ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09548

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 525 del 16/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: FARO MARIALUISA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 16/06/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09548
presentato da
FARO Marialuisa
testo di
Mercoledì 16 giugno 2021, seduta n. 525

   FARO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   l'Oasi del Lago Salso è un'area del Parco nazionale del Gargano che si trova all'interno di un sito d'importanza comunitaria (Sic IT9110005) nel comune di Manfredonia (Foggia), la stessa è anche una zona di protezione speciale (Zps IT9110038) fin dal dicembre del 1998 e si estende in un'area, di 1.040 ettari, che fa parte di una delle zone umide più importanti dell'Italia meridionale: il sistema delle zone umide di Capitanata;

   l'Oasi di Lago Salso è stata gestita fino agli ultimi mesi del 2020 dalla «Oasi Lago Salso s.p.a.» società partecipata dell'Ente parco nazionale del Gargano e con una quota di minoranza del Centro studi naturalistici onlus;

   nell'Oasi si alternano canneti e specchi d'acqua che accolgono, sia nei mesi invernali che in quelli estivi, moltissime specie di uccelli;

   nel corso degli anni, l'area dell'oasi è stata oggetto di un profondo degrado che, di fatto, ha messo in pericolo l'intero habitat che rappresenta una delle zone umide più importanti del Mediterraneo, tant'è che è stata avviata una procedura di infrazione da parte della Commissione europea (procedura 4156/2001) per la violazione dei trattati 79/409/Cee e 92/43/Cee che si è conclusa nel 2012 con la prescrizione di alcune azioni specifiche, tra cui la riconversione dei seminativi in habitat prioritari di interesse comunitario;

   il presidente del Parco nazionale del Gargano, professor Pazienza, nel novembre 2020, sostenuto dal direttivo del Parco nazionale del Gargano, in qualità di socio maggioritario, ha deciso di mettere in liquidazione volontaria la società per azioni Oasi la Salso, generando molte polemiche tra gli ambientalisti, quali temevano che tale decisione determinasse la perdita dei sovvenzionamenti dell'Unione europea destinati proprio al recupero e alla tutela degli habitat naturali;

   in conseguenza di tale decisione dell'Ente Parco, il comune di Manfredonia ha deciso di riprendersi i terreni dati in concessione all'Ente Parco;

   infatti, con il documento prot. n. 14353/2021, inviato al liquidatore unico dell'Oasi Lago Salso, Gianfranco Ursitti e ai soci, ovvero al presidente del Parco nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza e al presidente del Centro studi naturalistici onlus, Maurizio Gioiosa, il comune di Manfredonia ha revocato i contratti di concessione di terreno agricolo comunale a causa dell'inadempimento della Società, posta in liquidazione volontaria, degli obblighi assunti con i contratti oggetto di revoca;

   a questo punto, la regione Puglia ha riconosciuto un finanziamento di 500.000 euro al comune di Manfredonia, proprio per avviare gli interventi necessari per la trasformazione in habitat delle aree in discussione, che invece attualmente risultano essere state messe a coltura;

   ad oggi, secondo quanto si è appreso degli allarmi lanciati a mezzo stampa il 16 maggio 2021 dalle associazioni ambientalistiche, quali Wwf di Foggia e la Federazione nazionale pro natura, sono stati avviati lavori che hanno riguardato la messa a coltura di gran parte dei terreni che, come detto, a seguito della conclusione della citata procedura di infrazione n. 4156/2001, sono destinati alla creazione di habitat;

   va evidenziato che, per tali motivi, le associazioni citate si sono rivolte alla Commissione europea, al Ministero della transizione ecologica, all'Ente parco nazionale del Gargano, al comune di Manfredonia e all'Assessorato all'ambiente della regione Puglia al fine di esortare le opportune verifiche sulla riconversione dell'area in colture –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative siano state adottate, al fine di verificare quanto denunciato dalle associazioni ambientaliste;

   se siano state adottate iniziative finalizzate ad evitare una nuova procedura di infrazione da parte della Commissione europea.
(4-09548)