ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10182

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 561 del 09/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 09/09/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/09/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10182
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Giovedì 9 settembre 2021, seduta n. 561

   CIRIELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   in Italia, dopo il via libera dell'Ema (Agenzia europea per i medicinali) e dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), è stato dato il via alla vaccinazione di massa per i 12-15enni anche attraverso l'organizzazione dei cosiddetti open day;

   come si apprende da fonti giornalistiche, fino allo scorso giugno la Germania appariva scettica sulla ipotetica scelta di vaccinare i suoi giovani compresi tra i dodici e i diciassette anni;

   più precisamente la Commissione permanente per le vaccinazioni tedesca (Stiko) del Robert Koch Institut non consigliava a tutti i giovani tedeschi la somministrazione del vaccino, contrariamente a quanto invece stava avvenendo invece in Italia già dal mese di maggio;

   in altre parole, anche come è possibile leggere nelle raccomandazioni ufficiali diffuse sul sito del Koch Institut, sarebbe stato possibile vaccinare i giovani tedeschi dopo il consiglio medico, se il bambino o l'adolescente o i tutori accettano i rischi individuali e solo per i bambini e ragazzi che abbiano determinate patologie pregresse;

   le motivazioni di tali doverose cautele sopra appena riportate erano plurime e riconducibili innanzitutto alla mancanza di dati consolidati sugli eventuali effetti collaterali del vaccino Pfitzer su persone che a 12 anni sono ancora in una fase di crescita;

   inoltre, seguendo il percorso motivazionale delle predette raccomandazioni, le perplessità sarebbero state altresì motivate dal fatto che, non essendoci una chiara conoscenza dei rischi, sarebbe stato conseguentemente impossibile sapere se i benefici fossero superiori, specialmente in bambini sani, che quindi hanno una probabilità bassissima di contrarre il Covid in forma grave;

   le perplessità tedesche sarebbero state ulteriormente rafforzate dalla circostanza secondo la quale vi sarebbero stati dubbi anche in ordine ai benefici per la collettività e quindi per il raggiungimento dell'immunità di gregge; uno studio preso in considerazione dalla Stiko, invero, ritiene che l'impatto sull'andamento della pandemia «non è abbastanza grande» da giustificare una raccomandazione generale;

   in Israele e negli Stati Uniti la vaccinazione con vaccini anti Covid-19 a mRNA per la fascia dei giovanissimi 12-16 anni e over 16 è iniziata da tempo, ed è notizia recente che proprio in Israele sono state riportate 275 miocarditi nei giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni;

   a tale evidenza si è aggiunta la preoccupazione destata dall'ultimo rapporto di vigilanza dei Cdc, i centri per la prevenzione e il controllo delle malattie negli Usa, secondo cui, dopo le vaccinazioni con Pfizer e Moderna, nei soggetti tra i 16 e 24 anni si sono riscontrate miocarditi in numero superiore rispetto all'atteso;

   sebbene la Commissione tedesca, di recente, abbia ritrattato le proprie deduzioni, consigliando l'inoculazione anche ai giovanissimi compresi tra i 12 e i 17 anni, pur sottolineando come «la vaccinazione deve continuare a essere effettuata previo parere medico sui benefici e sui rischi», secondo i consulenti del Comitato congiunto del governo britannico sui vaccini (JCVI) non c'è «nessuna prova sufficiente per raccomandare la somministrazione dei vaccini ai ragazzi sani tra i dodici e i quindici anni» e il beneficio dell'immunizzazione per questa fascia di età sarebbe «insufficiente per imporre una somministrazione su larga scala»;

   alla luce degli esigui dati scientifici di cui ad oggi si dispone, per cui non è possibile calcolare adeguatamente il rapporto tra rischi e benefici che comporterebbe la vaccinazione dei bambini e degli adolescenti, mal si comprende la volontà di procedere con la vaccinazione di massa dei minori dai 12 ai 17 anni –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare al fine di chiarire i dati statistici e scientifici a supporto delle scelte governative di vaccinare i soggetti compresi nel range d'età tra i 12 e i 17 anni;

   quali iniziative intenda adottare al fine di valutare i benefici e i rischi della somministrazione dei vaccini anti Covid-19 agli under 18;

   se non intenda adottare iniziative per sospendere la somministrazione del vaccino in parola in attesa che la comunità scientifica disponga di dati sufficienti a sciogliere i dubbi legati agli eventuali eventi avversi.
(4-10182)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vaccino

vaccinazione

malattia