ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09466

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 520 del 08/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 08/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA 08/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 08/06/2021
Stato iter:
28/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/10/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/10/2021

CONCLUSO IL 28/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09466
presentato da
UNGARO Massimo
testo di
Martedì 8 giugno 2021, seduta n. 520

   UNGARO e MIGLIORE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   come riportato dall'articolo di Paolo Ricci Bitti sul Messaggero del 24 maggio 2021, l'ingegner Marco Zennaro, titolare di azienda di Marghera e padre di tre figli, è stato trattenuto forzatamente da più di cinquanta giorni a Khartoum, in Sudan, a causa di una presunta frode;

   la notte del 18 marzo 2021 l'ingegner Zennaro, dopo esser giunto in Sudan per discutere di un possibile contratto per la fornitura di trasformatori elettrici con una società sudanese, è stato messo in stato di fermo presso la sua camera d'albergo e gli è stato trattenuto il suo passaporto presso la reception dell'hotel dove aveva l'alloggio. A partire da quella notte sono iniziate una serie di drammatiche vicissitudini tra rilasci, ricatti e, per finire, il suo trasferimento in una cella. Vengono riportate le pessime condizioni igienico-sanitarie della prigione, condivisa con altre persone, con 45 gradi, senza un letto, cibo o acqua, salvo quello che riesce a portare il padre del detenuto o l'ambasciata italiana –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e se non intenda, per quanto di competenza, adottare iniziative per acquisire dal Governo del Sudan chiarimenti sulle circostanze dell'arresto del cittadino Marco Zennaro, accertarsi del suo stato di salute fisica e psicologica, assicurarsi che il suo stato di carcerazione sia conforme al rispetto dei diritti dell'uomo e alle norme di diritto internazionale e, infine, verificare se ci siano le condizioni per il suo rientro in Italia.
(4-09466)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 ottobre 2021
nell'allegato B della seduta n. 584
4-09466
presentata da
UNGARO Massimo

  Risposta. — Marco Zennaro è stato raggiunto da due poliziotti muniti di mandato d'arresto nella sua camera d'albergo a Khartoum, dove si trovava per una breve visita d'affari, nella notte tra il 18 e il 19 marzo.
  La nostra Ambasciata a Khartoum ha immediatamente inviato in albergo un rappresentante e un legale di riferimento, i quali hanno potuto appurare che il fermo del connazionale avveniva a seguito di una denuncia per truffa nell'ambito di una fornitura di trasformatori elettrici. Il legale incaricato dal connazionale ha ottenuto, nonostante lo stato di fermo, che l'imprenditore rimanesse in hotel.
  Nei giorni successivi il signor Zennaro ha condotto una trattativa commerciale privata con l'impresa locate che aveva sporto denuncia, conclusa il 1° aprile con la firma di un accordo di risarcimento e la conseguente revoca del mandato d'arresto.
  La sera stessa, tuttavia, il connazionale è stato bloccato in aeroporto mentre lasciava il Paese per i medesimi fatti ma sulla base di una diversa denuncia.
  Il connazionale è stato quindi condotto in commissariato a Khartoum per rendere una deposizione, assistito dal legale e da funzionari dell'Ambasciata, dove è rimasto detenuto fino al 2 giugno, per poi essere trasferito in un'altra struttura detentiva.
  Su istruzione del Ministro Di Maio, il 24 maggio la Vice Ministra Sereni ha affrontato l'argomento con il sottosegretario sudanese agli affari esteri Mohamed Sharief Abdalla.
  Il 30 e 31 maggio, sempre su indicazione del Ministro Di Maio, il direttore generale per gli italiani all'estero Luigi Vignali si è recato a Khartoum per visitare più volte il connazionale e incontrare le massime Autorità sudanesi. Presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale il sollecito del direttore generale è stato rafforzato dalla presenza dell'incaricato d'affari della delegazione della Commissione europea a Khartoum.
  La missione ha consentito di prendere più volte contatto con le controparti commerciali sudanesi e definire il negoziato volto a una soluzione stragiudiziale della controversia commerciale alla base della vicenda giudiziaria.
  La Farnesina ha infatti compiuto ogni sforzo per facilitare la prestazione da parte del signor Zennaro di una garanzia bancaria al tribunale di Khartoum, che ha poi consentito il 14 giugno la scarcerazione provvisoria e il soggiorno in albergo del nostro connazionale. Al contempo, anche se solo nel quadro di uno dei due procedimenti civili, è stato rimosso il
travel ban.
  Nei giorni precedenti, il 10 giugno, l'ambasciatore d'Italia a Khartoum ha effettuato un passo di ferma protesta presso le massime Autorità sudanesi per le inaccettabili e preoccupanti condizioni in cui si trovava recluso il connazionale. Il giorno stesso l'incaricato d'affari sudanese è stato convocato alla Farnesina, per un analogo passo di protesta.
  Il 6 luglio sono state archiviate le due accuse penali istruite da una delle società sudanesi che lamentavano la truffa commessa dal connazionale.
  Nel permanere dei due procedimenti civili, di cui uno dispone tuttora l'osservanza del divieto d'espatrio in capo al connazionale, quest'ultimo alloggia dal 15 agosto scorso, su sua scelta a seguito dell'offerta della Farnesina, presso la foresteria dell'Ambasciata d'Italia a Khartoum.
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale segue dunque la vicenda del signor Zennaro con estrema attenzione. L'Ambasciata a Khartoum ha svolto regolari visite consolari in suo favore durante tutto il periodo di sua detenzione. L'ambasciatore ha, fin da subito, assicurato costanti contatti con i familiari del connazionale, informandoli di ogni sviluppo. Tale attenzione è stata dagli stessi pubblicamente riconosciuta.
  In numerose occasioni l'ambasciatore ha sollevato il caso con le istituzioni sudanesi, anche ai più alti livelli, richiedendo ai suoi interlocutori chiarimenti ufficiali e sollecitando un intervento per il rilascio del connazionale, considerata l'assenza di validi motivi che ne giustificassero la detenzione.
  In parallelo, a livello centrale, la Farnesina ha effettuato passi diplomatici sull'Ambasciata del Sudan a Roma, sensibilizzandola sull'attenzione attribuita dall'Italia alla vicenda.
  Da ultimo, lo scorso 15 settembre il direttore generale per gli italiani all'estero Vignali si è recato nuovamente in missione a Khartoum, da un lato per promuovere un nuovo tentativo di mediazione tra le parti al fine di consentire al connazionale di rientrare prima possibile in Italia, dall'altro per sensibilizzare ulteriormente le massime Autorità sudanesi sull'attenzione prestata dal nostro Paese al caso del signor Zennaro.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

contratto di forniture

arresto