ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09335

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 513 del 21/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: FERRO WANDA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 21/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 21/05/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER IL SUD E LA COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 21/05/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09335
presentato da
FERRO Wanda
testo di
Venerdì 21 maggio 2021, seduta n. 513

   FERRO e GALANTINO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:

   è destinata a far discutere la notizia della protesta dei magistrati del Mezzogiorno contro la commissione interministeriale per la giustizia nel Mezzogiorno, istituita con l'obiettivo di analizzare, appunto, l'organizzazione della giustizia nel Meridione ed elaborare proposte per garantirne l'efficacia;

   come denunciato da Alessandro Riello, pubblico ministero antimafia a Catanzaro, che per primo ha manifestato dissenso in un post pubblico, che ha subito raccolto consensi da Roma a Bari a Napoli, «Noi magistrati in servizio negli uffici del Sud dell'Italia riteniamo l'istituzione di questa commissione e le finalità perseguite profondamente difensive della dignità, della professionalità, della dedizione al lavoro che quotidianamente svolgiamo negli uffici giudiziari»;

   in particolare, il passaggio più discusso del decreto istitutivo è quello in cui si parla di best practices da applicare al Sud dopo essere state sperimentate in altri uffici, stigmatizzando il fatto che «È paradossale perché proprio un'amministrazione che deve essere imparziale per definizione si vede destinataria di provvedimenti che rischiano di alimentare una contrapposizione fra Nord e Sud. Molti di noi lavorano in condizioni difficili e in territori complessi. Basti pensare ai tanti giovanissimi giudici che si occupano di processi di mafia. Non chiediamo medaglie né riconoscimenti, ma non possiamo accettare di essere etichettati come i responsabili delle disfunzioni»;

   della stessa idea è Giuseppe Visone, pubblico ministero del pool anticamorra di Napoli, che parla di «iniziativa alquanto sorprendente, sia dal punto di vista dell'opportunità, sia del metodo. Si manda un messaggio assolutamente sbagliato, quello di una giustizia a doppia velocità tra Nord e Sud, quando chi si occupa di giustizia sa benissimo che la situazione è a macchia di leopardo. Ci sono tanti esempi virtuosi nei tribunali del Mezzogiorno, dove si lavora in condizioni spesso al limite, senza risorse, mezzi, con gravissime carenze negli organici di cancellieri e magistrati. Anche dal punto di vista politico trasmettere l'idea di una questione meridionale della giustizia può avere effetti fortemente divisivi in un momento nel quale, al contrario, c'è bisogno di remare tutti dalla stessa parte per soluzioni condivise» –:

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per fare chiarezza sulla vicenda di cui in premessa, provvedendo anche alla modifica e/o alla revoca del decreto istitutivo della citata Commissione interministeriale, al fine di non alimentare una logica pericolosa e sbagliata di contrapposizione tra i magistrati del Mezzogiorno e quelli del resto d'Italia.
(4-09335)