Legislatura: 18Seduta di annuncio: 526 del 18/06/2021
Primo firmatario: COMENCINI VITO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 18/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SNIDER SILVANA LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021 BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021 CECCHETTI FABRIZIO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021 COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021 DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021 FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021 PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021 RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021 ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 18/06/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/06/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 22/10/2021 SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/10/2021
CONCLUSO IL 22/10/2021
COMENCINI, SNIDER, BILLI, CECCHETTI, COIN, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, FORMENTINI, PICCHI, RIBOLLA e ZOFFILI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
con una loro lettera diretta al Ministro dell'istruzione della Repubblica d'Eritrea il 26 maggio 2021, i locali vescovi cattolici hanno protestato contro la decisione del Governo di Asmara di procedere alla chiusura forzata o al sequestro di 20 scuole gestite dalla Chiesa;
si tratterebbe di un'ulteriore ondata di nazionalizzazioni nel campo dell'istruzione, dopo quella che ha riguardato nove tra materne e primarie diocesane e di congregazioni religiose, già sequestrate o chiuse;
in precedenza, erano state chiuse anche le scuole superiori cattoliche;
il giro di vite nei confronti degli istituti educativi cattolici è iniziato tre anni fa, nel 2018;
nel 2018, il Governo eritreo requisì e chiuse improvvisamente anche le strutture sanitarie gestite dalla Chiesa, applicando una legge del 1995 che riserva allo Stato il monopolio della salute e dell'istruzione pubblica;
le attività della Chiesa cattolica in Eritrea sono in larga misura finanziate dalle offerte dei fedeli di tutto il mondo;
la Chiesa cattolica è di fatto rimasta l'unica voce libera ed autorevole in un Paese nel quale è al potere un regime autoritario e in cui le violazioni dei diritti umani risultano gravi e sistematiche –:
quali iniziative il Governo intenda assumere per incoraggiare lo Stato eritreo a rivedere le proprie decisioni, rinunciando alla chiusura delle scuole cattoliche di cui avrebbe programmato l'esproprio o comunque la cessazione delle attività.
(4-09587)
Risposta. — Gentile Deputato Comencini, rispondo alla Sua interrogazione n. 4-09587.
La nostra Ambasciata ad Asmara segue con grande attenzione, già da diverso tempo, le attività che il Governo eritreo sta ponendo in essere, mirate alla requisizione di scuole cattoliche di vario ordine e grado. Tale decisione, come rilevato dall'interrogante, sarebbe riconducibile all'asserita applicazione di una legge eritrea del 1995, che prevede che lo Stato sia l'esclusivo erogatore di alcuni servizi, tra cui la pubblica istruzione e l'assistenza sanitaria.
Il processo di chiusura di scuole cattoliche in Eritrea ha subìto un'accelerazione a partire dal 2019, con l'avvio di nuovi e più stringenti provvedimenti di esproprio a danno di scuole confessionali, sia ad Asmara che nel resto del Paese. Tali requisizioni hanno riguardato anche diverse strutture sanitarie gestite dalla Chiesa cattolica.
In tutte le occasioni di interlocuzione politica ai più alti livelli con le autorità eritree, l'Italia ha costantemente invitato Asmara ad avviare un dialogo costruttivo con la Chiesa cattolica e, più in generale, con la società civile, al fine di consentire la permanenza di spazi di espressione e di libertà ed una pluralità di servizi di base, soprattutto in materia educativa.
Abbiamo quindi evidenziato l'impatto negativo sulla popolazione più vulnerabile delle misure adottate, auspicando che esse potessero essere oggetto di un ripensamento e di una positiva soluzione della questione, nel comune interesse di assicurare servizi cruciali come educazione e salute a beneficio di tutti.
Negli anni scorsi, il tema delle scuole cattoliche in Eritrea – nel quadro di un dialogo più ampio avviato anche per lo status della scuola italiana di Asmara e del suo funzionamento nel Paese – è stato portato più volte all'attenzione delle autorità eritree, inizialmente dall'allora Viceministra degli affari esteri Del Re (nel corso della sua visita ad Asmara nel dicembre del 2018) e, più recentemente, in occasione delle interlocuzioni che ho avuto con l'Ambasciatore eritreo a Roma.
Nei fora multilaterali, l'Italia sostiene con convinzione ogni iniziativa diretta ad esortare l'Eritrea a garantire la piena tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, in linea con gli standard e il diritto internazionali. Tale azione non tralascia la necessaria prosecuzione di un dialogo costruttivo con Asmara, anche in virtù dei nostri tradizionali legami con i Paesi del Corno d'Africa e l'impegno in termini di cooperazione allo sviluppo.
Da ultimo, nel corso del dialogo interattivo con il Relatore speciale delle Nazioni Unite per la situazione dei diritti umani in Eritrea, Mohamed Abdelsalam Babiker, svoltosi il 21 giugno 2021 nell'ambito dell'ultima sessione del Consiglio diritti umani Onu, l'Unione europea ha richiamato nuovamente l'Eritrea a garantire il rispetto dei diritti umani nel Paese, inclusa la libertà di religione e di credo.
L'Italia, inoltre, ha promosso e sostenuto, insieme agli altri partner dell'Unione europea, la risoluzione che ha rinnovato per un anno il mandato del Relatore speciale per la situazione dei diritti umani.
Si segnala infine che, nel marzo 2021, l'Eritrea è stata destinataria di misure sanzionatorie nell'ambito del nuovo regime orizzontale dell'Unione europea, in risposta alle violazioni dei diritti umani nel Paese perpetrate, in particolar modo, dalle istituzioni securitarie eritree.
Su un piano più generale, la tutela e la promozione della libertà di religione e di credo, così come dei diritti degli appartenenti alle minoranze religiose ed etniche, rappresentano una priorità assoluta della politica estera italiana, attuata in particolare modo nell'azione politica e nei programmi di cooperazione allo sviluppo sia a livello bilaterale che in ambito multilaterale. Tale impegno, va sottolineato, è uno dei pilastri fondamentali del mandato triennale dell'Italia in Consiglio diritti umani Onu.
La Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Marina Sereni.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sequestro di beni
chiesa
diritti umani