ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10199

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 562 del 10/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 10/09/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/09/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10199
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Venerdì 10 settembre 2021, seduta n. 562

   RAMPELLI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   lascia attoniti l'incredibile storia di un ragazzo italiano fermato e torturato a Francoforte dalla polizia tedesca;

   secondo quanto riportato da fonti di stampa e denunciato dalla mamma del ragazzo, che lo assiste legalmente in Italia, i fatti risalgono all'estate del 2018, quando il giovane 22enne, che si era recato in Germania per un'offerta di lavoro stagionale, avendo deciso di tornare in Italia, aveva prenotato un biglietto FlixBus per il 6 agosto da Francoforte a Milano;

   da quel momento è iniziato il calvario di Simone, come è stato «ribattezzato» per mantenerne l'anonimato, che da quel viaggio ha rischiato di non tornare vivo in Italia;

   giunto alla fermata del bus, infatti, il controllore avrebbe iniziato a spintonarlo contestando la o validità del biglietto fino all'arrivo della polizia: ammanettato e caricato su una camionetta, dove sarebbe stato incappucciato e «violentemente pestato da cinque agenti. Manganellate, calci, sputi, urina addosso, epiteti come “sporco italiano”. Simone sviene, lo risvegliano scosse elettriche sulle braccia. Pensa di morire e se è quella la sua fine, spera avvenga subito. Si addormenta, è in coma per un'emorragia cerebrale causata dalle percosse. I suoi vestiti sporchi di sangue vengono fatti sparire, non saranno mai restituiti e lui viene trasportato in ospedale dove viene operato con un sondino intracranico per l'assorbimento dell'ematoma. L'arresto non viene convalidato, ma lui viene trattenuto comunque e ammanettato al letto. Dopo 5 giorni senza poter avvisare la famiglia e l'ambasciata italiana, un altro giudice convalida il fermo. Portato in carcere in sedia a rotelle, il medico di turno va su tutte le furie poiché ritiene Simone non compatibile con il regime carcerario, ma — come leggiamo nella querela presentata — sarebbe stato costretto a modificare la relazione»;

   durante la detenzione, Simone sarebbe stato ripetutamente minacciato, gli avrebbero negato il cibo, in una sorta di tortura che sarebbe potuta diventare fatale, tanto da aver perso addirittura 17 Chilogrammi;

   durante il lungo calvario, 25 avvocati d'ufficio avrebbero rifiutato l'incarico per non esporsi contro la polizia tedesca e a breve sarà depositata la terza integrazione di querela, da cui emergerebbe, peraltro, che anche il pubblico ministero tedesco avrebbe contattato il secondo legale in Germania, chiedendogli di rimettere il mandato difensivo: un'intimidazione gravissima a dimostrazione che a Francoforte si starebbe tentando di archiviare la vicenda;

   Simone è fortunatamente tornato in Italia il 13 settembre 2021 e ricoverato in ospedale, dove sono emersi tutti i traumi non documentati dai medici di Francoforte che non avevano eseguito esami diagnostici e non inseriti nel fascicolo penale: un polmone perforato, piede e spalla fratturati, naso schiacciato che necessita di un intervento, una invalidità al 35 per cento riconosciuta dalla Asl;

   una storia da film dell'orrore, fatta di abusi, irregolarità e mancato rispetto dei trattati europei, in merito alla quale il nostro Governo sarebbe rimasto passivo, come denunciato dalla mamma e legale di Simone –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito alla vicenda di cui in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere al riguardo.
(4-10199)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

applicazione del diritto comunitario

delitto contro la persona

trauma