di
Venerdì 17 settembre 2021, seduta n. 566

   DIENI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 160 del 27 dicembre 2019, all'articolo 1, comma 143, ha previsto che «Al fine di perseguire la progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze un fondo da ripartire, con dotazione pari a 80 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021»;

   nel contempo, come indicato dal sindacato Usb PI Ministeri, è utile richiamare l'attenzione sul fatto che non risulta essere stato dato seguito, a quanto la stessa norma prevede ossia che «le risorse del fondo sono destinate, nella misura del 90 per cento, alla graduale armonizzazione delle indennità di amministrazione del personale appartenente alle aree professionali dei Ministeri al fine di ridurne il differenziale e, per la restante parte, all'armonizzazione dei fondi per la retribuzione di posizione e di risultato delle medesime amministrazioni»;

   negli anni, infatti, la differenza tra le retribuzioni di figure che ricoprono identiche posizioni funzionali in differenti dicasteri si è andata allargando senza una reale giustificazione legata alle mansioni svolte;

   la norma prevede che «con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e del Ministro dell'economia e delle finanze, si provvede alla ripartizione delle risorse del fondo tra le amministrazioni di cui al primo periodo per il finanziamento del trattamento accessorio di ciascuna di esse, tenendo conto anche del differenziale dei trattamenti di cui al precedente periodo e, in deroga all'articolo 45 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, alla conseguente rideterminazione delle relative indennità di amministrazione»;

   nonostante la pubblica amministrazione debba informarsi a criteri di efficienza, ad oggi i suddetti decreti non sono ancora emanati, non risultando nota alcuna ragione che giustifichi questa dilazione nell'attuazione della norma –:

   quali iniziative di competenza si intendano adottare per la rapida emanazione dei decreti attuativi delle disposizioni previste all'articolo 1 comma 143, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 e quali siano le tempistiche previste per la firma degli stessi.
(4-10246)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 31 maggio 2022
nell'allegato B della seduta n. 704
4-10246
presentata da
DIENI Federica

  Risposta. — Con l'interrogazione in oggetto, l'interrogante chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda adottare per la rapida attuazione delle disposizioni previste all'articolo 1 comma 143, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, le quali mirano ad armonizzare il trattamento economico del personale afferenti alle aree professionali dei ministeri.
  Per rispondere al quesito formulato con l'atto di sindacato ispettivo in esame, è utile ripercorrere brevemente la normativa di riferimento ed i suoi tratti essenziali.
  L'articolo 1, comma 143, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (manovra 2020), istituito un fondo da 80 milioni di euro all'anno a decorrere dal 2021 al fine di perseguire la progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei ministeri.
  La norma dispone, inoltre, che a decorrere dall'anno 2020, il fondo possa essere alimentato con le eventuali somme, da accertarsi con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, che si rendono disponibili a seguito del rinnovo dei contratti del pubblico impiego precedenti al triennio contrattuale 2019-2021, ai sensi dell'articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
  Le risorse del fondo sono destinate, nella misura del 90 per cento, alla graduale armonizzazione delle indennità di amministrazione del personale appartenente alle aree professionali dei ministeri al fine di ridurne il differenziale e, per la restante parte, all'armonizzazione dei fondi per la retribuzione di posizione e di risultato delle medesime amministrazioni.
  Il riparto delle risorse del fondo tra le amministrazioni avviene con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e del Ministro dell'economia e delle finanze, tenendo conto anche del differenziale dei trattamenti e, in deroga all'articolo 45 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, alla conseguente rideterminazione delle relative indennità di amministrazione.
  A decorrere dall'anno 2020, il fondo può essere alimentato con le eventuali somme, da accertarsi con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, che si rendono disponibili a seguito del rinnovo dei contratti del pubblico impiego precedenti al triennio contrattuale 2019-2021, ai sensi dell'articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
  Chiarito il quadro normativo di riferimento, è possibile rispondere nel merito agli interrogativi sollevati dall'interrogante.
  Nel condividere l'impulso dell'interrogante sulla tempestiva adozione dei decreti attuativi di disposizioni legislative, comunico che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che provvede al riparto delle risorse è stato adottato in data 13 dicembre 2021 ed in corso di pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale.
  A seguito della ricognizione delle risorse disponibili, avviata con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze dell'11 novembre 2021, registrazione n. 1572, è stata accertata la disponibilità di 90 milioni di euro del fondo da ripartire per l'attuazione dei contratti del personale a seguito del rinnovo dei contratti del pubblico impiego precedenti al triennio contrattuale 2019-2021, ai sensi dell'articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001.
  Tale somma è stata poi riassegnata con decreto del Ragioniere generale dello Stato n. 295092 del 6 dicembre 2021, con il quale è stata riassegnata la somma pari a 90 milioni di euro, per l'anno 2021, al Fondo di cui all'articolo 1, comma 143, della legge 27 dicembre 2019, n. 160.
  Alla progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri vengono dunque destinati 90 milioni di euro per l'anno 2020 e 170 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021, con un complessivo più che raddoppiamento delle risorse previste dalla legge di bilancio 2020.
  Di questi 81 milioni per l'anno 2020 e complessivi 153 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021 saranno destinati alla rideterminazione delle indennità di amministrazione, mentre 9 milioni per l'anno 2020 e complessivi 17 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021 incrementeranno la retribuzione di posizione e di risultato del personale dirigenziale in servizio presso i ministeri.
  Si allega per completezza alla risposta all'interrogazione il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri comprensivo delle tabelle di dettaglio che indicano rispettivamente gli incrementi degli importi annui lordo dipendente delle indennità di amministrazione spettanti al personale delle aree professionali in servizio presso i Ministeri (tabella 1 e 2) e gli incrementi dei Fondi (lordo amministrazione) per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato spettante al personale dirigenziale di livello non generale in servizio presso i Ministeri (tabella 3, 4, 5 e 6) (disponibili presso il Servizio Assemblea).
  L'impegno sull'incremento delle risorse per il trattamento accessorio riguarderà anche gli altri dipendenti pubblici, anche nel quadro delineato dall'articolo 3, comma 2, del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113.
  Tale articolo ha previsto infatti che i limiti di spesa relativi al trattamento economico accessorio di cui all'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, compatibilmente con il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, possono essere superati, secondo criteri e modalità da definire nell'ambito dei contratti collettivi nazionali di lavoro e nei limiti delle risorse finanziarie destinate a tale finalità.
  In proposito, la legge di bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234) all'articolo 1, commi 604-606 ha stanziato 200 milioni di euro all'anno dal 2022 per l'incremento dei trattamenti accessori del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche.
  Esso avverrà per i dipendenti statali con modalità e criteri stabiliti dalla contrattazione collettiva nazionale relativa al triennio 2019-2021 o dai provvedimenti di determinazione o autorizzazione dei medesimi trattamenti, di una misura percentuale del monte salari 2018 da determinare al lordo degli oneri contributivi ai fini previdenziali e dell'imposta regionale sulle attività produttive.
  Per le restanti amministrazioni le risorse potranno essere incrementate, a valere sui propri bilanci, con la medesima percentuale e i medesimi criteri previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato, secondo gli indirizzi impartiti dai rispettivi comitati di settore ai sensi dell'articolo 47, comma 2, del predetto decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
  L'incremento riguarderà per 89,4 milioni annui il personale scolastico docente e per 110,6 milioni di euro di euro annui i dipendenti statali diversi dal suddetto personale scolastico.
  Una quota dei 110,6 milioni annui, pari a 52,18 milioni, andrà al personale delle Forze armate e delle Forze di polizia secondo il seguente riparto: Forze armate 15,67 milioni, Polizia di Stato 11,72 milioni, Arma dei Carabinieri 13,16 milioni, Guardia di finanza 7,27 milioni.
  La somma sarà destinata, in via prioritaria, all'incremento delle risorse finanziarie legate agli istituti contrattuali aventi natura di trattamento economico accessorio del personale non dirigente delle Forze di polizia e delle Forze armate, introdotti a decorrere dal triennio contrattuale 2019-2021 e, in subordine, all'incremento delle risorse per la corresponsione delle ore di lavoro straordinario. Si prevede infine che le risorse residue andranno a incrementare le disponibilità dei fondi per l'efficienza dei servizi istituzionali.
  Per concludere, ringrazio l'interrogante per aver contribuito a dare impulso alla citata normativa in tema di armonizzazione del trattamento economico per il personale in servizio presso i ministeri. Il Governo si è impegnato a dare pronta attuazione a quanto previsto dalla legge. Le risorse stanziate dovrebbero contribuire a correggere le sperequazioni attualmente presenti nei trattamenti economici del personale ministeriale.
  Il complesso delle disposizioni legislative e attuative fin qui richiamate valorizza il lavoro del personale delle amministrazioni pubbliche, incentivando la produttività e l'efficienza.

Il Ministro per la pubblica amministrazione: Renato Brunetta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

premio salariale

retribuzione del lavoro

parita' retributiva