ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09456

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 519 del 07/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 07/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 07/06/2021
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 07/06/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/06/2021
Stato iter:
13/10/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/10/2022
CARTABIA MARTA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/10/2022

CONCLUSO IL 13/10/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09456
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Lunedì 7 giugno 2021, seduta n. 519

   RAMPELLI, MOLLICONE e BELLUCCI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   nel maggio del 2019, comune di Roma, regione Lazio e Ministero della giustizia hanno sottoscritto un protocollo d'intesa volto a favorire la costruzione di un nuovo edificio del Tribunale nell'area di piazzale Clodio, all'interno della «Riserva naturale di Monte Mario», protetta e soggetta a vincolo, compresa tra via Teulada, via Faravelli, via Falcone e Borsellino e il piazzale stesso;

   l'area su cui incombe il progetto della nuova città giudiziaria costituisce un polmone verde essenziale, come testimoniato dalle numerose manifestazioni, presidi di protesta e sit-in di cittadini organizzatisi in coordinamenti civici per difendere la Riserva naturale regionale di Monte Mario, in allerta da qualche tempo per alcune trivellazioni iniziate nell'area pubblica;

   l'11 novembre 2020, a un anno e mezzo dalla firma dell'accordo, l'allora Ministro Bonafede, in un incontro con l'ordine nazionale degli avvocati, sembrava aver fatto un passo indietro rispetto al citato protocollo d'intesa, affermando che tutte le problematiche inerenti agli edifici dei tribunali italiani non sarebbero state risolte con nuove strutture, bensì con il restauro e il riutilizzo di quelle già esistenti; ma appena un mese dopo, all'interno del parco, sono comparsi dei mezzi pesanti che hanno effettuato alcuni carotaggi del suolo;

   secondo la denuncia dei comitati e delle associazioni dei quartieri Prati, Della Vittoria e Trionfale «Si tratta di un progetto di cementificazione calato dall'alto, senza mai ascoltare organizzazioni di volontariato e gli abitanti di zona, e che da anni grava sull'area verde di Via Teulada, parte integrante della Riserva Naturale di Monte Mario. Che, con i suoi 238 ettari protetti dal 1997, rappresenta uno dei più importanti polmoni verdi di Roma. Su quella che sembrava essere soltanto una prospettiva lontana nel tempo si sono invece riaccesi di colpo i riflettori: in Via Teulada, infatti, in sordina e senza neanche esporre un cartello che segnalasse i lavori, sono iniziate le attività di carotaggio per le prospezioni geologiche, analisi necessarie al fine di conoscere la tipologia di terreno presente nel sottosuolo in vista della realizzazione delle fondamenta delle strutture in progettazione»;

   come hanno spiegato gli attivisti delle associazioni del coordinamento civico «Insieme 17», «Chiediamo di conoscere le ragioni di queste attività e ribadiamo il nostro impegno perché l'area diventi finalmente un vero parco a disposizione della cittadinanza. Chiediamo che il “caso” del Parco di Monte Mario entri con la giusta rilevanza nel dibattito sul verde pubblico da sottoporre ai vari candidati in Campidoglio. La richiesta [...] è di riportare quest'area alla funzione di verde pubblico per la quale è stata creata, libera dal cemento e fruibile da tutti i cittadini»;

   permettere l'ampliamento della città giudiziaria con un progetto di cementificazione, che fagociterebbe l'unico spazio verde presente nel quartiere capitolino, ad avviso degli interroganti, non configura soltanto un pregiudizio alla qualità della vita dei residenti della zona, ma un pericoloso precedente che darebbe adito a simili azioni in altre aree protette –:

   se i fatti di cui in premessa corrispondano al vero e se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per ripensare il progetto di ampliamento della cittadella giudiziaria all'interno della Riserva naturale di Monte Mario, come ipotizzato nel citato protocollo del 2019, destinando a struttura giudiziaria uno degli edifici pubblici dismessi o sottoutilizzati già presenti in zona.
(4-09456)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 13 ottobre 2022
nell'allegato B della seduta n. 1
4-09456
presentata da
RAMPELLI Fabio

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame, gli interroganti – dopo avere premesso che «... nel maggio del 2019 il comune di Roma, la regione Lazio e il Ministero della giustizia hanno sottoscritto un protocollo di intesa volto a favorire la costruzione di un nuovo edificio del Tribunale nell'area di piazzale Clodio all'interno della riserva naturale di Monte Mario, protetta e soggetta a vincolo, compresa tra la via Teulada, la via Faravelli, la via G. Falcone e P. Borsellino e il piazzale stesso...» – domandano alla Ministra della giustizia «... se e quali immediate iniziative di competenza il Governo intenda assumere per ripensare il progetto di ampliamento della cittadella giudiziaria all'interno della riserva naturale di Monte Mario, come ipotizzato nel citato protocollo del 2019, destinando a struttura giudiziaria uno degli edifici pubblici dismessi o sottoutilizzati già presenti in zona...».
  Al riguardo deve essere posto in evidenza quanto segue:

   in data 16 maggio 2019 è stato sottoscritto un protocollo che prevede sia la ristrutturazione delle palazzine già esistenti (palazzine A, B e C) site in Roma nel piazzale Clodio, i cui lavori sono stati inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sia la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica;

   il provveditorato alle opere pubbliche è stato incaricato della esecuzione di tutte le opere in forza della convenzione con il Ministero della giustizia sottoscritta in data 4 ottobre 2019;

   tale convenzione prevede l'affidamento al provveditorato alle opere pubbliche dello svolgimento dei seguenti compiti concernenti: le funzioni di centrale di committenza; la progettazione; la redazione del documento preliminare alla progettazione; lo sviluppo dello studio di fattibilità tecnico-economica; l'esecuzione di indagini, accertamenti, analisi e sondaggi; l'attivazione dei procedimenti autorizzativi ai fini della approvazione del progetto e delle varianti; la direzione e la contabilità dei lavori; la redazione delle varianti; il collaudo statico e tecnico-amministrativo;

   la convenzione prevede altresì che «... il provveditorato alle Opere Pubbliche avrà cura di predisporre quadri economici e corrispondenti cronoprogrammi/piani finanziari dei pagamenti tali da consentire l'impegno contabile dell'intera somma posta a disposizione per la realizzazione dell'intervento infrastrutturale in argomento...»;

   con nota del 21 giugno 2021 il presidente del tribunale di Roma e il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma hanno prospettato due soluzioni alternative per la individuazione degli uffici giudiziari da collocare nel corpo di fabbrica di nuova costruzione: 1) tutti gli uffici della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma (occupati da magistrati, personale, uffici amministrativi e sezioni di polizia giudiziaria), con conseguente necessità di realizzare (in una delle palazzine già esistenti – A, B o C –) una sala da adibire a supporto logistico per i sostituti procuratori impegnati nelle attività di udienza; 2) o, in alternativa, alcune articolazioni del tribunale penale di Roma (da individuare), con conseguente sistemazione degli uffici della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma nella palazzina C e nei piani superiori della palazzina B;

   con nota del 28 giugno 2021, il direttore generale delle risorse materiali e delle tecnologie del dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della giustizia osservava che «... la scelta tra l'una e l'altra soluzione non può prescindere dalla acquisizione di concreti elementi fattuali, quali: a) differenze in termini di superficie occorrenti; b) relativi costi; c) conseguenze sui tempi di realizzazione; d) effetti (in termini di agevolazione o complicazione) dell'iter burocratico necessario per la riperimetrazione del parco (o, comunque, per ottenere dagli enti pubblici competenti le autorizzazioni necessarie)...» e invitava il provveditorato alle opere pubbliche a fornire i suddetti elementi e quelli ulteriori che dovessero apparire necessari o opportuni;

   in data 20 luglio 2021 il provveditorato alle opere pubbliche ha prospettato la necessità di scegliere tra 2 soluzioni alternative per la individuazione degli uffici giudiziari da collocare nel palazzo di nuova costruzione. In particolare la soluzione 1 prevede l'allocazione di tutti gli uffici della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma; la soluzione 2, invece, prevede di rifunzionalizzare gli spazi ad uso degli uffici della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma nell'ambito degli edifici B e C esistenti. «... La differenza, in termini di superfici fuori terra, è la seguente: SOLUZIONE 1 – 33.320 metri quadrati, SOLUZIONE 2 – 24.400 metri quadrati. Per la SOLUZIONE 1 è necessario incrementare il costo del 35 per cento, ovvero di euro 20.000.000 ipotizzando un costo unitario pari ad euro 2.200 per metro quadrato. Il tempo di realizzazione resta invariato nell'ipotesi di un cronoprogramma che preveda maggiore produttività di cantiere per la realizzazione della SOLUZIONE 1. Non si ipotizzano effetti procedurali negativi dell'una rispetto all'altra soluzione in quanto l'iter necessario per la riperimetrazione del parco e/o il conseguimento delle autorizzazioni propedeutiche alla realizzazione resta invariato...»;

   con provvedimento del 29 luglio 2021 il direttore generale delle risorse materiali e delle tecnologie del dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della giustizia così disponeva: «... rilevato che la soluzione 1 (cioè l'allocazione di tutti gli Uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma nell'edificio da realizzare) comporta un costo notevolmente più elevato rispetto alla soluzione alternativa (che consiste nella rifunzionalizzazione degli spazi nell'ambito degli edifici B e C già esistenti) e cioè euro 20.000.000 in più, pari al 35 per cento del costo previsto per la soluzione 2; ritenuto altresì che la soluzione 1 non consenta neanche di conseguire alcun risparmio in termini di tempo e di difficoltà burocratico-amministrative, atteso che il Provveditorato alle Opere Pubbliche ha evidenziato che l'iter necessario per la riperimetrazione del parco e/o il conseguimento delle autorizzazioni propedeutiche alla realizzazione resta invariato; tanto premesso, ritengo che il criterio della sana gestione della cosa pubblica imponga la scelta della soluzione 2, cioè della rifunzionalizzazione degli edifici B e C già occupati dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, con conseguente allocazione nell'edificio di nuova costruzione di alcune articolazioni del tribunale penale (che saranno individuate in seguito)...».

  Per quanto concerne, infine, lo stato di avanzamento del progetto deve essere ricordato che «... con disciplinare sottoscritto in data 6 marzo 2020 è stato dato incarico dal provveditorato alle Opere Pubbliche a professionisti esterni della redazione di un DPP (Documento Programmatico Preliminare) da porre a base di gara per il concorso di progettazione per la cittadella giudiziaria. Allo stato attuale il DPP è stato trasmesso agli Uffici Giudiziari e condiviso e approvato in Conferenza Permanente dagli Uffici stessi. A conclusione della fase di redazione del DPP, e in seguito all'approvazione da parte dell'Amministrazione Giudiziaria, questo è stato inviato alla regione Lazio ai fini della riperimetrazione dell'area vincolata. Con nota del 5 maggio 2022 è stato reso noto a questo Ministero che la richiesta inviata in Regione non ha attualmente avuto esito...».
La Ministra della giustizia: Marta Cartabia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

spazio verde

riserva naturale

consiglio d'associazione CE