ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09289

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 509 del 17/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 17/05/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/05/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09289
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Lunedì 17 maggio 2021, seduta n. 509

   GIACHETTI.— Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   l'ex parlamentare Rita Bernardini ha ricevuto tre lettere del signor C. B. che scrive: «Sono stato prelevato da casa, a Roma, alle ore 23:30 di sabato 20 marzo e condotto alla Questura di Primavalle per la fotosegnalazione. Ho subito fatto presente che cinque giorni prima avevo subito un intervento chirurgico per un'ernia inguinale e che, pertanto, forse era il caso di andare all'ospedale affinché mi venissero rimossi i punti di sutura prima di essere condotto in carcere. Dopo varie insistenze, alle 3 del mattino è stata chiamata un'ambulanza. Il personale medico mi ha somministrato un antidolorifico, ma è stato “convinto” a non portarmi all'ospedale in quanto, secondo gli operatori della polizia, di lì a poche ore sarei stato condotto in carcere, dove un'infermiera si sarebbe presa cura di me. Ebbene, ho trascorso 43 ore dentro una piccola stanza/magazzino in Questura, avendo a disposizione solo una sedia per riposare. Solo lunedì 22 marzo alle ore 17 è arrivato l'ordine di portarmi nel carcere di Vasto dove avrei trascorso la quarantena COVID in attesa della destinazione definitiva. Durante la “sosta” in questura non mi è stato consentito di chiamare l'avvocato ...»;

   in una seconda lettera a Bernardini, C. B. racconta la sua vicenda giudiziaria: «Sto scontando una condanna per una bancarotta avvenuta nel 2008. A tredici anni di distanza si interrompe la mia vita e poco importa se da allora non ho preso nemmeno una multa per divieto di sosta. Ho girato le scuole e le università di mezza Italia per portare la mia testimonianza di ex detenuto nell'ambito dei progetti sulla legalità; ho scritto un libro e collaboro con diverse testate occupandomi di tematiche sociali; correggo le tesi di molti assistenti sociali ed educatori e, soprattutto, sono il caregiver della mia Simona, una scelta di vita e d'amore. Simona è affetta da sclerosi multipla nella forma primariamente progressiva. Mentre mi portavano via ha detto “mi state portando via le mie braccia e le mie gambe, il mio ‘tutto'”. Ora ci sono tre persone per lavarla, vestirla, imboccarla e per reggere il telefono quando la chiamo. È una pena che stiamo espiando in due, ma lei è innocente oltre ogni ragionevole dubbio» –:

   se corrisponda al vero, per quanto di competenza, quanto esposto da C. B.;

   se, per i diversi aspetti rappresentati, il trattenimento di C. B. nella Questura di Primavalle sia compatibile con la normativa vigente;

   se le celle di sicurezza della questura di Primavalle corrispondano agli standard dei centri di permanenza temporanea;

   se, alla luce del caso esposto in premessa, che vede l'esecuzione della pena a tredici anni di distanza dal fatto-reato commesso da una persona oggi completamente riabilitata e inserita, non si intenda valutare l'adozione di iniziative normative ai fini della piena attuazione dell'articolo 27 della Costituzione e del principio della funzione rieducativa della pena;

   se intenda fornire i dati numerici dei cosiddetti «liberi sospesi», riguardanti quelle persone che, pur condannate definitivamente, beneficiano di una sospensione della pena detentiva e attendono per anni l'esecuzione della stessa che, quando è inferiore quattro anni, può risolversi o nella detenzione in carcere o nell'applicazione di misure alternative.
(4-09289)