ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09607

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 528 del 22/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: FIORAMONTI LORENZO
Gruppo: MISTO-FACCIAMO ECO-FEDERAZIONE DEI VERDI
Data firma: 22/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 22/06/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09607
presentato da
FIORAMONTI Lorenzo
testo di
Martedì 22 giugno 2021, seduta n. 528

   FIORAMONTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la somministrazione dei vaccini contro la COVID-19 sta riducendo progressivamente i casi gravi di malattia e la mortalità nelle fasce della popolazione a rischio, per le quali la malattia può essere grave e letale;

   al contrario, la vaccinazione dei bambini non comporta sostanziali benefìci, considerato che:

    la suscettibilità all'infezione sotto i 20 anni è di circa la metà rispetto al resto della popolazione;

    è stabilito che i bambini non hanno un ruolo rilevante nella trasmissione del SARS-CoV-2;

    le evidenze scientifiche disponibili, come riportato nel Rapporto Iss COVID-19 n. 45 del 2020, indicano che nei pazienti pediatrici l'infezione causata da SARS-CoV-2 si manifesta con un andamento clinico più favorevole rispetto all'adulto: «I bambini hanno infatti in generale una buona prognosi e la letalità è decisamente inferiore rispetto all'adulto»;

   in Italia, secondo la pubblicazione sulla sezione dell'Irccs «Medicina di genere e COVID-19», soltanto l'1 per cento dei casi positivi ha compiuto 18 anni. I decessi nella fascia 0-19 anni sono stati in totale 24 al 28 aprile 2021, circa 1 su 500.000, tutti affetti da patologie croniche, come riportato dall'infografica dell'Istituto superiore di sanità «Caratteristiche pazienti deceduti positivi al Sars-CoV-2 in Italia»;

   pertanto, 1.300 medici italiani richiedono una moratoria della vaccinazione in età pediatrica. Numerosi gli esempi analoghi in ambito europeo: il Robert Koch Institut, l'ente che fa capo al Ministero federale della salute tedesco, raccomanda la vaccinazione tra i 12 e i 17 anni solo nei soggetti fragili e la sconsiglia negli altri; in Svezia, un gruppo di esperti ha esortato il Governo a vaccinare solo i gruppi a rischio, ma non i giovani e i sani;

   l'Organizzazione mondiale della sanità ha espresso parere contrario alla somministrazione dei vaccini contro il COVID-19 a bambini e adolescenti. Inoltre, ha indicato che le scuole possono riaprire in sicurezza senza necessità che i bambini siano vaccinati;

   a fronte dell'enorme disparità nel numero di dosi acquistate e somministrate nei Paesi ricchi rispetto ai Paesi poveri, l'Organizzazione mondiale della sanità ha invitato ad una maggiore adesione al progetto Covax: è infatti evidente che, in un mondo globalizzato, diventa cruciale garantire l'immunizzazione di tutte le persone a rischio in qualunque Paese si trovino, anziché ricorrere a vaccinazioni di massa in pochi Paesi, comprendendo anche le fasce di popolazione che non ne traggono alcun giovamento;

   l'aumento di casi di miocardite e pericardite di giovani adulti segnalati dopo le vaccinazioni, così come gli eventi avversi a seguito degli «open-day», anche se non ancora correlabili direttamente, suggeriscono prudenza e piena attuazione del principio di precauzione nella valutazione del rapporto rischio/beneficio in quelle fasce di età-:

   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative per prevedere una moratoria rispetto alla vaccinazione dei minorenni, anche in previsione dell'avvio dell'anno scolastico 2021-2022, realizzare programmi di vaccino-vigilanza attiva per le fasce di età più giovani e fornire indicazioni univoche, atte ad evitare la percezione nell'opinione pubblica di un «consumismo vaccinale», nell'esclusivo interesse pubblico.
(4-09607)