ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09593

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 527 del 21/06/2021
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/02216
Firmatari
Primo firmatario: TORROMINO SERGIO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/06/2021
Stato iter:
02/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/07/2021
PICHETTO FRATIN GILBERTO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/07/2021

CONCLUSO IL 02/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09593
presentato da
TORROMINO Sergio
testo di
Lunedì 21 giugno 2021, seduta n. 527

   TORROMINO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la crisi innescata dal COVID-19 ha coinvolto negativamente in maniera deflagrante il tessuto economico, produttivo e sociale del nostro Paese, e a subire gli effetti moltiplicatori della stessa sono le aree più deboli;

   in questo contesto di forte incertezza economica, sono soprattutto le piccole e medie imprese a pagare il prezzo più alto, che si trovano in crisi di liquidità ed appesantite dalle complesse pratiche burocratiche che comunque devono assolvere. Si inserisce tra queste, la procedura di cancellazione dei protesti su titoli di credito (assegni bancari e postali);

   le norme che disciplinano tale procedura, legge 77 del 1955, legge 235 del 2000, articolo 45 della legge n. 273 del 2002 ed il decreto ministeriale n. 316 del 2000, distinguono in modo netto la cancellazione di un protesto cambiale da quella relativa al protesto su titoli di credito (assegni bancari e postali). Nel primo caso, si ha la cancellazione immediata dopo il pagamento del titolo, senza l'intervento del tribunale, ed avviene in tempo reale tramite le camere di commercio. Mentre nel secondo caso la procedura è più lunga e complessa, in quanto dopo il pagamento del titolo, bisogna attendere un anno e l'autorizzazione del presidente del Tribunale per poter procedere alla cancellazione definitiva dello stesso dal registro dei protesti delle camere di commercio. Lungaggini che potrebbero causare la morte delle piccole e medie imprese soprattutto in questo particolare periodo. Tanto che, sulla stessa linea, Unioncamere nazionale nell'agosto 2020 aveva già sottoposto al Parlamento tra le altre proposte, anche quella relativa alla procedura della riabilitazione dei protesti, attualmente affidata ai Tribunali, chiedendo di spostarla presso le camere di commercio. Ciò consentirebbe di far diventare le camere di commercio l'unico ente di riferimento per il protestato, il quale non dovrebbe più presentare due domande in due enti diversi – non più anche al tribunale – per cancellarsi definitivamente dal registro informatico dei protesti con duplicazione di tempo e doppie spese da sostenere;

   sarebbe, pertanto, opportuno rivedere la norma per snellire tali processi troppo articolati, equiparando le due procedure col procedimento di cancellazione del protesto cambiale;

   si dovrebbe, infine, rivedere, ferme restando tutte le garanzie del debito e le possibilità di avviare azioni giudiziarie per il recupero dello stesso, anche la normativa per coloro che non sono in grado di pagare il titolo che risulta iscritto nel registro protesti, prevedendo la prescrizione e di conseguenza la cancellazione automatica dopo un anno e non dopo 5 anni, che, per la vita di un'impresa, potrebbe significare la morte –:

   quali iniziative si intendano adottare per semplificare tali procedure, al fine di aiutare la stabilità delle piccole e medie imprese, soprattutto quelle localizzate nelle aree più fragili, e preservare in tal modo la solidità del tessuto imprenditoriale nazionale.
(4-09593)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 2 luglio 2021
nell'allegato B della seduta n. 534
4-09593
presentata da
TORROMINO Sergio

  Risposta. — Con l'atto in esame si richiedono iniziative per semplificare le procedure inerenti alla cancellazione dei protesti, al fine di contribuire alla stabilità delle piccole e medie imprese, soprattutto quelle localizzate nelle aree più fragili, e preservare in tal modo la solidità del tessuto imprenditoriale nazionale.
  Al riguardo, sentita anche la direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  Il protesto è l'atto con cui un pubblico ufficiale autorizzato – l'ufficiale levatore – constata la mancata accettazione di una cambiale tratta o il mancato pagamento di una cambiale, di un vaglia cambiario, di un assegno bancario o postale. Alla fine di ogni mese, gli ufficiali levatori trasmettono l'elenco dei protesti verbalizzati alla Camera di commercio competente per territorio. Ai sensi della legge n. 480 del 1995, alla pubblicazione ufficiale dell'elenco dei protesti cambiari, si provvede mediante il registro informatico dei protesti, tenuto dalle Camere di commercio, in modo da assicurare completezza, organicità e tempestività dell'informazione su tutto il territorio nazionale. Il protesto è oggetto di pubblicità allo scopo di tutelare chiunque abbia rapporti economici con il protestato.
  Com'è noto, attualmente la notizia di ciascun protesto levato è conservata nel registro per cinque anni dalla sua pubblicazione, oppure fino alla sua eventuale cancellazione (a seguito di presentazione della relativa istanza, ad esempio per intervenuto pagamento). È opportuno evidenziare che, con la cancellazione definitiva dal registro, il protesto si considera a tutti gli effetti come non avvenuto.
  La legge di bilancio 2021 (legge n. 178 del 2020, articolo 1, comma 207), in proposito, ha disposto che i termini di scadenza relativi a vaglia cambiari, cambiali e altri titoli di credito e ogni altro atto avente efficacia esecutiva, che ricadono o decorrono nel periodo dal 1° settembre 2020 al 31 gennaio 2021, venissero sospesi fino al 31 gennaio 2021 e che i protesti o le constatazioni equivalenti già levati nello stesso periodo fossero cancellati d'ufficio.
  La società InfoCamere (che cura la digitalizzazione delle CCIAA) ha reso inoltre disponibile un servizio per la cancellazione massiva dei protesti che sono stati pubblicati nel periodo intercorrente dal 9 marzo 2020 al 31 gennaio 2021.
  Guardando proprio i dati sui pagamenti delle imprese, è possibile notare come tra il primo e il secondo trimestre 2020 il valore delle fatture non pagate abbia raggiunto in Italia un picco (17,7 per cento in rapporto al totale fatture), per poi iniziare a scendere lentamente (13,6 per cento). Ciò a dimostrazione del fatto che dal valore massimo registrato durante il
lockdown dello scorso anno, i pagamenti delle imprese al 31 dicembre 2020 sono tornati su livelli normali pre-Covid.
  Inoltre, a salvaguardia del tessuto produttivo italiano, il Governo è intervenuto con successive misure, ivi comprese misure in tema di liquidità e di moratoria dei debiti. Il tema della «ripartenza» occupa, infatti, una posizione centrale nelle recenti azioni messe in campo dal Governo che, con il recente Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), cerca di andare incontro alle richieste delle imprese di un ritorno alla normalità.
  L'interrogante chiede altresì di unificare le procedure relative al protesto cambiario e al protesto su titoli di credito (assegni bancari e postali) in modo da spostare anche la procedura della riabilitazione dei protesti sui titoli di credito, attualmente affidata ai tribunali, presso le Camere di commercio. Infatti, le norme che disciplinano tale procedura distinguono in modo netto la cancellazione di un protesto cambiario da quella del protesto sui titoli di credito: nel primo caso si ha la cancellazione immediata dopo il pagamento del titolo tramite le Camere di commercio; mentre nel secondo caso, dopo il pagamento del titolo, è necessaria l'autorizzazione del presidente del tribunale per procedere alla cancellazione definitiva dal registro dei protesti.
  Si ritiene che la proposta di affidare alle Camere di commercio anche la seconda tipologia di cancellazione, da un punto di vista tecnico-operativo, possa costituire un importante passo in avanti verso la semplificazione e lo snellimento dei procedimenti a carico delle imprese, con la conseguenza che le Camere di commercio diventerebbero l'unico ente di riferimento per il soggetto protestato. Sulla materia, quindi, si intende prendere l'impegno di affrontare le tematiche evidenziate, in relazione a quella più generale dell'ampliamento delle funzioni attribuite alle Camere di commercio, anche in coordinamento con le altre istituzioni competenti sulla materia.
  In conclusione, alla luce delle considerazioni formulate, si informa che la priorità dell'attuale Governo è senz'altro quella di sostenere le imprese italiane (soprattutto in un momento di difficoltà qual è quello che si sta vivendo a causa dell'emergenza sanitaria), e che sono allo studio tutte le possibili iniziative, anche di carattere normativo, per realizzare tale obiettivo, anche garantendo una maggiore semplificazione e lo snellimento dei procedimenti a carico delle imprese.

Il Viceministro dello sviluppo economico: Gilberto Pichetto Fratin.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

piccole e medie imprese

formalita' amministrativa

piccole e medie industrie