ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09881

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 545 del 22/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: D'IPPOLITO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/07/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 22/07/2021
Stato iter:
27/07/2021
Fasi iter:

RITIRATO IL 27/07/2021

CONCLUSO IL 27/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09881
presentato da
D'IPPOLITO Giuseppe
testo di
Giovedì 22 luglio 2021, seduta n. 545

   D'IPPOLITO. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   un articolo de «Il Corriere della Calabria» del 20 luglio 2021 ricostruisce l'operazione Archimede «coordinata dalla Procura di Paola guidata da Pierpaolo Bruni ed eseguita dai militari della Compagnia Carabinieri di Scalea, guidati dal capitano Andrea Massari» riguardante «la gestione della depurazione nell'Alto Tirreno cosentino», che ha portato a «dieci misure cautelari (4 domiciliari, 5 interdittive e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) emesse dal gip del Tribunale di Paola, Rosa Maria Misiti. Sono coinvolti nell'inchiesta, il sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele per cui è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e l'assessore del comune di Belvedere Marittimo, Vincenzo Cristofaro»;

   ivi si precisa che si perpetrava lo «sversamento del refluo fognario in un collettore nascosto, l'immissione nelle acque di sostanze chimiche per occultare la carica batterica prima dei previsti controlli che avvenivano con la complicità di un tecnico dell'Arpacal (l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria) che concordava direttamente con i gestori degli impianti di depurazione le modalità di esecuzione dei controlli, oltre alla scelta del serbatoio da sottoporre a verifica»;

   come sostenuto in conferenza stampa dal procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni – è ivi riportato – «a differenza di altre investigazioni, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri di Scalea è stato possibile intervenire nella fase iniziale dell'attività di inquinamento del territorio e delle acque»; egli ha ancora aggiunto – come ancora riportato – che «i militari erano pronti ad intervenire per evitare che questo tipo di reato potesse produrre ulteriori conseguenze dannose sia per l'ambiente che per la salute pubblica»;

   nella stessa conferenza stampa, Pietro Sutera, comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, ha spiegato che sarebbero state documentate – come ancora riportato nel citato articolo – «condotte illecite attribuibili ad amministratori locali e ai danni della pubblica amministrazione da parte delle ditte vincitrici degli appalti» con «il ricorso a procedure negoziate con affidamenti diretti sottosoglia in più comuni del Tirreno cosentino, si tratta di procedure con condotte collusive e fraudolente per avvantaggiare uno o più operatori economici»;

   Sutera – ivi si legge – afferma che sarebbero state riscontrate «ben 91 determine con cadenza mensile o trimestrale per prorogare la gestione di un servizio con affidamento diretto»;

   le condotte illecite riscontrate sarebbero – figura nell'articolo – «lo smaltimento dei fanghi senza trattamento, le discariche autorizzate con interramento in aree nella disponibilità degli indagati, l'utilizzo di un acido per la depurazione delle acque adottato senza alcun dosaggio e con il solo obiettivo di occultare la carica batterica delle acque, (...), la diluizione dei reflui con acqua potabile per mascherare la colorazione della risorsa idrica»;

   «per eludere i controlli e farla franca, i responsabili – è ivi riportato – avrebbero fatto affidamento su un tecnico dell'Arpacal che “d'intesa con i gestori concordava o annunciava i controlli, i serbatoi da verificare per alterare la genuinità delle analisi effettuate e falsificare i valori previsti”» –:

   di quali notizie disponga su quanto riportato in premessa;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere perché sia garantita l'attendibilità dei controlli sulla depurazione delle acque nel territorio della regione Calabria.
(4-09881)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

professioni tecniche

fanghi di depurazione

impatto ambientale