ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09625

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 530 del 25/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 24/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 24/06/2021
Stato iter:
29/04/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2022
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 29/04/2022

CONCLUSO IL 29/04/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09625
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Venerdì 25 giugno 2021, seduta n. 530

   FRATOIANNI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da articoli pubblicati sul sito «retekurdistan.it» si apprende che, nell'ambito della campagna internazionale «Difendiamo il Kurdistan contro l'occupazione turca», una delegazione composta da oltre 150 persone, tra cui giornalisti, sindacalisti, attivisti per la pace, ambientalisti e femministe provenienti da 14 Paesi europei differenti, si è recata nel Kurdistan iracheno (nord Iraq) per raccogliere impressioni dirette sulla situazione locale, adottare una posizione per favorire la fine della guerra e della distruzione, instaurare un dialogo con i parlamentari di tutti i partiti, visitare le organizzazioni non governative e contribuire al dialogo tra i diversi soggetti politici curdi;

   lo scopo del viaggio di questa delegazione era anche quello di ottenere maggiori informazioni circa le azioni militari, in corso da settimane, compiute dalla Turchia nella parte meridionale del Kurdistan e per richiamare l'attenzione su tali attacchi che all'interrogante appaiono illegali secondo il diritto internazionale;

   dal mese di aprile 2021 la Turchia ha avviato una nuova campagna militare ad ampio raggio nel Kurdistan meridionale, nelle regioni di Metina, Zap e Avashin;

   in queste regioni continuano i pesanti scontri tra l'esercito turco e le forze della guerriglia curda che si oppongono a tale invasione;

   queste operazioni militari hanno avuto gravissime conseguenze sui civili: stupro sistematico e riduzione in schiavitù delle donne, sfollamento di massa della grande parte della popolazione curda e di altre popolazioni civili;

   allo stesso tempo, la Turchia sta conducendo una guerra, con l'utilizzo di droni contro il campo profughi di Maxmur, compiendo anche in questo caso, a parere dell'interrogante, una grave violazione del diritto internazionale;

   il Governo regionale del Kurdistan ha impedito alla delegazione internazionale di entrare in contatto con i principali soggetti politici nel Kurdistan del sud;

   le organizzazioni con curvano stati programmati gli incontri sono state oggetto di intimidazioni e costrette a cancellare gli incontri; inoltre, una parte consistente della delegazione non è potuta giungere in Kurdistan; circa 50 persone provenienti da Germania, Francia, Slovenia, Spagna, Svezia, Finlandia, Svizzera, Italia ed altri Paesi sono state bloccate all'aeroporto di Erbil per essere espulse. Quattro italiani sono stati già rimpatriati contro la propria volontà e altri 3 italiani sono stati rimandati indietro dall'aeroporto di Istanbul in cui avevano fatto scalo;

   parallelamente all'iniziativa del Governo regionale del Kurdistan (Krg), anche la Germania avrebbe impedito a 27 membri della delegazione di partire dall'aeroporto di Düsseldorf e dopo essere stati sottoposti ad interrogatorio, ad alcuni partecipanti sarebbe stato vietato di recarsi in Iraq per un mese;

   a parere dell'interrogante occorre un intervento deciso delle autorità internazionali affinché la Turchia ponga fine a tale aggressione ai danni delle regioni curde e delle popolazioni locali e interrompa l'occupazione militare del Kurdistan iracheno, regione nella quale ha stabilito 47 basi militari –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda adottare affinché i cittadini italiani rimpatriati contro la loro volontà e/o espulsi possano riunirsi arresto della delegazione che si è recata nel Kurdistan iracheno;

   quali iniziative di competenza intenda assumere presso ogni sede europea e internazionale e nei confronti dello stesso Governo turco affinché si giunga ad una soluzione pacifica e cessino immediatamente le azioni militari dell'esercito turco nella regione del Kurdistan iracheno.
(4-09625)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 29 aprile 2022
nell'allegato B della seduta n. 684
4-09625
presentata da
FRATOIANNI Nicola

  Risposta. — I rapporti tra Ankara e Baghdad sono storicamente condizionati dalla questione del separatismo curdo. La Turchia concepisce la propria presenza militare nell'area come essenziale per garantire stabilità e sicurezza e combattere quella che Ankara ritiene una minaccia terroristica (richiamandosi, a questo riguardo, persino all'articolo 7, comma secondo, della costituzione irachena, in base al quale lo Stato è tenuto a combattere il terrorismo in tutte le sue forme, attivandosi affinché il proprio territorio non diventi la base per attività terroristiche).
  L'Italia è da sempre impegnata a favore del rispetto dell'unità, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Iraq, inclusa la regione del Kurdistan iracheno, come espresso in molteplici conclusioni del Consiglio dell'Unione europea, da ultimo nelle conclusioni del luglio 2019. Il nostro Paese rappresenta tale posizione in tutti i contatti con i Paesi della regione, inclusa la Turchia.
  Riguardo i gravi episodi menzionati dall'interrogante, occorre ribadire ancora una volta che l'Italia ha in più occasioni ricordato alla Turchia la necessità di assicurare il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, in linea con il diritto internazionale e con gli obblighi assunti da Ankara, in particolare in seno al Consiglio d'Europa.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

questione curda

gruppo etnico

occupazione militare