ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09773

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 538 del 12/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: SIRAGUSA ELISA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 12/07/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARLI DORIANA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 11/07/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 12/07/2021
Stato iter:
10/09/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/09/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 10/09/2021

CONCLUSO IL 10/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09773
presentato da
SIRAGUSA Elisa
testo di
Lunedì 12 luglio 2021, seduta n. 538

   SIRAGUSA e SARLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   una nostra connazionale, di doppia cittadinanza italo-marocchina, è stata condannata a tre anni e mezzo di carcere e a una multa di 50 mila dirhan (4.700 euro), per «vilipendio alla religione», aggravata dalla «diffusione via social media», quasi il massimo – cinque anni – previsto in Marocco per questo reato. Questo quanto reso noto dal Ministero della giustizia di Rabat, il 28 giugno 2021;

   secondo quanto riportato dai nostri organi di stampa, la ventitreenne – nata a Vimercate (MB) da genitori marocchini, e studentessa a Marsiglia – nel 2019 descrisse, attraverso un post su Facebook, «il versetto coranico "Kautar", quello in cui si obbligano i musulmani al sacrificio, come "versetto del whiskey"». Tale post, dopo aver ricevuto molti commenti ingiuriosi, venne immediatamente cancellato. Tuttavia la giovane non evitò la denuncia di «un'associazione a carattere religioso» («Ha offeso l'Islam con una vignetta»: «23enne italo-marocchina arrestata a Rabat e condannata a tre anni», Il Fatto Quotidiano, 1° luglio 2021);

   il 20 giugno 2021, a due anni dal fatto, la ragazza partì da Marsiglia alla volta del Marocco «per passare le vacanze con una parte della famiglia di origine in occasione del 21 luglio, quando si festeggia il Sacrificio, una delle massime ricorrenze dell'Islam»; appena atterrata venne immediatamente arrestata e trasferita «nel carcere dell'Oudaya a qualche chilometro da Marrakech», la città dove in questi due anni è stato formalizzato il dossier dell'accusa. Il 28 giugno, quindi, la condanna;

   fonti di stampa dicono che l'ambasciata italiana in Marocco stia seguendo da vicino il caso, e che sia stata avanzata la richiesta per una visita consolare nel penitenziario –:

   quali iniziative di competenza stia mettendo in atto il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per tutelare la nostra concittadina.
(4-09773)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 10 settembre 2021
nell'allegato B della seduta n. 562
4-09773
presentata da
SIRAGUSA Elisa

  Risposta. — Onorevole Deputata Siragusa, rispondo alla Sua interrogazione n. 4-09773.
  La cittadina italo-marocchina Ikram Nzihi, nata a Vimercate in provincia di Milano il 6 maggio 1998 e attualmente residente ad Avignone, è stata fermata il 19 giugno al suo arrivo a Marrakech con l'accusa di aver pubblicato un
post sulla piattaforma Facebook dai toni inopportuni nei confronti del popolo marocchino. Si tratterebbe, in particolare, di una parodia della Sura 108 cosiddetta Al Kawthar, la Sura dell'abbondanza, definita nel post «il versetto del whisky». La signora ha dichiarato di non averlo scritto e di aver condiviso sul proprio profilo Facebook solo una foto raffigurante una pagina del Corano, il cui contenuto era stato alterato, rimuovendola dopo 15 minuti perché avvertita da altri della gravità del suo significato.
  La signora Nzihi è stata condannata in primo grado per offese alla religione a tre anni e mezzo di carcere e a una multa di 50 mila dirham, circa quattromila settecento euro. Contro la sentenza i legali della connazionale hanno presentato appello. L'udienza è prevista nelle prossime settimane.
  Alla notizia della condanna l'Ambasciata d'Italia a Rabat e il (Consolato generale a Casablanca, anche tramite il vice console onorario a Marrakech, si sono immediatamente attivati per acquisire informazioni sulla situazione della connazionale.
  Il console generale l'ha visitata in carcere due volte, il vice console onorario una; lo stesso ambasciatore a Rabat, Armando Barucco, le ha prestato visita il 23 luglio scorso. Durante le diverse visite consolari la signora Nzihi è sempre apparsa in buone condizioni fisiche e psicologiche. Nelle prossime settimane il consolato generale a Casablanca continuerà a monitorarne lo stato di salute attraverso il proprio medico di fiducia.
  Le nostre rappresentanze diplomatico-consolari, in coordinamento con il console Onorario a Marrakech, sono inoltre in contatto costante con la famiglia di Ikram e il suo legale, individuato grazie all'assistenza fornita dal consolato generale.
  La Farnesina continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione. Garantiremo a Ikram Nzihi tutta l'assistenza possibile nelle prossime fasi del procedimento penale che la vede coinvolta, mantenendo un canale di comunicazione costante con i suoi familiari e l'avvocato.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

arresto

doppia nazionalita'

famiglia