ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09198

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 501 del 05/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: CARDINALE DANIELA
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 05/05/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 05/05/2021
Stato iter:
10/09/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/09/2021
CINGOLANI ROBERTO MINISTRO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 10/09/2021

CONCLUSO IL 10/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09198
presentato da
CARDINALE Daniela
testo di
Mercoledì 5 maggio 2021, seduta n. 501

   CARDINALE. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il litorale di Marina di Butera (Caltanissetta) si estende per circa 8,4 chilometri di costa, tratto ricompreso in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico per l'articolo 142 del decreto legislativo n. 42 del 2004 recante il Codice dei beni culturali e del paesaggio, come modificato dal decreto legislativo n. 157 del 2006, (tale normativa pone a vincolo paesaggistico tutte le aree fino a 300 metri dalla linea di battigia);

   il tratto, ricadente tra le zone di Falconara (Butera) e Manfria (Gela), risulta altresì essere un sito di interesse comunitario in quanto occupato dagli ultimi cordoni dunali della Sicilia meridionale (Macconi di Desusino);

   secondo uno studio condotto nel 2011 dal dipartimento di scienze geologiche dell'Università degli studi di Catania a partire dagli anni '60, la suddetta area è divenuta «soggetta ad un importante incremento dei tassi di erosione costiera, correlabile con l'inizio degli interventi di regimazione del Fiume Salso, il completamento del porto di Licata ed il boom edilizio»;

   nel 2010 la regione Sicilia, anche a seguito delle proteste avanzate da un comitato civico spontaneo nato a tutela della spiaggia del Desusino, aveva assunto l'impegno di finanziare degli interventi straordinari utili ad arginare il fenomeno dell'erosione costiera, invitando il comune di Butera a presentare un progetto preliminare entro e non oltre il settembre del 2010: un progetto che, com'è ovvio comprendere allo stato attuale, non è mai stato presentato;

   all'inerzia della politica locale si è altresì aggiunta la scarsa lungimiranza del legislatore regionale, che, di fatto, per altri dieci anni e dunque fino ad oggi, non ha assunto provvedimenti adeguati ed utili a risolvere la problematica descritta;

   nel 2020 il presidente della regione aveva annunciato un piano straordinario per attuare una strategia complessiva al fine di porre fine all'azione dell'erosione costiera in tutta la regione, recuperare le spiagge scomparse e ricreare le condizioni naturali di equilibrio: agli annunci, tuttavia, ad oggi non risultano essere seguite azioni concrete, quantomeno per il suddetto tratto di costa –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e se lo stesso non ritenga di dover assumere iniziative, per quanto di competenza e di concerto con la regione Siciliana, al fine di tutelare l'area interessata e promuovere iniziative di competenza volte a contenere il fenomeno dell'erosione costiera in tutta la regione.
(4-09198)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 10 settembre 2021
nell'allegato B della seduta n. 562
4-09198
presentata da
CARDINALE Daniela

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'erosione costiera che sta interessando il litorale di Marina di Butera, in provincia di Caltanissetta, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In linea generale, l'erosione delle coste ha assunto, su scala nazionale, aspetti particolarmente rilevanti.
  Negli ultimi sessant'anni, risulta che oltre 1500 chilometri di tratti costieri sono progressivamente arretrati, con la perdita di spiagge stimata in una superficie complessiva di oltre 90 chilometri quadrati. A parziale compensazione, 1300 chilometri di tratti registrano fenomeni di avanzamento, per una superficie complessiva di circa 55 chilometri quadrati.
  Tale situazione dipende dalla generale riduzione dell'apporto sedimentario fino a mare da parte dei corsi d'acqua, dall'alterazione della dinamica sedimentaria costiera, imputabile a opere marittime realizzate negli ultimi decenni, senza comunque escludere qualsivoglia possibile correlazione con i cambiamenti climatici in atto.
  Il decreto legislativo n. 112 del 1998 prevede che, in materia di difesa delle coste e degli abitati costieri, le competenze in materia di programmazione, pianificazione e gestione integrata degli interventi siano delegate alle regioni, mentre sulle stesse tematiche resta di competenza statale l'emanazione di indirizzi e criteri generali.
  A tal fine, il Ministero della transizione ecologica, sin dal 2006, ha avviato iniziative di confronto con le regioni, le università e i centri di ricerca.
  Nel 2016 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa con le regioni rivierasche per l'istituzione del Tavolo nazionale sull'erosione, costiera (Tnec), con il compito di redigere le Linee guida nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici.
  Il documento tecnico, pubblicato a marzo 2017 e aggiornato a dicembre 2018, raccoglie le esperienze di gestione delle coste maturate dalle regioni, le tipologie di interventi, le ricerche dei giacimenti
offshore, le valutazioni dei fenomeni erosivi.
  Per quanto riguarda il finanziamento di interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, ivi compresi i fenomeni di erosione costiera, la procedura in atto prevede che le richieste vengano avanzate dalle regioni attraverso la piattaforma Rendis («Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo» di Ispra), per mezzo di specifiche proposte progettuali.
  Sul Rendis, a oggi, risultano presentate dalla regione siciliana n. 58 proposte riguardanti interventi di difesa costiera, n. 6 delle quali, tutte in provincia di Messina, sono state oggetto di finanziamento da parte del Ministero dell'ambiente, oggi della transizione ecologica, per complessivi 30 milioni di euro, mentre per altre n. 12, ricadenti in provincia di Messina, Siracusa e Palermo, è stata finanziata la progettazione fino al livello esecutivo, con l'apposito fondo istituito ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 luglio 2016.
  Nessuna delle proposte d'intervento presenti sul Rendis è riferita al tratto di costa oggetto della presente interrogazione o, più in generale, a tratti costieri della provincia di Caltanissetta.
  Comunque il Ministero della transizione ecologica, assicura di mantenere elevata l'attenzione sulla questione, ritenendo la tematica di assoluta rilevanza.

Il Ministro della transizione ecologica: Roberto Cingolani.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona protetta