ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09746

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 536 del 07/07/2021
Firmatari
Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 07/07/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 07/07/2021
ALBANO LUCIA FRATELLI D'ITALIA 07/07/2021
SILVESTRI RACHELE FRATELLI D'ITALIA 07/07/2021
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 07/07/2021
VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 07/07/2021
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 09/07/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/07/2021
Stato iter:
31/05/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/05/2022
PATUANELLI STEFANO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/07/2021

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/05/2022

CONCLUSO IL 31/05/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09746
presentato da
CARETTA Maria Cristina
testo presentato
Mercoledì 7 luglio 2021
modificato
Lunedì 12 luglio 2021, seduta n. 538

   CARETTA, GALANTINO, ALBANO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, VINCI, CIABURRO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   nel 2013 la Croazia ha richiesto il riconoscimento a livello europeo della menzione tradizionale «Prošek» (traduzione in croato del termine «Prosecco»), da abbinare alla denominazione di vino bianco locale, la Commissione presieduta allora da Barroso rifiutò il riconoscimento in quanto avrebbe costituito una rievocazione, potenzialmente fraudolenta, del Prosecco italiano;

   sono in corso, al momento, negoziati riguardo alle esportazioni di prodotti, tra cui anche prodotti a marchio di tutela, in Australia, Nuova Zelanda e Cile, i cui Governi si sono fortemente opposti alla protezione completa del Prosecco, anche per via della forte diffusione di prodotti similari nelle aree di pertinenza;

   la rinnovata richiesta della Croazia di riconoscere il «Prošek», qualora venisse approvata, ma anche solo legittimata, costituirebbe un grave attacco ai meccanismi di protezione e garanzia dei marchi di tutela delle produzioni geografiche europee, che non solo indebolirebbero la posizione negoziale europea in sede di trattative inerenti ad accordi di scambio, ma andrebbero a potenziare il fenomeno dell'Italian Sounding, per il quale il falso Made in Italy alimentare vale 100 miliardi di euro di danni all'economia nazionale, in quanto due prodotti su tre che richiamano l'Italia, in realtà non sono, di origine italiana;

   il regolamento Ue sull'organizzazione dei mercati agricoli, cosiddetti Regolamento Ocm, stabilisce che le denominazioni di origine e indicazioni geografiche devono essere tutelate da ogni abuso, imitazione o evocazione, inclusa la traduzione in un'altra lingua, come il caso sin qui delineato –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda assumere per tutelare in modo permanente la denominazione del «Prosecco» e scongiurare ulteriori attacchi all'integrità dei marchi di tutela nazionali.
(4-09746)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 31 maggio 2022
nell'allegato B della seduta n. 704
4-09746
presentata da
CARETTA Maria Cristina

  Risposta. — Nel mese di giugno la Commissione UE ha posto all'attenzione degli Stati membri un documento di lavoro relativo alla pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, della domanda di protezione della menzione tradizionale «Prošek» nel settore vitivinicolo, presentata nel dicembre 2013 dalla Croazia ai sensi dell'articolo 113 del Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio.
  Sin da subito, nel corso del comitato di gestione europeo del 29 giugno, abbiamo espresso la netta contrarietà alla proposta, in quanto non solo la traduzione di detta menzione corrisponde al nome della DOC «Prosecco» e delle DOCG «Conegliano Valdobbiadene – Prosecco» e «Colli Asolani – Prosecco», protette come DOP e come tali iscritte nel relativo registro della Commissione UE; ma anche perché l'eventuale autorizzazione all'uso del
Prosek croato avrebbe creato un pericoloso precedente di istituzionalizzazione dell'italian sounding e messo seriamente a rischio l'intero sistema delle denominazioni protette in ambito unionale. Ciò non di meno, la Commissione UE ha ritenuto che sussistessero le condizioni per l'avvio del procedimento di registrazione procedendo alla pubblicazione della domanda in data 22 settembre 2021.
  Pur mantenendo altissima l'attenzione sulla vicenda, ci tengo comunque a rassicurarvi sul fatto che ad oggi non è stata presa ancora una decisione sulla registrazione del Prosek in quanto l'iter procedimentale è ancora nella sua fase istruttoria: la Commissione, infatti, pur avendo dato il via libera al procedimento non è ancora entrata nel merito della domanda e lo farà soltanto nelle successive fasi di verifica e valutazione.
  Lo stesso Commissario Ue all'agricoltura Janusz Wojciechowski, chiamato in causa dal sottoscritto e dai rappresentanti delle regioni nel corso del recente G20 agricolo, nell'asserire che la questione del Prosecco è molto specifica e che le obiezioni dell'Italia saranno prese in seria considerazione, ha dichiarato che la questione non è conclusa.
  Come previsto dall'articolo 98 del Regolamento, entro il termine del 22 novembre 2021 abbiamo presentato opposizione formale alla domanda croata: opposizioni sono state presentate anche dalle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, dai tre consorzi interessati e da due organizzazioni rappresentative degli interessi delle imprese agricole interessate.
  Al riguardo abbiamo istituito un tavolo tecnico, coinvolgendo anche le regioni, le organizzazioni della filiera vitivinicola e i consorzi di tutela interessati che ha lavorato intensamente giungendo a elaborare una forte posizione giuridica di contenuto condiviso pur nella differenziazione delle singole posizioni subiettive.
  Ci sono molti argomenti a sostegno delle nostre ragioni, che mi fanno essere fiducioso sul lieto fine della vicenda.
  Rilevo infatti che un eventuale riconoscimento di detta menzione tradizionale si pone in contrasto con l'articolo 33, paragrafo 2, del Regolamento UE n. 33/2019, che ammette la coesistenza con le DOP e IGP soltanto per le menzioni protette anteriormente al 1° agosto 2009. A tal riguardo, ricordo che già dai negoziati per l'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea era stata avanzata dal medesimo Paese una tale richiesta e che, su opposizione dell'Italia, tale richiesta venne respinta: infatti, la MT Prosek non venne iscritta nel registro della Commissione UE (
e-Bacchus) e la stessa Croazia fu costretta a registrare quel prodotto utilizzando altre denominazioni d'origine (Dalmatinska Zagora; Sjeverna Dalmacija; Sredna i Južna Dalmacija e Dingač).
  Ci siamo appellati, inoltre, alla massima espressa dalla Corte di giustizia nella recentissima sentenza del 9 settembre 2021, nella causa C-783/19 «Comitè Interprofesional du Vin de Champagne contro GB» (nota anche come «sentenza Champanillo»), la quale ha chiarito il concetto di «evocazione» al fine di impedire l'utilizzo improprio di menzioni già tutelate.
  Non v'è chi non veda come il termine «Prosek», per la sua affinità fonetica e visiva, evochi nella mente del consumatore medio europeo proprio il Prosecco italiano e pertanto ritengo che non ci siano le condizioni giuridiche affinché esso possa essere registrato; se ciò avvenisse, infatti, verrebbe palesemente smentito un'autorevole principio giuridico affermato dalla Corte di giustizia europea, peraltro recentissimamente.
  Abbiamo anche rilevato che, coerentemente con l'orientamento dei giudici della Corte unionale, il ritardo di ben otto anni nella pubblicazione della domanda è contrario ai principi di ragionevole durata del procedimento e di tutela dell'affidamento propri dell'ordinamento comunitario.
  Agli inizi di dicembre una delegazione ministeriale è stata da noi inviata presso gli uffici della Commissione per ribadire con forza la bontà delle nostre argomentazioni storiche e giuridiche.
  Abbiamo appreso che solo nei giorni scorsi la Commissione europea ha trasmesso la nostra opposizione alle autorità croate. All'esito della eventuale replica croata abbiamo già chiesto la facoltà di svolgere ulteriori argomentazioni a sostegno delle nostre tesi.
  Non credo serva sottolineare quanto sia grande, forte e importante la produzione di Prosecco per il nostro sistema agroalimentare. Il Prosecco – che ha anche ottenuto il massimo riconoscimento di Patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco – è la prima DOP vitivinicola italiana in termini di valore alla produzione ed è cinque volte più grande della seconda DOP vitivinicola.
  È evidente, quindi, che c'è un settore che vive con il Prosecco e che rappresenta il nostro Paese nel mondo grazie ad una importante quota di esportazione. Pertanto, metteremo in campo tutte le nostre forze e le nostre energie per bloccare questa potenziale, errata e assurda decisione, che mortifica la storia e l'identità dei nostri territori.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali: Stefano Patuanelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mercato agricolo

marcatura

produzione comunitaria