ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10019

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 553 del 03/08/2021
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 03/08/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 03/08/2021
Stato iter:
04/08/2021
Fasi iter:

RITIRATO IL 04/08/2021

CONCLUSO IL 04/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10019
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Martedì 3 agosto 2021, seduta n. 553

   CIRIELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   ancora oggi la violenza – di ogni genere – perpetrata ai danni delle donne in tutto l'Afghanistan è molto alta, e si fa strada il fondato timore che, con il ritiro del contingente Nato e delle ultime truppe statunitensi dai territori afghani, i talebani possano, dopo circa vent'anni, riprendere il sopravvento e, con loro, il «modello culturale e sociale» per il quale alle donne sono negati finanche i più elementari diritti, come quello all'istruzione, alle cure mediche, soprattutto ginecologiche, e ogni tipo di libertà personale;

   seppur nel corso di circa vent'anni, a seguito della caduta del regime islamico, vi è stato un progressivo miglioramento della condizione femminile, è, tuttavia, incontrovertibile che ancora oggi si verificano gravi atti di violenza contro le donne, basti pensare ai tragici accadimenti avvenuti nei mesi scorsi, quali l'attacco esplosivo contro una scuola femminile a Kabul, ed alla morte di tre donne giornaliste, uccise per aver svolto la propria professione di reporter;

   i miglioramenti relativi alla emancipazione della condizione femminile, nel corso degli anni, sono avvenuti certamente per l'intervento della comunità internazionale, ma anche grazie al sacrificio ed all'impegno profuso da numerose donne, come Suraya Pakzad, nota imprenditrice ed attivista afghana per i diritti civili delle donne, considerata, come riportato dalla rivista «Time», una delle 100 donne più influenti;

   la signora Suraya Pakzad, come è noto, è a capo di un'organizzazione, Voice of Women (di seguito Vow), che ha contribuito e, tutt'ora contribuisce, a diffondere educazione tra le ragazze, fornendo protezione alle donne che subiscono violenze o che sono accusate di adulterio, garantendo loro anche la possibilità di emanciparsi lavorativamente;

   negli anni, i contingenti italiani hanno aiutato l'organizzazione «Vow» attraverso la cooperazione tra i Taac-West (Train Advise Assist Command-West, comando Nato multinazionale interforze a guida italiana che opera nella regione Ovest dell'Afghanistan, nell'ambito della missione «Resolute Support») e con il supporto di Confartigianato, che ha offerto dei corsi di formazione professionali alle donne tutelate da Suraya sia in Italia che in Afghanistan;

   oggi la sicurezza di Suraya e quella della sua famiglia è messa in pericolo da continue minacce da parte di capi talebani ed invero, anche per tali motivi, la predetta ha già presentato richiesta di visto per entrare in Italia e nella zona Schengen, ma la sua domanda, ad oggi, non avrebbe avuto alcun esito, nonostante la evidente situazione di pericolo in cui versa e nonostante la stessa sia in grado di sostenere le spese di viaggio e di permanenza in Italia;

   sarebbe inaccettabile che, a fronte dell'impegno italiano sul fronte dei diritti delle donne in Afghanistan, per lentezze burocratiche o per mera inerzia, il Governo non garantisca protezione a chi, come la nota attivista in parola, rischia la vita per essersi esposta ed impegnata per il miglioramento della condizione femminile delle donne afghane –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare al fine di rappresentare all'ambasciata Italiana di Kabul la pericolosa situazione in cui verserebbe Suraya Pakzad;

   se non intenda accertare le ragioni per le quali la richiesta di visto presentata dall'attivista in parola per entrare in Italia sia, ad oggi, ancora inevasa.
(4-10019)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti della donna

condizione della donna

donna