ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09790

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 539 del 13/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/07/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 12/07/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09790
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Martedì 13 luglio 2021, seduta n. 539

   RAMPELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nell'ottobre 2017 veniva emessa sentenza di condanna per D'Ercole e soci, autori della truffa delle cooperative edilizie a Nettuno, che ha visto vittime oltre 77 famiglie che hanno acquistato casa e, dopo aver pagato il mutuo, si sono accorte che i fondi versati nel conto comune non erano stati girati alle banche, che hanno chiesto il sequestro delle abitazioni;

   si legge nella sentenza: «Dalla complessiva ricostruzione della vicenda emerge una gestione di tipo imprenditoriale delle cooperative edilizie, il cui potere decisionale ed economico è risultato accentrato nelle mani di poche persone che, in spregio ai criteri di solidarietà, assistenza amministrativa e supporto hanno fatto degli insediamenti di edilizia economico popolare uno strumento di gestione di potere e risorse, oltre che di arricchimento personale»;

   decisive per la condanna degli imputati sono state le dichiarazioni accusatorie delle persone offese, ossia le cooperative «Mirella», «Selene», «La Famiglia» e «Azzurra», nonché i soci costituiti parte civile, ottenendo provvisionali per quasi 850 mila euro e il risarcimento danni da liquidarsi in sede civile;

   in particolare, stupisce la vicenda della cooperativa «Azzurra», i cui 14 soci negli anni '80 si erano accollati due mutui ventennali, con l'ultima rata pagata a luglio 2006 e con una banca che, qualche mese dopo, comunicò il pignoramento delle loro case, poiché vantava un credito di quasi 360 mila euro;

   come si legge nella querela dei soci della cooperativa «Azzurra» «Nelle varie indagini viene avanzata anche l'ipotesi di una corresponsabilità delle banche, in particolare della Popolare di Novara, che non poteva non sapere della situazione che si era venuta a creare tanto che un'ispezione della Banca d'Italia inserì la Popolare di Novara SpA in "centrale rischi" per l'eccessiva esposizione debitoria e ordinò alla direzione di recuperare i crediti»;

   in più, è emerso il grosso giro di soldi in uscita dalle casse delle cooperative per finire dapprima nelle casse del Consorzio «Cooperative edilizie nettunensi» e poi nelle disponibilità di alcuni degli imputati, con il Consorzio stesso che chiuse l'ultimo bilancio con un passivo di circa quattro milioni di euro e le cooperative che, seppure creditrici nei confronti di quest'ultimo, non avrebbero potuto riscuotere il denaro;

   solo nel 2014, con decreto del 2 ottobre, il Ministero dello sviluppo economico ha disposto lo scioglimento ai sensi dell'articolo 2545-septiesdecies del Codice civile della cooperativa per il mancato deposito dei bilanci per più di due anni consecutivi, nonostante i soci non avessero bilanci dal 2009, e nominato un commissario liquidatore per cercare di venderle all'asta;

   il decreto legislativo n. 220 del 2002, affida, infatti, la vigilanza sugli enti cooperativi al Ministero dello sviluppo economico ed alla direzione generale per la vigilanza sugli enti, che si concretizza, in particolare, in una attività ispettiva svolta in sede di revisione periodica, a cadenza annuale o biennale, a seconda delle caratteristiche e delle dimensioni degli enti;

   la legge ha fatto il suo corso, ma ancora oggi non è chiaro dove siano finiti tutti i fondi frutto dell'appropriazione indebita, mentre è certo che a rimetterci sono stati tanti cittadini, tra cui molti ultraottantenni, che, ancora oggi, si trovano con case all'asta pignorate e in gravi difficoltà economiche, nell'indifferenza degli istituti di credito e delle istituzioni che avrebbero dovuto vigilare –:

   di quali informazioni disponga il Governo per fare chiarezza sulla vicenda esposta in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere per trovare una soluzione a quella che si è trasformata in un'emergenza sociale con numerose famiglie che rischiano di perdere la propria casa;

   se il Ministro interrogato abbia esercitato il potere di vigilanza di cui al citato decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, e quali siano stati i risultati dell'attività ispettiva.
(4-09790)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza e sorveglianza

sequestro di beni

acquisto della proprieta'