ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09314

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 512 del 20/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: PERANTONI MARIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/05/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • DISABILITA'
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/05/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 07/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09314
presentato da
PERANTONI Mario
testo di
Giovedì 20 maggio 2021, seduta n. 512

   PERANTONI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute, al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   a livello nazionale non vi è un monitoraggio permanente dei detenuti con disabilità. L'unica rilevazione effettuata nell'agosto 2015 dall'Ufficio IV «Servizi sanitari» della direzione generale dei detenuti e del trattamento, ha rilevato la presenza di 628 persone detenute in condizioni di disabilità sull'intero territorio nazionale;

   a seguito di tale rilevazione, il Dap ha emanato una circolare in materia di condizioni di disabilità motoria all'interno degli istituti penitenziari, che detta le linee guida in materia di barriere architettoniche, formazione e assistenza sanitaria. Lo scopo è quello di garantire l'accessibilità ai locali frequentati da detenuti e operatori disabili (compresi i locali destinati alle attività trattamentali), nonché ambienti con servizi igienici dedicati e una camera di pernottamento adeguata per ogni circuito detentivo, al fine di migliorare le condizioni detentive e garantire la massima autonomia possibile;

   ad oggi, tuttavia, sono solo due gli istituti penitenziari che hanno reparti per disabilità fisica e motoria: la casa circondariale di Bari e la casa di reclusione di Parma. Continuano ad essere chiusi e non funzionanti il centro diagnostico terapeutico annesso alla casa circondariale di Catanzaro e la sezione adibita presso il carcere di Massa Carrara. La sezione speciale per i detenuti portatori di handicap prevista presso la casa circondariale di Busto Arsizio è invece stata convertita in reparto per la riabilitazione, ma resta tuttora inutilizzata;

   attualmente, pertanto, più della metà dei detenuti portatori di handicap è ristretto in strutture non adeguate, con spazi e servizi carenti. E il dato è ancora più allarmante se si pensa che il 30 per cento dei detenuti disabili avrebbe i requisiti per accedere alle misure alternative, ma non ne può usufruire per mancanza di strutture adeguate anche sul territorio e per le scarse possibilità di trovare un'occupazione all'esterno;

   oltre a ciò, vi è la necessità di assicurare la formazione di operatori e detenuti cosiddetti piantoni con competenze adeguate – tra l'altro – all'igiene della persona, all'aiuto nel movimento e nell'alimentazione;

   dal 2008 le competenze in materia di sanità penitenziaria sono attribuite al Servizio sanitario nazionale, ma mancano accordi specifici interministeriali al fine di garantire adeguati standard di assistenza sanitaria in carcere;

   peraltro, i modelli d'intervento variano moltissimo da una regione all'altra;

   la Corte europea dei diritti dell'uomo si è più volte pronunciata contro l'Italia per aver violato il diritto del condannato a non essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti e ha già condannato il nostro Paese per gli insufficienti standard di assistenza sanitaria in carcere e per il ritardo nel curare un detenuto –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intendano adottare per perfezionare ed implementare un non più rinviabile sistema di monitoraggio permanente delle presenze di detenuti con disabilità, nonché per predisporre un accordo di programma che comporti dei protocolli d'intesa chiari, al fine di assicurare il diritto costituzionalmente e convenzionalmente garantito alla salute anche ai detenuti con disabilità.
(4-09314)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

trattamento crudele e degradante

stabilimento penitenziario