ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09612

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 528 del 22/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 22/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 22/06/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09612
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Martedì 22 giugno 2021, seduta n. 528

   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato da diversi media nazionali, in particolare da un articolo di Nicola Mirenzi, pubblicato sul sito Huffington Post, e secondo quanto dichiarato in una lettera-appello indirizzata a diversi organi istituzionali dalla presidente dell'Associazione Yairaiha Onlus, Cesare Battisti, detenuto presso la casa di reclusione di Corigliano-Rossano a partire dal 2 giugno 2021 ha iniziato lo sciopero della fame e delle terapie per protestare contro l'illegittimo e immotivato protrarsi della sua collocazione nel circuito «Alta sorveglianza 2» che, nel caso specifico dell'istituto calabrese, è destinato a detenuti afferenti al cosiddetto «terrorismo islamico», e contro il mancato rispetto dell'ordinanza n. 3/19 Reg. Ord emessa a suo carico dalla corte d'assise d'appello di Milano;

   Battisti è stato condannato all'ergastolo nel 1993 dalla corte d'assise d'appello di Milano e, dopo un lungo periodo di latitanza, all'inizio del 2019, è stato riportato in Italia; il suo avvocato aveva chiesto che la sua pena venisse commutata a trent'anni di carcere, ma il tribunale di Milano ha rigettato l'istanza, stabilendo nell'ordinanza sopra richiamata che dovrà essere la magistratura di sorveglianza a valutare se e quando Cesare Battisti (a cui non risulta applicabile il regime ostativo di cui all'articolo 4-bis, Ord. Penit., stante la disposizione transitoria di cui all'articolo 4-bis della legge n. 279 del 2002) potrà godere dei benefici penitenziari, in virtù di una progressione trattamentale, che è diretta attuazione del canone costituzionale della funzione rieducativa della pena anche per i condannati all'ergastolo, primo fra tutti il beneficio della liberazione anticipata ai fini del calcolo del termine per poter chiedere permessi premio e misure alternative alla detenzione, avendo riguardo anche ai periodi di custodia cautelare espiata all'estero;

   secondo quanto disposto dal tribunale di Milano, il detenuto Battisti avrebbe dovuto scontare sei mesi di isolamento e, a decorrere dal 14 giugno 2019, doveva essere detenuto in regime ordinario;

   tuttavia, fino al settembre del 2020, Battisti è stato detenuto a Oristano, in regime di alta sorveglianza, in un carcere in cui non c'erano altri detenuti classificati come lui, dunque, di fatto, in isolamento, perché quel regime impedisce il contatto con detenuti diversamente classificati;

   pertanto Battisti, come sostiene il suo legale, sarebbe stato detenuto per più di un anno in palese violazione di quanto stabilito dal giudice e dalle leggi italiane;

   in seguito a svariate proteste, Battisti è stato trasferito nel carcere di Rossano Calabro (in cui si trova attualmente) e collocato nella sezione AS2, riservata agli accusati di «terrorismo islamico»; in tale sezione «speciale», la presenza di soli detenuti di fede integralista islamica, di fatto, pone Battisti ancora una volta in una condizione di isolamento; inoltre, l'avvocato dichiara che la cella in cui Battisti è rinchiuso è «minuscola» e «priva di luce solare» e che «risulta privato della possibilità di svolgere attività alcuna, compresa l'ora d'aria per camminare»;

   suscita nell'interrogante molta perplessità la decisione di classificare Cesare Battisti nel regime di «Alta sorveglianza 2», dal momento che i reati per cui è stato condannato risalgono a più di quarant'anni fa e sono avvenuti in un particolare contesto politico e sociale;

   dall'inizio della protesta, Battisti, che ha 66 anni ed è affetto da diverse patologie, ha perso quasi 10 chilogrammi di peso e con il prolungarsi dello sciopero della fame è stato segnalato anche un episodio di svenimento –:

   se i Ministri interrogati non ritengano di dover adottare iniziative, per quanto di competenza, volte ad acquisire ulteriori elementi in riferimento alla vicenda in esame ed eventualmente ad attivare i propri poteri ispettivi al fine di verificare eventuali irregolarità o anomalie rispetto alla gestione del detenuto Battisti.
(4-09612)