ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09143

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 497 del 29/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: PERANTONI MARIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 29/04/2021
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 07/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09143
presentato da
PERANTONI Mario
testo di
Giovedì 29 aprile 2021, seduta n. 497

   PERANTONI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   tra le principali criticità del sistema penitenziario, particolarmente allarmante è quella che riguarda la sanità penitenziaria e la gestione di detenuti con patologie psichiatriche incompatibili con la detenzione ovvero con l'internamento;

   a titolo meramente esemplificativo, si consideri che solo nella casa circondariale «G. Bacchiddu» di Sassari la problematica riguarda circa una quarantina di detenuti, alcuni dei quali con gravi patologie;

   il provveditorato territoriale dell'amministrazione penitenziaria di Cagliari ha evidenziato di aver promosso fin dal 2017 dei monitoraggi per verificare la corretta applicazione delle Linee guida della regione Sardegna sulla sanità penitenziaria;

   all'esito, è emerso il grave inadempimento degli impegni presi dalle amministrazioni locali, concretizzatosi in una drammatica discrasia fra il monte ore previsto per le varie branche specialistiche e le ore effettivamente garantite: nell'istituto sassarese, a quanto consta all'interrogante, a fronte delle 40 ore settimanali, previste per la psichiatria, nel 2020 le ore effettivamente prestate sarebbero state soltanto 6;

   ancor più grave sarebbe la mancata attivazione delle articolazioni di tutela della salute mentale e dei reparti detentivi ospedalieri, con allarmanti conseguenze sulla sicurezza e sull'ordine pubblico, anche in considerazione della rilevante presenza di detenuti appartenenti ai circuiti di Alta Sicurezza e al regime di 41-bis;

   a seguito di numerose segnalazioni e solleciti rimasti privi di riscontro, solo recentemente la direzione generale dell'assessorato alla sanità ha invitato l'Ats a fornire urgenti chiarimenti;

   la situazione descritta è emblematica del gravissimo problema di carattere strutturale che affligge il sistema sanitario carcerario;

   l'integrazione tra il servizio sanitario penitenziario e quello regionale è, infatti, del tutto inadeguata; nel 2001 i presidenti delle regioni si erano impegnati a destinare almeno il 5 per cento dei fondi sanitari regionali alla tutela della salute mentale, ma, ad oggi, quell'obiettivo non è mai stato raggiunto: la media nazionale si attesta circa al 3,5 per cento;

   un dato preoccupante, soprattutto laddove si consideri che, su un totale di 53.697, i detenuti affetti da disturbi psichici sono il 41,3 per cento, di cui il 27 per cento è sotto terapia psichiatrica e il 14 per cento in trattamento per dipendenze;

   il vigente ordinamento penitenziario prevede la possibilità di assegnare, per un periodo non superiore a trenta giorni, i detenuti psichiatrici a sezioni speciali, volte a garantire servizi di assistenza individualizzata. Tuttavia – come evidenziato dall'ultimo rapporto di Antigone – «le criticità che si riscontrano all'interno di queste sezioni... finiscono per rendere nulle le intenzioni di cura che il legislatore si era posto come fine ultimo»;

   neppure l'accoglienza nelle Rems appare una misura idonea a risolvere il problema. È cosa nota, infatti, la cronica carenza di posti disponibili. Nell'aprile del 2019 i soggetti internati erano 629 e, secondo le ultime statistiche rese note dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, a gennaio 2020, sono 642 le persone in attesa di ricovero nelle 29 strutture attive sul territorio nazionale, 63 delle quali detenute sine titulo, mentre le restanti 579 sono in stato di libertà;

   sono purtroppo frequenti i casi di ritardo nell'esecuzione dei provvedimenti di applicazione della misura di sicurezza detentiva o di trasferimento presso strutture adeguate alle condizioni di salute e compatibili con la dignità umana: nella sua relazione annuale 2020, lo stesso Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha riconosciuto che i detenuti in attesa del trasferimento in una Rems sono di fatto ristretti illegittimamente;

   si consideri altresì che la legge n. 81 del 2014 ha previsto l'attivazione di un monitoraggio nazionale, ma ad oggi questo non risulta avviato;

   l'assenza di un'adeguata cura e assistenza sanitaria, psicologica e psichiatrica, contrasta in primo luogo con il diritto costituzionalmente garantito alla salute e all'integrità psico-fisica e pone a serio rischio l'incolumità non solo dei detenuti, ma anche e parimenti di quanti lavorano nella loro gestione e ne hanno la responsabilità, rischi che non possono continuare ad essere ignorati;

   è già pendente più di un ricorso presso la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) per illegittima privazione della libertà e mancata fruizione in carcere dei trattamenti medico-sanitari richiesti dalla patologia psichiatrica ed è concreto il rischio che lo Stato italiano possa essere sanzionato per cause riconducibili all'inottemperanza della amministrazioni statali –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali determinazioni e concrete iniziative, per quanto di competenza, anche normative, o eventualmente anche mediante il ricorso a poteri sostitutivi, intendano assumere affinché sia garantita l'attività delle articolazioni di tutela della salute mentale e dei reparti detentivi ospedalieri e sia assicurata la corretta applicazione delle Linee guida sulla sanità penitenziaria su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire l'uguaglianza nel diritto alla salute tra detenuti e cittadini liberi e la sicurezza sul lavoro di quanti operano all'interno degli istituti penitenziari.
(4-09143)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

psichiatria

stabilimento penitenziario