ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09574

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 526 del 18/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 18/06/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09574
presentato da
CARETTA Maria Cristina
testo di
Venerdì 18 giugno 2021, seduta n. 526

   CARETTA. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   come noto, la normativa prevista dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in ambito venatorio, prevede che i calendari venatori adottati dalle singole amministrazioni regionali ricevano un parere, consultivo, da parte dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ai fini dell'adozione del calendario medesimo, ma di grande rilevanza circa l'impatto sulle specie animali oggetto dei calendari;

   con nota protocollata n. 216703 dell'11 maggio 2021, è stato trasmesso il parere dell'Ispra in merito al calendario venatorio della regione Veneto;

   nell'ambito del già menzionato parere, l'Ispra ha ritenuto opportuno escludere il prelievo della tortora selvatica, del moriglione e della pavoncella;

   nel caso del prelievo della tortora selvatica, occorre menzionare come la Conferenza Stato-regioni abbia già dato, all'unanimità, il proprio parere favorevole al Piano di gestione di pertinenza, e che il resto dell'iter di approvazione è in mano all'Ispra medesima;

   tale problematica è stata individuata altresì nel caso del moriglione e della pavoncella, in quanto è stato segnalato nel parere stesso, come sia in corso un iter di redazione di Piani di gestione proprio presso l'Ispra;

   nel caso del moriglione e della pavoncella, vengono addotte ragioni ostative che, a giudizio dell'interrogante, vanno oltre l'aspetto tecnico, nonostante l'Ispra sia un ente tenuto, nell'ambito della governance di gestione della fauna selvatica, a rilasciare pareri esclusivamente di natura tecnica;

   in tal senso, non si ravvisa per quale motivo l'applicazione dei calendari venatori debba subire le ripercussioni delle lungaggini operative dell'Ispra stesso relativamente all'iter di approvazione dei piani di gestione;

   tra gli elementi utilizzati come fonti del predetto parere dell'Ispra sono menzionate contestualmente «BirdLife International», organizzazione non governativa (Ong) avente come scopo statutario la conservazione degli uccelli e la Lega italiana protezione uccelli (Lipu), sua affiliata, avente come scopo statutario la protezione degli uccelli;

   sia nel caso di «BirdLife International», che nel caso della Lipu, si tratta di due realtà associative di natura non tecnico-scientifica e, peraltro, impossibilitate, per loro natura, dal fornire pareri scevri da qualunque forma di parzialità per quanto attiene l'autorizzazione dei calendari venatori, in quanto portatori di interesse sul tema;

   in tal senso non si ravvisa alcuna ragione per cui l'Ispra, ente tecnico-scientifico ufficialmente designato a supporto del Ministero della transizione ecologica (già Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare), debba basare i propri pareri, nella fattispecie in questione dirimenti, data la natura della controversia segnalata, su documentazioni redatte da organizzazioni il cui scopo non è la consulenza tecnico-scientifica imparziale, bensì un'attività di protezione nei confronti delle specie oggetto dei calendari venatori medesimi –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, anche sul piano normativo, per:

    a) fornire spiegazioni circa le reali motivazioni per cui l'Ispra, ad oggi, non abbia ancora presentato un Piano di gestione della tortora selvatica, del moriglione e della pavoncella;

    b) rivedere la disciplina vigente in modo da favorire la costituzione di istituti regionali per la fauna selvatica, la cui attività sia coordinata con quella dell'Ispra, al fine di migliorare ed accelerare gli iter di approvazione dei Piani di gestione, considerando le grandi difficoltà affrontate dall'Istituto stesso nella redazione ed approvazione dei piani medesimi;

    c) escludere l'impiego da parte dell'Ispra, nella redazione dei propri pareri tecnico-scientifici, di evidenze, rapporti e documentazioni stese e curate da realtà associative non governative (Ong) per loro natura statutaria in pieno ed evidente conflitto d'interessi con le attività esercitate dall'Istituto medesimo, così come nel caso delle Ong menzionate in premessa.
(4-09574)