ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09377

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 516 del 26/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: BITONCI MASSIMO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 26/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BAZZARO ALEX LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
ANDREUZZA GIORGIA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
BADOLE MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
BISA INGRID LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
COLMELLERE ANGELA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
COVOLO SILVIA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
FANTUZ MARICA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
FONTANA LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
GIACOMETTI ANTONIETTA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
MANZATO FRANCO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
PAOLIN GIUSEPPE LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
PATERNOSTER PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
PRETTO ERIK UMBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
RACCHELLA GERMANO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
TURRI ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
VALBUSA VANIA LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
VALLOTTO SERGIO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021
ZORDAN ADOLFO LEGA - SALVINI PREMIER 26/05/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 26/05/2021
Stato iter:
28/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/10/2021
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/10/2021

CONCLUSO IL 28/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09377
presentato da
BITONCI Massimo
testo di
Mercoledì 26 maggio 2021, seduta n. 516

   BITONCI, BAZZARO, ANDREUZZA, BADOLE, BISA, COIN, COLMELLERE, COMENCINI, COVOLO, FANTUZ, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, GIACOMETTI, LAZZARINI, MANZATO, PAOLIN, PATERNOSTER, PRETTO, RACCHELLA, STEFANI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO e ZORDAN. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   un imprenditore veneziano, Marco Zennaro, da due mesi – esattamente dal 1° aprile 2021 – è detenuto in un carcere del Sudan per un'accusa di frode inserita in un intrigo internazionale di cui si dice vittima;

   «Dormo per terra insieme ad altri detenuti (...) Non ho mai visto un carcere prima, non mi era mai capitata una cosa del genere, (...) Sono qui a causa di una persona che non ho mai incontrato e con cui non ho mai avuto nulla a che fare». È questa la drammatica testimonianza del quarantaseienne Marco Zennaro, rimbalzata in Italia attraverso la famiglia;

   la sua azienda, che ha sede a Venezia, opera in Sudan da un quarto di secolo e l'attività legata ai trasformatori elettrici fu avviata dal padre in terra africana; l'azienda di Zennaro avrebbe fornito una grossa partita di trasformatori acquistati dal distributore e intermediario sudanese dell'azienda veneziana, Ayman Gallabi, e destinati all'azienda elettrica del Paese;

   a marzo 2021 c'è una prima contestazione della fornitura; secondo Gallabi c'era una difformità tra le caratteristiche tecniche e i parametri indicati nei certificati di collaudo, motivo per cui Zennaro ha preso un aereo e ha raggiunto Khartoum. Giunto sul posto, si è sentito contestare la fornitura, sulla base di un'analisi di laboratorio effettuata da una ditta concorrente; Zennaro ha replicato sull'opportunità di affidarsi ad un soggetto neutrale per un giudizio super partes e per tutta risposta è stato denunciato e arrestato per frode;

   in un primo tempo è rimasto agli arresti in albergo; avrebbe a quel punto trattato con Gallabi, versando 400 mila euro. Ma non bastava perché Abdallah-Gallabi aveva acquistato la fornitura con il finanziamento di Abdallah Esa Yousif Ahamed, un militare che fa parte del clan del potente generale Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti, capo di Rsf (Rapid Support Force), le milizie che operano nella capitale Khartoum e che furono protagoniste durante il golpe del 2019 – chiedeva altri 700 mila euro. Mentre stava per imbarcarsi su un aereo per tornare a casa, Zennaro è stato arrestato di nuovo, finendo, questa volta, in cella con altri 30 detenuti ed una temperatura infernale;

   stando alle notizie stampa, si sono attivati i canali diplomatici della Farnesina per dare assistenza al connazionale e sbloccare una situazione kafkiana e preoccupante, soprattutto dopo che è stato trovato annegato nel Nilo il mediatore con il quale l'italiano aveva trattato la vendita di una partita di trasformatori elettrici destinata alla Sedec, la società nazionale di energia elettrica. Ayman Gallabi è morto, secondo una versione ufficiale, durante un'immersione sub, ma la famiglia di Zennaro non ne è convinta e teme altre cause;

   sulla vicenda è stata depositata anche una mozione in consiglio regionale del Veneto, durante la discussione della quale il capogruppo di Liga Veneta per Salvini premier, Giuseppe Pan, intervenendo in Aula, ha ricordato come «dal 1° aprile Zennaro abbia ricevuto 58 visite consolari dal personale dell'Ambasciata, ma che è notizia (...) che Marco si è lasciato andare, rifiuta il cibo che gli viene portato. Bisogna muoversi in fretta, non si può aspettare altro tempo e vanno adottate tutte le misure necessarie alla sua liberazione» –:

   se e quali iniziative il Ministro interrogato stia promuovendo per addivenire ad una rapida e positiva conclusione della vicenda esposta in premessa.
(4-09377)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 ottobre 2021
nell'allegato B della seduta n. 584
4-09377
presentata da
BITONCI Massimo

  Risposta. — Marco Zennaro è stato raggiunto da due poliziotti muniti di mandato d'arresto nella sua camera d'albergo a Khartoum, dove si trovava per una breve visita d'affari, nella notte tra il 18 e il 19 marzo.
  La nostra Ambasciata a Khartoum ha immediatamente inviato in albergo un rappresentante e un legale di riferimento, i quali hanno potuto appurare che il fermo del connazionale avveniva a seguito di una denuncia per truffa nell'ambito di una fornitura di trasformatori elettrici. Il legale incaricato dal connazionale ha ottenuto, nonostante lo stato di fermo, che l'imprenditore rimanesse in hotel.
  Nei giorni successivi il signor Zennaro ha condotto una trattativa commerciale privata con l'impresa locale che aveva sporto denuncia, conclusa il 1° aprile con la firma di un accordo di risarcimento e la conseguente revoca del mandato d'arresto.
  La sera stessa, tuttavia, il connazionale è stato bloccato in aeroporto mentre lasciava il Paese per i medesimi fatti ma sulla base di una diversa denuncia.
  Il connazionale è stato quindi condotto in commissariato a Khartoum per rendere una deposizione, assistito dal legale e da funzionari dell'Ambasciata, dove è rimasto detenuto fino al 2 giugno, per poi essere trasferito in un'altra struttura detentiva.
  Su istruzione del Ministro Di Maio, il 24 maggio la Vice Ministra Sereni ha affrontato l'argomento con il sottosegretario sudanese agli affari esteri Mohamed Sharief Abdalla.
  Il 30 e 31 maggio, sempre su indicazione del Ministro Di Maio, il direttore generale per gli italiani all'estero Luigi Vignali si è recato a Khartoum per visitare più volte il connazionale e incontrare le massime Autorità sudanesi. Presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il sollecito del direttore generale è stato rafforzato dalla presenza dell'incaricato d'affari della delegazione della Commissione europea a Khartoum.
  La missione ha consentito di prendere più volte contatto con le controparti commerciali sudanesi e definire il negoziato volto a una soluzione stragiudiziale della controversia commerciale alla base della vicenda giudiziaria.
  La Farnesina ha infatti compiuto ogni sforzo per facilitare la prestazione da parte del signor Zennaro di una garanzia bancaria al tribunale di Khartoum, che ha poi consentito il 14 giugno la scarcerazione provvisoria e il soggiorno in albergo del nostro connazionale. Al contempo, anche se solo nel quadro di uno dei due procedimenti civili, è stato rimosso il
travel ban.
  Nei giorni precedenti, il 10 giugno, l'Ambasciatore d'Italia a Khartoum ha effettuato un passo di ferma protesta presso le massime Autorità sudanesi per le inaccettabili e preoccupanti condizioni in cui si trovava recluso il connazionale. Il giorno stesso l'Incaricato d'affari sudanese è stato convocato alla Farnesina, per un analogo passo di protesta.
  Il 6 luglio sono state archiviate le due accuse penali istruite da una delle società sudanesi, che lamentavano la truffa commessa dal connazionale.
  Nel permanere dei due procedimenti civili, di cui uno dispone tuttora l'osservanza del divieto d'espatrio in capo al connazionale, quest'ultimo alloggia dal 15 agosto scorso, su sua scelta a seguito dell'offerta della Farnesina, presso la foresteria dell'Ambasciata d'Italia a Khartoum.
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale segue dunque la vicenda del signor Zennaro con estrema attenzione. L'Ambasciata a Khartoum ha svolto regolari visite consolari in suo favore durante tutto il periodo di sua detenzione. L'ambasciatore ha, fin da subito, assicurato costanti contatti con i familiari del connazionale, informandoli di ogni sviluppo. Tale attenzione è stata dagli stessi pubblicamente riconosciuta.
  In numerose occasioni l'ambasciatore ha sollevato il caso con le Istituzioni sudanesi, anche ai più alti livelli, richiedendo ai suoi interlocutori chiarimenti ufficiali e sollecitando un intervento per il rilascio del connazionale, considerata l'assenza di validi motivi che ne giustificassero la detenzione.
  In parallelo, a livello centrale, la Farnesina ha effettuato passi diplomatici sull'ambasciata del Sudan a Roma, sensibilizzandola sull'attenzione attribuita dall'Italia alla vicenda.
  Da ultimo, lo scorso 15 settembre il direttore generale per gli italiani all'estero Vignali si è recato nuovamente in missione a Khartoum, da un lato per promuovere un nuovo tentativo di mediazione tra le parti al fine di consentire al connazionale di rientrare prima possibile in Italia, dall'altro per sensibilizzare ulteriormente le massime autorità sudanesi sull'attenzione prestata dal nostro Paese al caso del signor Zennaro.
  

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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