Legislatura: 18Seduta di annuncio: 525 del 16/06/2021
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 16/06/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/06/2021
BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
in questi giorni, la stampa ha riportato la notizia che una trentunenne bolognese è stata esclusa dalla scuola superiore della Polizia di Stato a Roma;
ripercorrendo la vicenda, nel 2018, la giovane aspirante commissario viene bloccata alle visite mediche, perché aveva un tatuaggio sul dorso del piede;
l'anno successivo, nel 2019, la giovane si ripresenta al concorso, ma questa volta senza il tatuaggio, in quanto rimosso per effetto di un trattamento laser. In sede di visite mediche, viene però dichiarata non idonea al servizio per il tatuaggio in zona non coperta dall'uniforme, nonostante il collant fornito al personale femminile in servizio sia considerato (da tabelle firmate dal capo della Polizia) parte dell'uniforme. È opportuno precisare che al posto del disegno rimosso, era presente un arrossamento cutaneo;
l'interessata ricorre contro la decisione al Tribunale amministrativo che, in via cautelare, la ammette con riserva. La dottoressa supera tutte le restanti prove concorsuali con successo e, a settembre 2019 fa ingresso alla scuola superiore, posizionandosi al settimo posto su ottanta nella graduatoria dei vincitori. A novembre del 2019, giura fedeltà alla Repubblica;
nel febbraio 2020 i giudici dichiarano il commissario idonea al servizio, affermano che la Commissione medica non ha valutato l'eventualità che il tatuaggio, in fase di trattamento di rimozione, risultasse praticamente non visibile con la definizione originaria, in quanto destinato a scomparire con il trattamento sanitario di rimozione avviato da tempo;
nel settembre dello stesso anno, la giovane bolognese riceve anche il giudizio di idoneità ai servizi di Polizia propedeutico all'accesso al secondo anno del corso; inoltre le viene consegnata la fascia azzurra, il conferimento di pubblica funzione di comando;
nel frattempo, il Ministero dell'interno impugna l'atto del Tar 8 mesi dopo la pubblicazione dello stesso e chiede la sospensione della giovane dalla scuola. Il Consiglio di Stato, il 13 novembre, pubblica l'ordinanza cautelare accogliendo la sospensione. Il 13 marzo 2021 viene discussa l'udienza pubblica e il 18 marzo la Polizia di Stato dimette la ricorrente. L'8 giugno 2021 il Consiglio di Stato pronuncia la sentenza in cui accoglie le richieste del Viminale;
in base al decreto ministeriale 30 giugno 2003, n. 198, sono causa di non idoneità per l'ammissione ai concorsi pubblici per l'accesso ai ruoli del personale della Polizia di Stato, i tatuaggi sulle parti del corpo non coperte dall'uniforme o quando, per la loro sede o natura, siano deturpanti o per il loro contenuto siano indice di personalità abnorme;
la funzionaria di Polizia, durante il periodo di formazione, è stata sempre definita un elemento eccellente dai superiori in grado;
durante il periodo intercorso tra l'ordinanza cautelare e l'esecuzione della stessa, su consiglio dei superiori, ha continuato a frequentare il corso, a percepire lo stipendio, a sostenere tutti gli esami, con assegnazione del titolo della tesi finale –:
se ritenga doverosa, un'iniziativa, per quanto di competenza, volta a chiarire tutta la vicenda che ha visto protagonista il commissario della scuola della Polizia di Stato;
se ritenga doverosa, un'iniziativa, che delinei l'interpretazione del decreto ministeriale del 30 giugno 2003, n. 198, in modo tale che non si verifichino dubbi interpretativi.
(4-09559)