ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09113

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 496 del 28/04/2021
Trasformazioni
Trasformato il 29/04/2021 in 5/05886
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/04/2021
Stato iter:
29/04/2021
Fasi iter:

TRASFORMA IL 29/04/2021

TRASFORMATO IL 29/04/2021

CONCLUSO IL 29/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09113
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Mercoledì 28 aprile 2021, seduta n. 496

   ASCARI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   con lettera del 31 marzo 2021 il sindacato intercategoriale Cobas ha inviato ai Ministri interrogati una richiesta per una convocazione urgente di un tavolo di concertazione con le parti interessate riguardo alla Vertenza nazionale Fedex-TNT, a seguito dell'incontro svoltosi nella giornata del 30 marzo 2021 nella sede prefettizia di Piacenza, in cui si è palesata la manifesta volontà della multinazionale Fedex-TNT di procedere alla chiusura immediata del sito di Piacenza che comporterà un grave impatto in termini occupazionali per circa 300 lavoratori ivi addetti che verranno licenziati;

   tutto ciò nonostante, in data 8 febbraio 2021, sempre presso la prefettura di Piacenza, a seguito dello stato di agitazione proclamato dallo stesso Sindacato, fosse stato siglato un verbale nel quale il rappresentante legale di Fedex dichiarava testualmente che «il piano industriale presentato il 19 gennaio 2021 dal gruppo Fedex per l'Italia non prevede alcun impatto sul personale addetto alle attività di handling e di pickup-delivery anche compreso quindi il sito di Piacenza»;

   alla luce di ciò, appare del tutto evidente che le preoccupazioni manifestate dal Sindacato e dai lavoratori Fedex di Piacenza, e sfociate nelle agitazioni sindacali sul suddetto sito tra fine gennaio e inizio febbraio 2021 – a seguito del comunicato dell'azienda per cui quell'hub non potesse più svolgere un ruolo centrale nelle attività distributive – fossero pienamente fondate;

   occorre evidenziare che secondo quanto ricostruito da ilfattoquotidiano.it con articolo del 31 marzo 2021 il gruppo aziendale avrebbe iniziato a spostare le merci in altri magazzini proprio nei giorni degli arresti dei sindacalisti che hanno organizzato la manifestazioni per ottenere garanzie occupazionali e tutele anche per i lavoratori in subappalto;

   la notizia della chiusura immediata arriva proprio nel momento in cui sindacati del settore logistica e del trasporto merci hanno proclamato lo sciopero nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro, che fa seguito a quello dell'intera filiera di Amazon della scorsa settimana;

   secondo quanto riportato dall'articolo di giornale sopra citato, il sindacato avrebbe bollato la decisione della TNT-FedEx come una «chiusura inaccettabile» non dettata da ragioni economiche ma solo dalla volontà di eliminare la manodopera più sindacalizzata dei propri magazzini;

   è da oltre un anno che è emersa la preoccupazione per la situazione occupazionale del sito emiliano e in generale per il piano di ristrutturazione continentale annunciato dalla multinazionale;

   durante la pandemia questi lavoratori non hanno mai interrotto, nemmeno per un solo un giorno, le attività lavorative dentro i magazzini o quelle di corrieri e trasportatori, considerati fra le attività essenziali da non chiudere mai per evitare il collasso del sistema distributivo d'Italia, anche con riferimento alla distribuzione delle merci sanitarie essenziale durante l'emergenza da COVID-19 –:

   se i Ministri interrogati, nell'ambito delle proprie competenze, siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e se ritengano opportuno convocare, al più presto, le parti interessate, ossia i rappresentanti sindacali dei lavoratori e i rappresentanti dell'azienda per l'apertura di un tavolo di concertazione, per addivenire alla risoluzione delle problematiche sopra esposte e della crisi aziendale nonché al fine di evitare la chiusura definitiva dello stabilimento di Piacenza e il licenziamento di tanti lavoratori e lavoratrici che non possono perdere il posto di lavoro, soprattutto in un momento di grave crisi come quello che sta vivendo il nostro Paese a causa della pandemia.
(4-09113)