ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09532

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 524 del 15/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: BRAMBILLA MICHELA VITTORIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 15/06/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09532
presentato da
BRAMBILLA Michela Vittoria
testo di
Martedì 15 giugno 2021, seduta n. 524

   BRAMBILLA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi, l'associazione Animal Equality Italia ha diffuso un video con riprese realizzate in uno stabilimento della provincia di Cremona, gestito dalla società Zema Srl, che macella fino a 3 mila maiali alla settimana, circa 150 mila l'anno;

   l'azienda è stata riconosciuta da autorevoli quotidiani del nostro Paese tra le eccellenze italiane, e certificata per l'export in Europa e verso Paesi terzi e aderisce ad Assica, che promuove le aziende di maggior qualità specializzate nella lavorazione della carne. Un testo pubblicitario (http://aziende.publimediagroup.it) la presenta così: Zema ... «fa allevare (il bestiame) con metodi che rispettano la salute dell'animale e l'ambiente in cui cresce e affida poi al personale interno il compito della macellazione. I tecnici che lavorano nello stabilimento lombardo sono tutti altamente qualificati e si sottopongono regolarmente a corsi di formazione e aggiornamento per essere sempre al passo con le continue evoluzioni scientifiche e tecnologiche del settore»;

   invece, le immagini diffuse da Animal Equality mostrano una realtà raccapricciante, ben lontana da quella pubblicizzata: maiali lasciati agonizzare fuori dai recinti o avviati al macello, nonostante le loro pessime condizioni di salute, pungolati e percossi dagli operatori; un maialino sbattuto contro il muro e gettato tra gli scarti; suini storditi con metodi inefficaci e buttati coscienti sui nastri trasportatori, sgozzati e dissanguati a pochi metri dai propri simili che ne sentono le grida e la paura; due animali che tentano di scappare con la gola già recisa; altri cui vengono mutilati gli arti durante la fase di dissanguamento. In molti casi, afferma lo speaker del video, tutte queste sofferenze vengono inflitte sotto gli occhi dei proprietari del macello;

   in sostanza, le immagini documentano terribili pratiche che violano sistematicamente le disposizioni di cui al Regolamento (CE) n. 1099/2009 relativo alle cautele da adottare durante la macellazione o l'abbattimento degli animali, in particolare per ciò che concerne le procedure di stordimento, i dispositivi di immobilizzazione e di stordimento, il maneggiamento e le operazioni di immobilizzazione;

   inoltre, il manuale delle buone pratiche elaborato dal Centro di referenza nazionale sul benessere animale (Crenba) evidenzia che, durante l'abbattimento e le operazioni correlate agli animali devono essere risparmiati dolori, ansia o sofferenze e che gli operatori sono tenuti a garantire che gli animali siano maneggiati e custoditi tenendo conto delle loro esigenze fisiologiche ed etologiche e che siano protetti da ferite;

   l'articolo 2 del decreto legislativo 6 novembre 2013, n. 131, che contiene la disciplina sanzionatola per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 1099/2009, dispone che le autorità competenti incaricate di garantire il rispetto delle norme del regolamento, nonché deputate all'accertamento e all'irrogazione delle sanzioni, sono il Ministero della salute, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e le aziende unità sanitarie locali, nell'ambito delle rispettive competenze –:

   se abbia disposto controlli, per quanto di competenza, sul macello in questione, ed eventualmente con quale esito, e se non ritenga opportuno adottare iniziative normative per tutelare più efficacemente il benessere animale, prevedendo la chiusura immediata degli stabilimenti dove sono documentati e riscontrati abusi nei confronti degli animali, come nel caso di cui in premessa.
(4-09532)