ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09561

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 525 del 16/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: SIRACUSANO MATILDE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/06/2021
Stato iter:
10/09/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/09/2021
CARTABIA MARTA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 10/09/2021

CONCLUSO IL 10/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09561
presentato da
SIRACUSANO Matilde
testo di
Mercoledì 16 giugno 2021, seduta n. 525

   SIRACUSANO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il 27 settembre del 1998, a causa di un nubifragio, il torrente Annunziata, situato nella zona nord della città di Messina, si trasformò in una valanga di fango e detriti, provocando quattro vittime: padre, madre e figlia della famiglia Carità e un giovane ragazzo, Simone Fernando;

   dopo il processo penale, durato ben tredici anni, furono condannati i responsabili della tragedia: infatti, sebbene la quantità di pioggia che i rovesci temporaleschi scaricano non sia un elemento prevedibile, la tragedia si sarebbe – molto probabilmente – evitata se fossero stati effettuati gli interventi necessari alla messa in sicurezza del torrente;

   in conseguenza dell'accertamento della responsabilità del comune di Messina e della Regione Siciliana, con tre gradi di giudizio e una sentenza irrevocabile di condanna emessa dalla Corte di cassazione, IV Sezione penale (sentenza n. 17069/2012), i familiari delle vittime hanno promosso un giudizio civile nei confronti dei due enti, per il risarcimento dei danni subiti;

   tuttavia, il procedimento, iscritto a ruolo nell'anno 2013, continua a protrarsi – a distanza di otto anni – dopo continui rinvii e l'avvicendamento di ben sette differenti giudici. Nell'ultima udienza, tenutasi nel dicembre 2020, il Giudice onorario di tribunale (Got), in sostituzione del giudice titolare del ruolo, ha rinviato, ex articolo 281-sexies codice di procedura civile, per la discussione orale della causa e la contestuale decisione, a udienza successiva, fissata in data 10 febbraio 2022;

   risulta all'interrogante che tale dilazione sarebbe dovuta all'inadeguatezza delle piante organiche del tribunale di Messina rispetto al numero di cause pendenti, per la risoluzione delle quali, nonostante l'applicazione del criterio cronologico, che impone di privilegiare lo smaltimento dei procedimenti ultraquinquennali e ultradecennali, il tribunale non riesca a smaltire la pesante mole di arretrato accumulatosi negli anni;

   oltretutto va rilevato che, nel già citato tribunale, nelle sezioni civili, sono attualmente impiegati 13,5 giudici e 2 presidenti con una media di 1.072 cause pro giudice a fronte delle 300 cause pro giudice dei Tribunali di altre parti d'Italia, specie del Nord;

   rispetto al totale dei procedimenti civili pendenti, infine, 8.052 sono ultratriennali e, nello specifico, sono ultradecennali 397 cause di prima sezione – a cui è assegnata anche quella del Sig. Carità – nella quale la produttività media dei magistrati è pari a 182 sentenze;

   si tratterebbe di criticità già evidenziate e sottoposte all'attenzione del Consiglio superiore della magistratura nella nota n. 4276 del 29 novembre 2011, sottoscritta dal presidente e tutti i magistrati del tribunale di Messina, in ordine alle criticità dell'ufficio, per la risoluzione delle quali si chiedeva la revoca o modifica della delibera del 24 novembre 2001 recante «Individuazione delle sedi da assegnare ai Magistrati nominati con decreto ministeriale 5 agosto 2010» nella parte relativa all'individuazione dei posti assegnati all'ufficio;

   nonostante l'accoglimento delle rimostranze e la risoluzione adottata in risposta dal Consiglio superiore della magistratura, dalla quale si evince che la carenza di organico «rende insostenibile il lavoro dei giudici», ad oggi, per il tribunale di Messina, nulla è cambiato –:

   se, alla luce dei fatti riportati in premessa, non intenda adottare urgenti iniziative, per quanto di competenza, volte a risolvere le criticità che ostacolano la definizione di procedimenti civili ormai datati che riguardano cittadini che attendono giustizia ormai da anni – come la famiglia Carità – provvedendo all'adeguamento delle piante organiche degli uffici giudiziari di Messina.
(4-09561)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 10 settembre 2021
nell'allegato B della seduta n. 562
4-09561
presentata da
SIRACUSANO Matilde

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, la interrogante – traendo spunto dai denunciati ritardi nella celebrazione del giudizio civile instaurato in seguito alla esondazione del torrente Annunziata ubicato a nord di Messina, avvenuta in data 27 settembre 1998, che cagionava la morte di quattro persone – domanda alla Ministra della giustizia «...se..., non intenda adottare urgenti iniziative ... volte a risolvere le criticità che ostacolano la definizione di procedimenti civili ormai datati che riguardano cittadini che attendono giustizia ormai da anni..., provvedendo all'adeguamento delle piante organiche degli Uffici Giudiziari di Messina...».
  Al riguardo devono essere innanzitutto evidenziati i seguenti profili relativi all'esercizio della giurisdizione civile nel tribunale di Messina, con particolare riferimento al giudizio instaurato in seguito alla esondazione del torrente Annunziata:

   le tempistiche di definizione del giudizio penale (concluso con la sentenza emessa nell'anno 2012 dalla Corte di Cassazione) all'origine della pretesa risarcitoria in sede civile;

   la giustificazione dei rinvii dell'udienza per precisazione delle conclusioni alla luce delle numerose altre pendenze ultradecennali del contenzioso civile, da definire in via prioritaria;

   la necessità di ragguagliare il concetto di ragionevole durata del processo alla situazione contingente dell'ufficio giudiziario, in specie connotato (secondo le ultime risultanze statistiche) dalla particolare gravosità delle pendenze, incrementate da cospicui flussi di sopravvenienze;

   l'adozione, in ogni caso, di diffusi interventi di riorganizzazione del settore civile volti a ottimizzare le pur limitate risorse e a intaccare l'arretrato, anche mediante la previsione nel progetto tabellare 2020-2022 di un «...nucleo di magistrati specializzati nella materia degli illeciti civili...»;

   la notevole percentuale di produttività registrata dai singoli magistrati, nonostante le difficoltà riportate;

   infine, la considerevole mole del ruolo istruttorio entro cui è iscritta la causa considerata nell'atto di sindacato ispettivo, le cui tempistiche di trattazione sono state determinate secondo il criterio oggettivo e predeterminato della maggiore anzianità di iscrizione, essendovi ben 276 cause iscritte anteriormente a quella in esame.

  Ciò posto, occorre a questo punto rimarcare che in occasione della riforma della geografia giudiziaria realizzata in seguito alla delega conferita con la legge 14 settembre 2011 n. 148 l'opera di razionalizzazione nel circondario di Messina si è concretizzata nella soppressione della sezione distaccata con sede in Taormina, il cui territorio è stato integralmente aggregato alla sede circondariale in conformità ai criteri generali seguiti a livello nazionale che hanno previsto la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate esistenti. In proposito appare opportuno rammentare che le sezioni distaccate costituivano mere articolazioni territoriali dell'ufficio circondariale e che l'accorpamento non ha originato alcun incremento di competenza o di carichi di lavoro, risolvendosi nella trattazione in sede accentrata dei procedimenti già in carico alle sedi periferiche, alle quali erano addetti, secondo le specifiche previsioni tabellari, magistrati in servizio presso il medesimo ufficio circondariale. Con il decreto ministeriale 18 aprile 2013 la pianta organica del tribunale di Messina è stata ampliata in ragione di 6 posti di giudice. Più di recente, nell'ambito delle disposizioni volte ad incrementare la funzionalità della giurisdizione ordinaria e a dare attuazione all'incremento di 600 unità del ruolo organico del personale di magistratura ordinaria disposto dall'articolo 1 comma 379 della legge 30 dicembre 2018 n. 145, è stato emanato il decreto ministeriale 14 settembre 2020, pubblicato nel bollettino ufficiale n. 20 del 31 ottobre 2020, che ha provveduto alla rideterminazione delle piante organiche degli uffici giudiziari di merito. Tale decreto ministeriale ha disposto l'attribuzione di complessive 422 unità di magistrato, prevedendo, tra l'altro, l'incremento di 1 posto di giudice per il tribunale di Messina, portando la pianta organica dell'ufficio a complessive 49 unità. Nel parere reso nella seduta plenaria del 30 luglio 2020, il Consiglio Superiore della Magistratura ha ritenuto adeguata la proposta ministeriale riguardante il tribunale di Messina «...poiché le risultanze dell'indicatore iscrizioni pro capite sono inferiori al dato medio nazionale (e dunque non sarebbero tali da giustificare l'attribuzione di alcuna unità) e, tuttavia, la natura degli affari della sede distrettuale, le risultanze dell'indicatore pendenti su organico (superiore al dato medio nazionale: 912, a fronte di 745) e il numero di sopravvenuti con elevato numero di imputati fanno apparire condivisibile la proposta ministeriale...». Sempre in relazione all'organico del personale di magistratura, ulteriori benefici per gli uffici giudiziari in generale – e pertanto anche per la sede di Messina – potranno derivare dall'attuazione delle disposizioni approvate nel dicembre del 2019 (articolo 1 comma 432 della legge 27 dicembre 2019 n. 160 recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022») che, modificando la legge 13 febbraio 2001 n. 48, prevedono l'istituzione delle piante organiche flessibili distrettuali, da destinare alla sostituzione di magistrati assenti ovvero all'assegnazione agli uffici giudiziari del distretto che presentino condizioni critiche di rendimento. Al riguardo si rappresenta che la proposta di determinazione di tali nuove piante organiche flessibili distrettuali è stata trasmessa dal Ministro della giustizia, in data 30 ottobre 2020, al Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere. La proposta prevede, in conformità al quadro normativo di riferimento, la determinazione sia del contingente complessivo nazionale – individuato in 176 unità, di cui 122 con funzioni giudicanti e 54 con funzioni requirenti – sia dei contingenti destinati ai singoli distretti. Per il distretto della Corte di appello di Messina è stata proposta l'attribuzione di un contingente complessivo di 5 unità, di cui 3 destinate alle funzioni giudicanti e 2 a quelle requirenti. All'esito della acquisizione del parere del Consiglio Superiore della Magistratura potranno, pertanto, essere formulate le definitive valutazioni per l'adozione del decreto ministeriale di determinazione delle nuove piante organiche flessibili distrettuali.
  Allo stato il tribunale di Messina non presenta vacanze in relazione al posto di presidente del tribunale, ai 5 posti di presidente di sezione di tribunale, al posto di presidente della sezione lavoro e ai 5 posti di giudici della sezione lavoro, mentre presenta 3 vacanze nei posti di giudice (su 37 in organico). Invece la Procura della Repubblica presso il tribunale di Messina non presenta vacanze in relazione al posto di presidente del tribunale e ai 3 posti di procuratore aggiunto della Repubblica mentre presenta 2 vacanze nei posti di sostituto procuratore della Repubblica (su 19 in organico).

La Ministra della giustizia: Marta Cartabia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice

risoluzione

procedura civile