ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09203

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 502 del 06/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: CABRAS PINO
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 06/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALLASCAS ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 06/05/2021
CORDA EMANUELA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 06/05/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA CULTURA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA CULTURA delegato in data 06/05/2021
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09203
presentato da
CABRAS Pino
testo di
Giovedì 6 maggio 2021, seduta n. 502

   CABRAS, VALLASCAS e CORDA. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   il 30 aprile 2021 sono stati chiusi alcuni importanti cantieri archeologici del Sulcis, nati vent'anni fa con la finalità di dare valore ai beni culturali del parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna;

   tra i cantieri chiusi rientra quello del Nuraghe Sirai, bene archeologico che insiste nel comune di Carbonia, in regime di concessione di scavo sotto l'egida del Ministero della cultura, ma anche il Nuraghe Seruci, nel territorio comunale di Gonnesa;

   la causa della chiusura di tali cantieri è da rintracciare nella loro non previsione all'interno del nuovo bando di affidamento del servizio di facility management, ai sensi della legge regionale del 22 dicembre 2016, n. 34;

   nel corso degli anni il cantiere archeologico del Nuraghe Sirai ha dato risultati scientifici di grandissima importanza, che sono stati oggetto di studio e attenzione da parte della comunità scientifica internazionale;

   il Nuraghe Sirai rappresenta un unicum nel panorama archeologico sardo, in quanto ha fornito gli elementi per provare la coesistenza di due popolazioni differenti, quella nuragica e quella fenicio-punica, nonché il grado di integrazione mediterranea che sussisteva a quell'epoca nel Sulcis;

   l'unicità del nuraghe è sempre stata apprezzata dai visitatori ogni qualvolta sia stato possibile aprire le visite al pubblico, anche grazie al prezioso lavoro del personale impiegato nel cantiere che, oltre alle attività di scavo, ha sempre garantito con passione, dedizione e professionalità, la manutenzione e il decoro del sito;

   per queste ragioni, prima che venisse annunciata la chiusura, il Nuraghe Sirai stava per essere inserito nel contesto del sistema museale del comune di Carbonia e, in tal modo, avrebbe potuto godere di un'apertura continuativa al pubblico;

   tale apertura sarebbe stata garantita anche dall'avvio dei lavori finanziati dalla regione Sardegna per la realizzazione della recinzione del sito e valorizzata dal progetto «Carbonia città del paesaggio», finalizzato a riqualificare e completare il sistema museale del parco fenicio nell'area archeologica del Nuraghe Sirai, realizzato con la collaborazione di paesaggisti di fama internazionale;

   vale sottolineare che detti siti archeologici rientrano nel parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna, istituito nel 2001 con l'obiettivo primario di assicurare la conservazione la valorizzazione del patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale e ambientale dei siti e dei beni ricompresi nel territorio e garantirne uno sviluppo economico e sociale;

   il parco si estende per complessivi 2300 chilometri quadrati e ricomprende 8 aree, distribuite in tutto il territorio della Sardegna, interessate nei secoli scorsi da una più o meno intensa attività mineraria che ha modellato il territorio e il paesaggio e ha lasciato importanti testimonianze di tipo infrastrutturale e architettonico di enorme valore storico culturale;

   l'importanza del parco si rileva anche nel suo riconoscimento a livello internazionale, con il suo inserimento nel 2007 nella Rete europea e globale Geoparks dell'Unesco;

   già nel giugno 2020 un gruppo di archeologi sardi, responsabili proprio dei nuraghi Sirai e Seruci, lanciò la petizione «Se mi abbandoni crollo» attraverso la quale si chiedeva di impedire la chiusura degli scavi archeologici in assenza di un piano gestionale per il futuro;

   va considerato che tali siti rappresentano importanti luoghi storici, custodi della memoria collettiva e privata, in cui l'assenza delle attività finora svolte avrà come effetto immediato l'accelerazione del processo di degrado dei beni culturali in essi custoditi, compromettendo la loro conservazione e ottimale fruizione pubblica –:

   se il Ministro interrogato abbia ulteriori informazioni su quanto esposto in premessa;

   quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, al fine di tutelare e valorizzare i beni storico-archeologici di cui in premessa.
(4-09203)